FRANK BRAMATO – SUONI CRUDI
Suoni crudi è il nuovo album di Frank Bramato, musicista/artista fuori dagli schemi, in attivo dal 2001 con il gruppo BlekAut con il quale, dopo le prime esperienze in provincia di Lecce, riesce nel giro di un anno a convincere un pubblico più ampio attraverso degli inediti che fanno parte del primo disco inventando con le mani. Il genere varia dal folk al rocksteady. La band vince diversi premi aggiudicandosi la possibilità di aprire concerti importanti, tra i quali Caparezza, Meganoidi, Roy Paci, 99 posse, Afterhours, Ska-P, Banda Bassotti, linea 77 e tanti altri. Rimane in attività con la band fino al 2010, che lascia per dedicarsi allo studio della voce e del canto sperimentale seguendo l’eredità lasciata da Demetrio Stratos. Collabora con molti musicisti del panorama progressive e sperimentale italiano che culmina con la registrazione del brano piccola operetta barocca in tre atti. Pallino fisso dell’artista è quello di unire la voce alla scrittura e quindi all’interpretazione. Studia sceneggiatura e drammaturgia a Roma. Dopo l’esperienza romana scrive uno spettacolo di teatro-musica l’uomo di Bogotà ispirato ad un racconto breve di Amy Hempel, un monologo per arpa e voce ennesime metamorfosi e la drammaturgia dello spettacolo di teatro-musica HIDALGO. Non essere è il primo lavoro da solista, 8 tracce che rimarcano la tendenza dell’artista ad uscire fuori dai canoni classici, alla moda o convenzionali, seguito dal cortometraggio Al Diavolo le Sinapsi.
Suoni crudi a livello sonoro si stacca (quasi) del tutto dal precedente, ma lascia intatta la forma di scrittura insieme al messaggio di denuncia, lotta e resistenza nei confronti di un sistema sempre più omologato. Una sorta di scherzo serio!
L’idea iniziale dell’artista salentino era quella di chiudere l’album utilizzando meno “artifizi” possibili, attraverso la ricerca di sonorità che potessero allontanarsi nettamente dalle produzioni contemporanee, dove molto spesso gli strumenti passano in secondo piano se non addirittura scompaiono. Col passare del tempo l’obbiettivo si avvicinava sempre di più, arrivando addirittura a superare tutte le aspettative, fino a diventare un album vero, costruito con chitarre e pedali vintage magistralmente suonate da Luca Nutricati che ha collaborato alla realizzazione dell’intero album, e l’uso di strumenti non proprio convenzionali come il theremin.
L’ analogico quindi come religione dominante per la produzione del disco, per lasciare poi piccoli dettagli alla “minoranza digitale”. Già dal primo brano, un blues old school, si può notare questo tipo di lavoro. Seguono quattro brani surf, che spaziano dal “pulp” al “melodico”; le batterie registrate in stile anni ’60 con microfoni a condensatore (a nastro) sfruttando il riverbero naturale della stanza. Per finire un brano country-western e una citazione al famigerato “lunedì cinema” suonato dagli Stadio e cantato da Lucio Dalla.
Lo steeso Frank ci racconta così i brani che compongono questo album:
1.GLI OCCHIALI COSCIENTI Come per il primo disco, anche Suoni Crudi si apre con una sorta di spoken word. Il tema dominante di tutto l’album è lo scontro con una società omologata, pilotata e molto spesso non cosciente. Nel brano il protagonista compra un paio di occhiali nuovi e in poco tempo si accorge che quello che gli gira intorno gli fa ribrezzo e paura, fino a fargli rimpiangere la sua miopia!
2.HALLELUJA, COME NO! Una preghiera all’onnipotente dai suoni allegri e dai toni disperati. Un dio (qualsiasi) molto spesso distratto e assente. L’invocazione ricorrente oltre al salmo Hallelujah é “prendimi e portami con te”. Ancora una volta la superficialità di un contesto sociale ormai perso dietro cose e banali e stupide fa da contorno a questo primo brano surf.
3.NON È UNA HIT ESTIVA Sonorità fresche e solari, testo che punta il dito verso un’arte sempre piu’ piatta e omologata, fino a replicare sé stessa. Il resto è tutto nel titolo del brano.
4.MONSIEUR ARTAUD Sperimentatore del corpo e della voce Artaud ha dedicato l’intera esistenza (a sue spese) alla “ragione altra”, vivendo ogni espressione artistica in modo del tutto non convenzionale (per fortuna), aprendo la strada a tutti coloro che vogliono guardare in modo differente il modo di fare arte, anche rischiando di passare per pazzi! *piccola citazione al brano Hommage à Violette Nozieres degli Area.
5.AMORE TIEPIDO Gli amori tiepidi sono amori sciocchi, molto spesso tra amanti improbabili. Un sentimento che è alimentato solo dalla noia che molto spesso non serve a nessuno. Lo si porta avanti perché siamo troppo abituati all’abitudine… “non si può mica andare avanti così”
6.L’ULTIMO COWBOY Sono sempre stato affascinato dal vecchio e selvaggio west, o almeno dal suo immaginario collettivo: polvere, saloon, cavalli e whiskey. Fantasticando tra le note di questo vezzo country-western è venuto fuori un cowboy (l’ultimo) pazzo d’amore per la sua amata Jane, una gentildonna da bordello che attende di essere liberata. Ancora qualche dollaro….
7.MARTEDÌ FILM È palese il riferimento al brano “lunedi’ cinema” degli Stadio con la voce di Lucio Dalla, che apriva la trasmissione “Lunedifilm”. Il mio primo disco si apriva con uno spoken word e si chiudeva con un omaggio, ho voluto fare la stessa cosa anche per questo disco.
Non amo fare paragoni ma, al termine dell’ascolto di questo piccolo gioiellino, ho avuto la netta sensazione di trovarmi davanti ad un’opera del migliore Sergio Caputo, ne abbiamo forse trovato il degno erede? Le premesse farebbero rispondere con un netto e sincero sì!
MARCO PRITONI
Tracklist:
01. Gli occhiali coscienti (blues old school)
02. Hallelujah (surf#1)
03. Non è una hit estiva (surf#2)
04. Monsieur Artaud (surf#3)
05. Amore tiepido (surf#4)
06. L’ultimo cowboy (vezzo funky western)
07. Martedì film (genere non pervenuto)
Credits:
Label: Le Chariot Records
Testi: Frank Bramato
Musiche: Frank Bramato e Luca Nutricati
Tutti gli strumenti sono suonati da Frank Bramato e Luca Nutricati, eccetto il violino nella traccia n.6 suonato da Ylenia Giaffreda, il contabasso sempre nella traccia n.6 suonato da Stefano Scarpa (detto Sciù) e il sax nella traccia n.3 suonato dal Maestro Emanuele Raganato.
La copertina del disco è un particolare dell’opera “naviganti” (olio su tela, part), di Filippo Mauro Motole
Foto ufficiali di Claudia Prontera (@alnilam_)
VOTO
Sono nato ad Imola nel 1979, la musica ha iniziato a far parte della mia vita da subito, grazie ai miei genitori che ascoltavano veramente di tutto. Appassionato anche di sport (da spettatore, non da praticante), suono il piano, il basso e la chitarra, scrivo report e recensioni e faccio interviste ad artisti italiani ed internazionali per Tuttorock per cui ho iniziato a collaborare grazie ad un incontro fortuito con Maurizio Donini durante un concerto.