DUPRé – La carovana
Paolo Fasciano giunge ai Duprè dopo una vita artistica a nome Emily Novak che gli ha portato non poche soddisfazioni, dalla vittoria del Sanremo Lab del 2008 alla pubblicazione nell’anno successivo di “Fiori di Chiffon” (Universal, 2011) chiaramente influenzato da un pop rock di matrice british che tanto ha seminato e fiorito nei sixties. Nel 2012 dopo la pubblicazione de L’Intramontabile”, il gruppo si sposta verso territori che permettono ad una vena pop di incontrarsi anche con un certo calore folk. Fasciano incontra la meritevole Giulia Iannone ed un progetto a nome Duprè prende piede di lì a breve. L’incontro tra i due artisti piemontesi, si basa su di una immediata condivisione di quel concetto che vede la musica alla base di uno stare insieme, mettendo a nudo stati d’animo, pensieri e racconti in cui l’ascoltatore vede rispecchiato molto di sé. Storie provenienti dalla vita reale ed astrazioni che solcano la via di un approccio diretto in cui non vi sono confini musicali, laddove gli strumenti arricchiscono e completano una linfa sonora fatta di purezza ed integrità che non dà adito a dubbi.
L’atteso esordio discografico giunge dopo anni vita artistica prevalentemente spesa on the road, in cui canzoni pop dall’inclinazione cantautorale riescono a dar vita ad una spiritosa forma di intrattenimento basata su testi spontanei e profondi ed un imperturbabile virtuosismo strumentale. Un’istintiva espressione quella dei Duprè che è figlia del busking che tanto alimenta la natura nomade del gruppo, in grado di creare una piacevole commistione di paesaggi musicali (molto) eterogenei che fa convivere stili e ritmi e che dai meno avvezzi al genere pur risultando godibili all’orecchio, potrebbero essere ingenerosamente catalogati come fuori tempo. Da “Il Malato Immaginario” a “Una strada ai confini del Mondo” un allettante vagabondare attraverso frementi note e racconti a due voci, ove personaggi bizzarri ed angoli di un mondo che può apparire surreale, ingenerano attraverso le scorrevoli e anche solari liriche uno spunto di riflessione sulle similitudini con la vita vissuta.
A sensazione, l’atmosfera gioviale di questi brani, si presta molto a delle performance dal vivo a cui i ripetuti ascolti di questo album, non possono che portare al divertimento garantito per fedeli estimatori e ad un coinvolgente diletto per curiosi.
CLAUDIO CARPENTIERI
Voto 7/10
TRACKLIST:
1. Il malato immaginario
2. Mon ami
3. Carta di riso
4. Maledetti Duprè
5. Colpa dei primi americani
6. Certi pensieri fanno male
7. Musicò 8. L’intramontabile
9. Una stagione all’inferno
10. Una strada ai confini del mondo
Testi e musiche di Paolo Fasciano e Giulia Iannone
Registrato presso Raffinerie Musicali, Opera ( eccetto la batteria registrata presso Sound Sistem, Santhià)
Mixato e masterizzato presso Officine Sonore Recording Studio di Torino
Artwork: disegno di copertina Cinza Perino – Grafiche Elena Poli
Membri:
Paolo Fasciano voce e chitarre
Giulia Iannone voce
Filippo Perino batteria
Credits:
hanno collaborato alla realizzazione dell’album
Igor Vigna tromba e arrangiamenti sezione fiati
Veronica Perego contrabbasso
Ingrid Vigna sax contralto
Sebastian Loyola Castillo sax tenore
Andrea Garombo ( contrabbasso track 6)
Massimo Marino fisarmonica
Mattia Niniano tastiere
Luca Bertot ukulele
https://www.facebook.com/dupreband
Nasco Ia Ferrara nel 1966 ma dopo alcuni anni per questioni di lavoro il mio papà si trasferisce a Roma dove attualmente vivo. Cresciuto come in molti della mia generazione con lo Zecchino D’Oro dell’indimenticato Mago Zurlì (in pancia però già scalciavo al ritmo di (I Can’t Get No) Satisfaction) muovendo i primi passi verso un ascolto di massa con trasmissioni come Discoring (ispirato al Top of the Pops inglese) e successivamente mi mostravo affascinato all’iperspazio dell’innovativo Mister Fantasy(condotto da Carlo Massarini). I primi amori? Dire Straits, The Police, Deep Purple e Supertramp. Ma nel mio bel mobile ove ancora oggi continuo a custodire ed a collezionare Lp e Cd l’eterogeneità regna sovrana e c’è sempre stato spazio per tutti! Al fianco di un disco di Dylan è facile trovare un album dei Duran Duran, come subito dopo i Van Halen trovare inaspettatamente i Visage, ma anche trovare come “vicini di casa” Linkin Park e Nirvana. Sì, la musica è bella perché varia e Tuttorock incarna al meglio un luogo magico dove la disuniformità del mondo delle sette note, non può non attrarre chi alla musica non ha mai posto confini. Keep the faith…