Don Letts – Outta Sync

Don Letts è uno degli artisti più irreprensibili del mondo. Era il DJ del 100 Club di Londra quando era la mecca del punk, suonava reggae 45 giri e influenzava tutti, da John Lydon a Chrissie Hynde a Billy Idol; come regista in crescita ha documentato The Clash in giro per il mondo mentre realizzava video per Musical Youth, Ratt e The Pretenders; ha co-formato il gruppo pionieristico degli anni ’80 BAD (Big Audio Dynamite) con Mick Jones intrecciando rock and roll con hip hop, reggae e musica dance; ed è diventato un DJ di successo della BBC negli ultimi 20 anni. Ha praticamente fatto tutto, ma curiosamente l’unica casella che è sempre mancata nel suo poliedrico percorso musicale è sempre stata quella di un LP solista. Lavorando con il produttore/co-sceneggiatore GAUDI e Killing Joke’s Youth, Outta Sync ha portato Letts in un habitat fertile, circondato da amici e familiari importanti. È un album gradevole con sprazzi di divertimento e l’arguzia di Letts, ma francamente mi sarei aspettato un uso un po’ di più sfrontato del suo spirito ribelle e temuto.

Intendiamoci, ‘Outta Sync’ presenta dei piacevoli punti di forza, è un cocktail inebriante di ritmi doppiati e ricchi di bassi, vibrazioni caraibiche e testi prvocanti contrapposti a ritornelli melodici e armonie. Ma il disco ha anche una sequenza strana, con alcuni clunkers nella parte superiore, diventando bollente man mano che procede, con l’ardente “Situationist” con Zoe Devlin Love, la dolce “No Fooling Me” con Hollie Cook, l’ultra doppiaggio “Wrong, ” e la meditata “Civilization” che è un duetto con sua figlia, Honor Letts. (La collaborazione di Wayne Coyne “Present Dilemmas” conclude l’album ma non si adatta perfettamente.) Quando l’album è stato annunciato l’anno scorso, la tracklist includeva due collaborazioni con Terry Hall (che è morto a dicembre), ma la versione dell’album che è ora disponibile – posticipato di cinque mesi rispetto alla data di uscita originale – non trova più Hall tra le sue fila. Una canzone, “The Universe Knows What You’ve Done”, ora contiene versi parlati di John Cusack mentre “The Doorman” non elenca gli ospiti. Quest’ultima, una traccia dal suono molto ska anni ’60, è una delle migliori dell’album ed è stata chiaramente realizzata su misura per Hall. Con undici tracce per lo più scritte da sé, Outta Sync riflette la miriade di gusti e interessi di Letts, così come la sua visione del mondo unica.

Vincendo un Grammy e ricevendo un dottorato onorario per il suo contributo alla cultura, Don Letts aveva saziato la propria anima musicale con innumerevoli suggestioni ma ironicamente, non aveva intenzione di fare musica propria. Ma poi è arrivato il lockdown e il suo vecchio amico, produttore e bassista dei Killing Joke Youth lo ha incoraggiato a provarci, mandandogli anche alcune linee di basso su cui lavorare, ma Don non era del tutto convinto. La situazione è cambiata quando ha collaborato in studio con il leggendario produttore dub anglo-italiano Gaudi, un altro amico di lunga data. Si sono trovati bene a livello sonoro e hanno finito per lavorare insieme nello studio londinese di Gaudi per nove mesi, affrontando sia il lockdown che la visione ancestrale di Don. Il risultato è stato l’album solista di debutto di Letts, prodotto e co-scritto da Gaudi. Ma forse la somma dei fattori non ha fornito il risultato sperato. Quello che è successo? Outta Sync è un disco divertente e soave, ma deludentemente innocuo per un vero iconoclasta. Niente comunque che possa offuscare la leggenda di Letts. Nel complesso, è un’istantanea di chi è veramente Don Letts qui e ora.

Ivan Faccin

In uscita il 29 Settembre per Cooking Vinyl – Egea Music – The Orchard

Genere: reggae, psych ska