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Discipline: lo Yin e lo Yang secondo i King Crimson

Discipline: lo Yin e lo Yang secondo i King Crimson

Si sa, i King Crimson in tutti i loro cicli artistici sono sempre dipesi dalla figura ombrosa e geniale di Robert Fripp. Ogni inizio e ogni fine di un determinato percorso musicale del gruppo è legato da scelte personali del chitarrista. Lo stesso è successo all’alba degli anni ‘80 quando Fripp dopo cinque anni (trascorsi tra ritiri spirituali, il Bowie berlinese, e l’avvio di un Peter Gabriel solista) riprende le redini del “re cremisi”. La formazione è rinnovata e il suo sound è totalmente rivoluzionario. Oltre al solito Bruford e a Tony Levin, una delle micce dell’esplosivo cambiamento è rappresentata dal chitarrista e cantante Adrian Belew. Belew artisticamente sbocciato nella fucina di talenti del signor Frank Zappa (Bowie glielo strappò, su consiglio di Brian Eno, dopo averlo ascoltato dal vivo a Berlino), collaborò con Fripp qualche anno prima nei Talking Heads. Fripp trovò in Belew, per la prima volta nella sua carriera, il perfetto alter ego, sia dal punto di vista “chitarristico” che a livello di personalità. In questo percorso di innovazione anche la tecnologia merita grande con l’avvento del Roland GR 300 uno dei primi grandi guitar synth, che nelle mani di Fripp e Belew ha trovato più che mai ragion d’essere

Tutti questi nuovi ingredienti portano alla creazione di Discipline. Come un fulmine a ciel sereno, in un periodo storico dove il punk stava asfaltando sia i virtuosi che i rockers della prima ora, i King Crimson risorgono e tracciano una nuova via. “Discipline” è un disco futuristico dove l’avanguardia dell’ingegneria sonora incontra il talento e la sapienza di impareggiabili musicisti. Fripp e Belew si completano come lo yin e lo yang: il primo sviluppa architetture ritmiche e armoniche di una complessa semplicità, estremamente studiate e calcolate, mentre il secondo si affida all’impeto, alla genialità, alla follia artistica.

I brani “Discipline” e “Indiscipline” rappresentano perfettamente questi due differenti modi di intendere “il rapporto” con la propria chitarra.

Questo dei King Crimson è un album del quale si potrebbero dire migliaia di cose, ma probabilmente la cosa più giusta da fare è ascoltarlo.

di Francesco Vaccaro