DEMIAN DORELLI – “Nick Drake’s Pink Moon” A Journey On Piano

“Il mio sogno è suonare questo disco dal vivo, tutte le canzoni in una sola performance e riportare ancora in palcoscenico la musica di Nick Drake. La prima luna piena d’aprile che annuncia la primavera è chiamata la Luna Rosa. Dedico questo disco a mia figlia Lily nata sotto la luce di questa luna.”

Così Demian Dorelli, pianista e compositore londinese nato nel gennaio del 1972, presenta questo suo nuovo disco, un qualcosa che va al di là del semplice omaggio ad un cantautore che in vita fu purtroppo molto sottovalutato, forse perché non capito. Il 1972 è l’inizio di alcune coincidenze che avvicinano le vite di Nick e Demian, infatti, un mese dopo la nascita di quest’ultimo, la Island Records fa uscire Pink Moon che viene registrato nei famosi studi della Sound Techniques, giusto a due passi dalla casa natale dove Demian impara a suonare sul piano verticale e, più avanti negli anni, mentre studia musica a Londra e, grazie al compagno di classe e amico Alberto Fabris, conosce ed apprezza a fondo l’opera di Nick Drake.

Attualmente Demian vive a Cambridge, città dove Nick scrisse le canzoni del primo album registrato tra una lezione e l’altra alla famosa Università.

Il maggior pregio del pianista britannico è l’aver dato alle undici tracce di Pink Moon una forma eterea consolidandone la loro dimensione immortale. Se chiudiamo gli occhi e diamo spazio all’immaginazione, il palco ideale per l’esecuzione di questo album in questa versione per tasti bianchi e neri potrebbe essere proprio quella Luna rosa che si vede nella copertina originale, copertina oggi omaggiata grazie ad un’opera originale realizzata dall’artista e illustratore Franco Matticchio, autore della celebre copertina del New Yorker al passaggio del millennio.

“Nick Drake’s Pink Moon” – A Journey On Piano è stato prodotto dal prima citato Alberto Fabris e registrato agli studi della Real World di Peter Gabriel dal leggendario Tim Oliver, artefice di molti dischi fondamentali degli ultimi quarant’anni.

MARCO PRITONI