Delilah Holliday – Invaluable Vol. 2
Dopo gli ottimi riscontri riscossi a livello internazionale con la pubblicazione del primo capitolo, a distanza di pochi mesi Delilah Holliday completa e chiude il viaggio artistico e sonoro di ‘Invaluable’ con il secondo ed inebriante capitolo. Le analogie – ma soprattutto le differenze – sono notevoli rispetto alla prima pubblicazione, passando dalle atmosfere down-tempo ad una corsa sfrenata che si ferma bruscamente solo quando ricordi finalmente chi sei. Si tratta quindi di un road movie alla ricerca della chiarezza, fuori dalle distrazioni che ci circondano, cercando di essere fedeli a sé stessi ed accogliere la fiducia ed il sostegno che derivano dall’accettazione. Tradotto in un linguaggio musicale, se l’EP Vol. 1 è la prova di qualcosa, tuttavia, nella realizzazione del capitolo seguente Delilah mantiene il controllo assoluto della sua musica, della sua immagine e di come viene presentata al mondo.
Invaluable è astratto e reale. I sentimenti sono astratti e reali. La musica è astratta e reale. Uno dei motivi per cui la musica è così potente è che trasmette verità emotive di profonda portata a cui altrimenti avremmo difficoltà ad accedere o a cui saremmo impegnati in modo significativo, rendendole improvvisamente comprensibili quasi senza sforzo. Il fraseggio malinconico e spontaneo di “Hesitate” in apertura è una prova della fluidità di genere, una melodia plumbea ed intima. Ma è solo il prologo, perché con un deciso cambio di ritmo l’album entra nel vivo con la oscura ballata “Liquid Pearl”. Si può immediatamente riconoscere come si sia giunti ad una versione trascesa e compiuta di sé stessa. In effetti, Delilah è partita dalle stesse basi e ha saputo dare più spessore alla sua musica, tanto nella potenza della produzione, quanto nella raffinatezza delle voci e melodie. Gli effetti glitch e ristrutturanti sono amplificati, il che consente un’immersione totale. E quindi brani come “1000 Tranformations” e “Drugs Again” continuano nel filone di una frenesia travolgente, caratterizzate da una elettronica vertiginosa e dinamica. A chiudere il sipario con autorevolezza giungono “Long Time Coming” e “On My Own Wave” nei quali emergono ritornelli art-pop epici ed una linea melodica rilassante, come a suggelare il viaggio alla ricerca dell’equilibrio emotivo ed amor proprio.
Invaluable nella sua complessità è un lavoro impressionante e coeso, che ha la capacità di commuovere e prendere in contropiede per lo stupore. Vol. 1 era il tipo di album che dovevi ascoltare in modo aggressivo per decifrarne la musica complessa, mentre Vol. 2 è il tipo di album in cui lasci passivamente che la musica si faccia strada nel tuo corpo. In ogni caso, la musica alla fine riesce a filtrare, e resta il fatto che Delilah è una vera artista che ha creato il solco per il proprio sound personale.
Ivan Faccin
In uscita il 3 Novembre per One Little Independent Records – Bertus
Genere: art pop, trip-hop, electronic pop
Tracklist:
- Hesitate
- Liquid Pearl
- 1000 Transformations
- Drugs Again
- Travelled
- Long Time Coming
- On My Own Wave
Credits:
Raphael Ninot: co-author
VOTO
http://delilahholliday.com/
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vive a lavora a Cornedo Vicentino, ha cercato di esplorare vari generi musicali, trovando nell'hard-rock, metal e progressive rock i suoi stili più congeniali. Anche ora che i capelli hanno cominciato ad imbiancarsi... impiegato presso Xylem Water Solutions, ha portato la sua collaborazione giornalistica presso The Wall of Sound e Tuttorock.