Degrees of Truth – Alchemists
Ne è passato di tempo stavolta… Quattro anni tra un’uscita dei Degrees of Truth e l’altra non erano mai trascorsi, e in effetti “Time Travel Artifact” sembra un album già un po’… lontano. Ma a parte il silenzio prolungato, a incuriosire fans e addetti ai lavori era soprattutto il recente cambio di line-up intrapreso dalla band. Un autentico terremoto che ha portato soprattutto Claudia Beltrame (Chakrah, Holy Shire, Silent Angel) nel ruolo di lead vocalist, definendo lo stile della band verso un symphonic metal che guarda oltre ai confini consueti del genere, concedendo spazio ad influenze sperimentali ed elettroniche. Una scelta quantomai intelligente per un genere che tende a fossilizzarsi su sé stesso, mentre l’ascolto di “Alchemists” regala intuizioni ed abbellimenti qua e là che ampliano gli orizzonti dell’ascoltatore (ad esempio l’uso dell’ukulele, vocals filtrate o inserimenti orchestrali). Ma in generale il primo elemento decisivo che viene a galla dall’ascolto dell’Lp è l’estrema cura degli arrangiamenti e delle linee vocali, meticolosa e raffinata. Della singer Claudia Beltrame stupisce non solo l’ampio range vocale, ma anche la professionalità nel padroneggiarsi nelle varie tonalità, con crescendo che rimangono particolarmente brillanti ed espressivi.
Scendendo nello specifico, alcuni brani spiccano decisamente per la composizione particolarmente ispirata. Probabilmente la song che rappresenta la giusta commistione del loro stile è “Tiny Box of Horrors” che alterna parti melodiche e drammatiche ad altre più grintose e veloci, con ritmiche dalle soluzioni interessanti ma mai troppo invasive. L’ottimo lavoro di squadra della “nuova” band riesce così a sottolineare egregiamente i vari cambi d’atmosfera. La canzone che mi ha colpito più di tutte è stranamente “Over the Tide”, che pur essendo caratterizzata da una situazione pacifica ed inoffensiva, eccelle per una linea melodica talmente azzeccata da prendere vita durante il suo svolgimento, ammaliante e seducente. “Thread of Life” mette in vetrina la vena prog-contemporanea dei Degrees ed un carattere notevole, mentre “Misconnection” si rivela un episodio sentimentale e meditativo. Bisogna però osservare che nell’ascolto dell’intero lavoro, altri brani calano leggermente il livello qualitativo, ma è una carenza perdonabile visto il notevole affiatamento della band nel proporre continui variazioni e contrattempi di grande suggestione e compattezza.
Immaginavo che questo genere di sonorità perdesse parte del suo vigore in sede live, per essere poi piacevolmente smentito dall’energia coinvolgente dei loro concerti, vedi la recente apparizione al Padova Metal Fest. Sarebbe un clamoroso equivoco snobbare questo disco collegando sistematicamente il Symphonic Metal con ugola femminile agli esagerati barocchismi epici. I Degrees of Truth mostrano la via per scansare questa formula ormai logora e virare verso la freschezza ed innovazione di melodie agili e pimpanti.
Ivan Faccin
Disponibile dal 23/06/2023
Etichetta: Scarlet Records
Tracklist:
- Imperfect Concoction
- Godless Symphony
- Over The Tide
- Flightmare
- Wreckage Of A Lifetime
- Misconnection
- Tiny Box Of Horrors
- Thread Of Life
- Bound To Rise
- Alchemists
VOTO
Band:
Luca Ravezzani: drums
Gianluca Parnisari: keyboards
Daniele Brianza: guitars
Lorenzo Corsalini: guitars , bass
Claudia Beltrame: vocals
Special Guest:
Henshall (Haken) in Bound to Rise
https://www.degreesoftruth.com
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vive a lavora a Cornedo Vicentino, ha cercato di esplorare vari generi musicali, trovando nell'hard-rock, metal e progressive rock i suoi stili più congeniali. Anche ora che i capelli hanno cominciato ad imbiancarsi... impiegato presso Xylem Water Solutions, ha portato la sua collaborazione giornalistica presso The Wall of Sound e Tuttorock.