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DEEP PURPLE – Whoosh!

DEEP PURPLE – Whoosh!

deep purple 20 CD

Quando uscì “Infinite” nel 2017, i Deep Purple dichiararono che con il loro 20° album avrebbero chiuso la loro meravigliosa storia e che avrebbero continuato a suonare dal vivo per un altro anno e che avrebbero pubblicato alcuni live. Ma se il detto dice ‘abbiamo fatto 30, facciamo anche 31’, per i Deep Purple una volta arrivati a 20, smentiscono tutto e fanno 21 e “Whoosh!” è realtà, il 21° album di inediti della leggendaria hard rock band esce posticipato per via dell’emergenza covid, ma farà gioire chi li ama e li ha sempre amati. “Whoosh!” mette in evidenza che la band ha ancora tanta forza, tanta energia e tante idee e potrebbe andare avanti ancora per molto e chissà se poi sarà veramente così e la produzione è affidata a Bob Ezrin (Kiss, Pink Floyd, Rod Stewart, Peter Gabriel e tanti altri). Di “Throw My Bones” ne abbiamo già parlato in occasione dell’uscita del 10” in edizione limitata e ritorna in mente “Perfect Strangers”, l’indimenticabile ritorno del Mark II nel 1984, splendido il ritornello, avvolgente, melodico ed orecchiabile e che cresce ad ogni ascolto e “Drop The Weapon”   ci riporta ai Deep Purple anni settanta, un riff trascinante di chitarra e tastiera, il tappeto di Hammond, il guitar solo raggiante di Steve Morse e il ritorno dell’Hammond di Don Airey   stavolta capace di primeggiare come sapeva fare solo Jon Lord e ancora “We’re All The Same In The Dark”, che ripercorre le stesse sonorità del brano precedente, hard rock marchiato a fuoco Deep Purple, ma con qualche particolarità, i cori che ricordano alcune cose dei Van Halen, ma il resto è solo ed esclusivamente Deep Purple.

C’è poi la splendida “Nothing At All”, hard rock progressivo e barocco, affascinante il fraseggio chitarristico di Steve Morse che sembra un violino e le fughe barocche e classicheggianti dell’organo di Airey che rubacchiano con onestà Johan Sebastian Bach e l’organo distorto che ci riporta nuovamente al 1984 e a “Perfect Strangers”, non solo l’album ma anche e soprattutto il brano. Grande Ian Gillan nelle sue possibilità vocali odierne e Glover e Paice danno il loro indiscutibile e prezioso supporto ritmico e Don Airey mette tutta la sua professionalità in parti pianistiche molto rock’n’roll e spettacolare è anche l’intro di tastiere maestose in “Step By Step”, per un brano molto regolato, più lento ma con tutta la maestria che hanno sempre dimostrato i Padri dell’hard rock. Le linee di tastiere si ripetono nel resto del brano creando quelle atmosfere magnetiche ed emozionanti che proseguono anche nell’assolo sinfonico e poi Steve Morse perfeziona il tutto con i suoi interventi di chitarra. L’intro di “What The What” sembra provenire direttamente da quel capolavoro a nome “Highway Star”, ma si trasforma subito in un hard rock sempre molto Profondo Porpora e tornano in mente i tempi di “Woman From Tokyo” e Don Airey con il suo pianoforte emula Jerry Lee Lewis e la chitarra di Morse è sempre unica, elegante ed originale.

Ci sono altri ottimi brani come “The Long Way Round”, che parla una sola lingua, hard rock, perfetto e un altro ritorno ai Purple dei seventies ma con interventi tastieristici molto prog e con un finale lento ed avvolgente, come “The Power Of The Moon”, di cui ne abbiamo già parlato e che proietta l’hard rock band inglese nel futuro. Altri quattro brani prima della fine, “Remission Possibile”, breve strumentale dove regna l’Hammond, ma che duetta anche con la chitarra di Morse, “Man Alive”, anche di questo brano ne abbiamo già parlato, splendido e sinfonico nella parte iniziale e hard rock e progressive nel procedere dei minuti. “And The Address” è una bella sorpresa, era il brano che apriva “Shades Of Deep Purple” del 1968, il loro primissimo album e che dava inizio alla loro storia, qui riveduto e corretto ma molto fedele alla versione originale. “Dancing In My Sleep” chiude definitivamente il cd e la band getta un ponte tra i primi e gli ultimi Purple, tastiere quasi elettroniche e sonorità più moderne fuse all’inconfondibile sound e all’inconfondibile classe dei Deep Purple. La band si fermerà qui? Non lo sappiamo, il rifacimento di “And The Address” potrebbe avere un duplice significato, uscire di scena rileggendo gli esordi oppure un nuovo punto di partenza, ma una cosa è certa, se “Whoosh!” sarà il loro ultimo album, usciranno di scena a testa alta, consegnandosi uno dei loro album migliori dei loro ultimi 25 anni di hard rock.

FABIO LOFFREDO

Tracklist:

  1. Throw My Bones
  2. Drop The Weapon
  3. We’re All The Same In The Dark
  4. Nothing At All
  5. No Need To Shout
  6. Step By Step
  7. What The What
  8. The Long Way Round
  9. The Power Of The Moon
  10. Remission Possible
  11. Man Alive
  12. And The Address
  13. Dancing In My Sleep

Label: EarMusic
Genere: Hard Rock
Anno: 2020

0
/10
VOTO
deep purple band 20 1

Band:
Ian Gillan: Voce
Roger Glover: Basso
Ian Paice: Batteria
Steve Morse: Chitarra
Don Airey: Tastiere

Special Guests:
Ayana George: Cori
Tiffany Palmer: Cori
Bob Ezrin: Percussioni e cori
Nashville Music Scoring Orchestra: Orchestra in “Man Alive”

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