DEEP PURPLE – = 1
Che piaccia o no, i Deep Purple continuano ad onorare quel genere che hanno quasi inventato. L’hard rock band inglese ha scritto pagine memorabili e capolavori come “Machine Head”, “In Rock” e “Burn”, solo per citarne alcuni e quel live monumentale, quel capolavoro a nome “Made In Japan”. Eppure, nei social vengono quasi insultati, derisi, c’è chi li chiama vecchi, chi dice che sono la cover band di loro stessi e chi ancora vorrebbe mandarli in pensione. Ma i Deep Purple continuano per la loro strada, creando album sempre di altissimi livelli che rimangono con i piedi nel loro glorioso passato ma con uno sguardo al presente e al futuro. Questi vecchietti, come a qualcuno piace chiamarli, alla quasi soglia di età degli 80 anni (Gillan, Paice e Glover) ci offrono nel loro nuovo album “= 1”, una serie di brani eccellenti, frutto anche del grande estro del tastierista Don Airey, unico vero erede di Jon Lord e anche del nuovo chitarrista, Simon McBride, che è forse il chitarrista come stile, più vicino a Ritchie Blackmore. Un track by track dell’album è quindi doveroso, ma forse queste mie parole non rendono bene l’idea, provate ad ascoltarlo!
“Show Me” ha un intro molto particolare e il brano si evolve ricordando alcune cose di “Perfect Strangers” e di “Purpendicular”, splendido il refrain, orecchiabile e melodico e le tastiere di Don Airey danno quel tocco di progressive e a seguire c’è “A Bit On The Side”, puro hard rock con sempre il fantastico tappeto di Hammond che rafforza la chitarra di Simon McBride, forse a volte un po’ timida e Don Airey dà sfogo al suono del Moog per il suo assolo e anche “Sharp Shooter”, ottima song che ci riporta agli anni 70 e in qualche modo ai brani più lineari di “Machine Head”, sempre con le dovute differenze. Il ricordo degli anni 70 continua con “Portable Door”, primo singolo e video, brano a mio avviso strepitoso e marchiato a fuoco Deep Purple, con un altro di quei riff che diventeranno immortali ed un Dion Airey insuperabile che mette in evidenza il suo Hammond e la chitarra di Simon McBride mai così vicina al Ritchie Blackmore sound & style e più energia e velocità in “Old-Fangled Thing”, altra ottima song trascinante ed aggressiva.
Splendida la ballad “If I Were You”, con il ricordo che va alla storica “When A Blind Man Cries” e con un meraviglioso guitar solo di Simon e ballad, un po’ più power, si può anche definire “Picture Of You” e con un meraviglioso guitar solo di Simon, secondo singolo e video, altra ottima ed avvolgente song. Un album molto lungo e siamo a circa metà e si prosegue con “I’m Saying Nothin’”. dove torna l’hard rock più aggressivo con riferimenti agli anni 80 della band e c’è poi il terzo singolo e video, “Lazy Sod”, splendido brano e quel Lazy nel titolo non può non ricordarci quel brano capolavoro di “Machine Head” e Don Airey tributa Jon Lord con il suo Hammond. Ancora quattro brani, “Now You’re Talkin’”, veloce sfuriata hard rock e la band ci vuole portare al periodo “In Rock” e alla meravigliosa ed immortale “Speed King” e quel sapore barocco nell’assolo di tastiere, “No Money To Burn”, hard rock dal forte sapore blues ed un riff tenace ed avvolgente. A chiudere il CD altri due ottimi brani,”I’ll Catch You”, altra splendida ed avvolgente ballad con un guitar work molto ispirato e accenni soul e “Bleeding Obvious”, brano più tecnico ed articolato, hard rock 100% Deep Purple. Un album onesto, di puro hard rock di una band che non rinnega affatto il suo glorioso passato, fatto di album e brani che hanno fatto storia e che continua nella sua lunga strada.
FABIO LOFFREDO
Tracklist:
- Show Me
- A Bit On The Side
- Sharp Shooter
- . Portable Door
- Old-Fangled Thing
- If I Were You
- Pictures Of You
- I’m Saying Nothin’
- Lazy Sod
- Now You’re Talkin’
- No Money To Burn
- I’ll Catch You
- Bleeding Obvious
Label: EarMusic
Genere: hard Rock
Anno: 2024
VOTO
Band:
Ian Gillan: Voce
Ian Paice: Batteria
Roger Glover: Basso
Don Airey: Tastiere
Simon McBride: Chitarra
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Appassionato di musica sin da piccolo, ho cercato di esplorare vari generi musicali, ma è il metal, l'hard rock ed il rock progressivo, i generi musicali che più mi appassionano da molti anni. Chitarrista mancato, l'ho appesa al chiodo molto tempo fa. Ho mosso i primi passi nello scrivere di musica ad inizio anni 90, scrivendo per riviste come Flash (3 anni) e Metal Shock (ben 15 anni), qualche apparizione su MusikBox e poi il web, siti come Extramusic, Paperlate, Sdangher, Brutal Crush e Artists & Bands. I capelli mi si sono imbiancati, ma la passione per la musica è rimasta per me inalterata nel tempo, anzi molti mi dicono che non ho più speranze!!!!