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David Bowie: l’Alieno che divenne Rock Star

David Bowie: l’Alieno che divenne Rock Star

David Bowie è stato il trasformista del rock androgino punk ed elegante capace di scrivere canzoni in grado di rivoluzionare una giornata o un’epoca, una generazione o uno stato d’animo; e a sei anni di assenza continua a illuminare ed ispirare l’orizzonte della musica moderna. I suoi primi album risalenti agli anni ’60 con brillano fino a quando nel 1969 ispirato dall’odissea nello spazio di Kubrick non incide in musica le gesta del Major Tom: la sua Space Oddity diventa presto un successo di pubblico e critica ma la vera rivelazione arriva tre anni dopo quando diventa l’alieno androgino Ziggy Stardust.

Esce nel 1971 il fortunato concept-album “The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders From Mars”, undici memorabili brani che brillano raccontando la storia di un alieno bisessuale che suona la chitarra con la mano sinistra e arriva sulla terra all’alba dell’apocalisse. Ziggy Stardust è emaciato e alto, ha i capelli rossicci e una saetta rossa e blu che gli attraversa il volto; veste assurdi e sgargianti abiti con spalline e suona colorate chitarre acustiche. All’apice del successo Bowie decide di sciogliere il suo gruppo, i fedeli Spiders From Mars, e uccidere personaggio che gli sta prosciugando tutte le forze: era il 3 luglio 1973 all’Hammersmith Odeon di Londra in quello che fu l’ultimo concerto del tour e doveva essere l’ultimo della carriera. Nel pubblico ci sono persino Ringo Starr Lou Reed e Mick Jagger, e sul palco lo spettacolo è impreziosito dalla chitarra di Jeff Beck, per filmare la morte dell’alieno rock star è chiamato il regista americano noto per il documentario Dont look Back di qualche anno prima riguardante Bob Dylan.

Siamo a fine concerto e Bowie pronuncia queste parole: “Tra tutti i concerti del tour, questo, questo in particolare ce lo ricorderemo per sempre, perché non soltanto è l’ultimo della tournée, ma è anche l’ultimo nostro concerto in assoluto. Grazie”; e tra sbigottimento ed un fruscio di incredulità la band attacca Rock’n’roll Suicide e uccide Ziggy Stardust. Il giorno dopo il mondo della musica si sveglia incredulo e disarmato, i più grandi quotidiani intitolano le loro pagine: “Lacrime al commiato di Bowie”, “Bowie è volato via”, “Addio all’alieno del rock”, in contemporanea l’agenzia che seguiva il tour di Bowie in un comunicato stampa conferma quanto dichiarato dal cantante annullando quindi trentotto date già previste del tour canadese.

Se ne parla perfino in Italia su Ciao 2001 del 29 luglio 1973 che riporta: “Come una stella cometa in cielo, David Bowie è apparso per poi sparire negli spazi siderali. Ziggy Stardust ha abbandonato la scena luminosa del pop. Si occuperà d’altro, forse di cinema, forse scriverà… e la gente, appena appresa la notizia, piangeva sere fa. All’Odeon di Londra si piangeva, mentre la scia tracciata da ‘Starman’ splendeva lassù tra le stelle, ben visibile a tutti gli uomini: addio, David Bowie!”.
In seguito si scoprirà che dietro questa decisione e quel folle gesto teatrale e spettacolare si nascondono i ritmi frenetici e lo stress che portarono David Bowie a chiudere non la sua carriera ma soltanto quel capitolo della sua vita, ma questo si scoprirà solo successivamente.
David Bowie rinascerà successivamente con il decadente album Diamond Dogs in cui vestirà i panni di un pirata moderno,  dopo andrà in America a respirare aria di funky e jazz, passando per una produttiva e distruttiva crisi creativa che lo porterà a rintanarsi in casa al buio a sniffare bere latte e mangiare peperoni, ed infine (si fa per dire) a Berlino dove si reca per disintossicarsi e rinascere, qui rincarnerà un Duca Bianco e insieme a Brian Eno (ex Roxy Music) darà vista alla trilogia berlinese caratterizzata da sound algidi ed elettronici, risale a questo periodo il manifesto immortale in cui canta che “tutti possiamo essere eroi, anche per un giorno”. Negli anni ’80 la sua arte si estenderà persino al cinema non tralasciando la via maestra della musica. Negli oltre cinquant’anni di carriera da stella di Bowie ha immaginato, osato, inventato e donato il suo genio, a generazioni di ragazzi sognati.

Il 10 gennaio del 2016 lascia la terra per raggiungere l’essenza di Ziggy Stardust in un pianeta lontano, e riprendere il tour da dove l’interruppe quel 3 luglio 1973 all’Hammersmith Odeon di Londra.

LEONARDO DeLARGE

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