DAVID BOWIE – 1.OUTSIDE
25 Settembre 2018
0
Shares
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 1995
Con la nostra rubrica ConsigliPerGliAscolti parliamo ora di un album molto particolare, che nonostante proprio oggi spenga 23 candeline appare ancora maledettamente futuristico e innovativo.
1.Outside di David Bowie è un capolavoro spesso incompreso. Un concept album con al centro l’indagine del detective Nathan Adler sul caso di un omicidio di una ragazzina. Omicidio appartenente al nuovo filone di stampo “artistico” ( il film Seven di David Fincher può renderne l’idea ). E da questo tema, tra l’altro raccontato con artificiosi espedienti letterari come il “cut-up”, che si innalzano atmosfere sonore cupe e ansiogene capaci comunque di ammaliare. Si figurano immagini disturbate e disturbanti ma allo stesso tempo dotate di fascino, seppur perverso.
La magia di Brian Eno, che torna a collaborare con il Duca Bianco dopo Berlino, crea mondi imprevedibili, dove il bipolarismo del piano di Mike Gerson non sembra lasciare mai nulla al caso.
Bowie dimostra per l’ennesima volta la sua abilità nel reinventarsi senza mai perdere in autenticità. L’opera riflette il clima di inquietudine degli anni ‘90 e porta a livelli inaspettati quelle sonorità tanto ricercate da molti artisti di quel periodo.
“1.Outiside” è un capolavoro, ma non ci tiene poi così tanto ad essere definito tale.
Con la nostra rubrica ConsigliPerGliAscolti parliamo ora di un album molto particolare, che nonostante proprio oggi spenga 23 candeline appare ancora maledettamente futuristico e innovativo.
1.Outside di David Bowie è un capolavoro spesso incompreso. Un concept album con al centro l’indagine del detective Nathan Adler sul caso di un omicidio di una ragazzina. Omicidio appartenente al nuovo filone di stampo “artistico” ( il film Seven di David Fincher può renderne l’idea ). E da questo tema, tra l’altro raccontato con artificiosi espedienti letterari come il “cut-up”, che si innalzano atmosfere sonore cupe e ansiogene capaci comunque di ammaliare. Si figurano immagini disturbate e disturbanti ma allo stesso tempo dotate di fascino, seppur perverso.
La magia di Brian Eno, che torna a collaborare con il Duca Bianco dopo Berlino, crea mondi imprevedibili, dove il bipolarismo del piano di Mike Gerson non sembra lasciare mai nulla al caso.
Bowie dimostra per l’ennesima volta la sua abilità nel reinventarsi senza mai perdere in autenticità. L’opera riflette il clima di inquietudine degli anni ‘90 e porta a livelli inaspettati quelle sonorità tanto ricercate da molti artisti di quel periodo.
“1.Outiside” è un capolavoro, ma non ci tiene poi così tanto ad essere definito tale.
di Francesco Vaccaro
Francesco Vaccaro
Studente di Ingegneria delle Telecomunicazioni presso l'università La Sapienza di Roma, da sempre animato dalla passione per la musica. Nel 2012 entra nel mondo dell'informazione musicale dove lavora alla nascita e all'affermazione del portale Warning Rock. Dal 2016 entra a far parte di TuttoRock del quale ne è attualmente il Direttore Editoriale, con all'attivo innumerevoli articoli tra recensioni, live-report, interviste e varie rubriche. Nel 2018, insieme al socio e amico Cristian Orlandi, crea Undone Project, rassegna di musica sperimentale che rappresenta in pieno la sua concezione artistica. Una musica libera, senza barriere né etichette, infiammata dall'amore di chi la crea e dalle emozioni di chi la ascolta.