DAMAGE S.F.P. – Damage S.F.P.
Storia strana quella dei finlandesi Damage S.F.P., presenti dall’ormai lontano 1989, con all’attivo numerosi live e qualche demo fino al 1996, anno del loro scioglimento. I 3 musicisti si sono riuniti nel 2018 e, esattamente dopo 30 anni dalla nascita della band, hanno dato luce al loro primo album, chiamato con il loro stesso nome. I brani inseriti nel disco sono stati scritti tra il 1991 e il 1994 e la cosa si sente eccome. Si tratta di un tradizionale thrash metal, con riff molto potenti e la voce di Jarkko ”Jaake” Nikkilä che a volte sembra un pò troppo voler scimmiottare i leader delle band che andavano alla grande a quei tempi (James Hetfeld su tutti). Peccato perchè quando il cantante utilizza il suo timbro personale il risultato è più che buono. Dopo la partenza a mille con i primi 4 brani, ci si rilassa un attimo con la strumentale “Insomnium” per poi ripartire con la traccia che io considero la migliore del lotto, ovvero “Ode to Sorrow”, ricca di cambi di tempo e di melodie molto orecchiabili. Tra strizzatine d’occhio al death metal primordiale e passaggi non molto originali, si giunge alla fine dell’ascolto di un album in cui la produzione è ottima e rende onore ad ogni brano, l’originalità non è ai massimi livelli ma si tratta comunque di un prodotto suonato bene e che farà contenti i nostalgici del thrash e che supera comunque la sufficienza ma che ci lascia con una domanda, saranno in grado questi finlandesi di rinnovarsi e di scrivere materiale nuovo in grado di inserirsi in un panorama ormai saturo di band? Io spero di sì, perchè comunque la qualità c’è.
MARCO PRITONI
Tracklist:
- Ride
- Death of Innocent
- Ruthless Fate
- Tyrants
- Insomnium (inst.)
- Ode to Sorrow
- Tragedy
- Grain Brain
- Crying for Relief
- In Termination
- Burst of Rage
Credits:
Label: Rockshots Records
Pubblicazione: 14 giugno 2019
Band:
Voce e chitarra: Jarkko ”Jaake” Nikkilä
Basso: Antti Remes
Batteria: Tero Lipsonen
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Sono nato ad Imola nel 1979, la musica ha iniziato a far parte della mia vita da subito, grazie ai miei genitori che ascoltavano veramente di tutto. Appassionato anche di sport (da spettatore, non da praticante), suono il piano, il basso e la chitarra, scrivo report e recensioni e faccio interviste ad artisti italiani ed internazionali per Tuttorock per cui ho iniziato a collaborare grazie ad un incontro fortuito con Maurizio Donini durante un concerto.