CREEPER – Sex, Death & The Infinite Void

creeper sex death and the infinite void cover

Secondo LP per la band inglese capitanata dall’eclettico Will Gould, con alle spalle uno scioglimento annunciato dallo stesso cantante durante uno show del 1 novembre 2018 e successiva reunion con lo pseudonimo “Fugitives of Heaven”, avvenuta esattamente un anno dopo. Questo “Sex, Death & The Infinite Void” segue le vicende di un fantomatico personaggio ispirato allo stesso Gould ed è una vera e propria rinascita dei Creeper, soprattutto dal punto di vista della maturità raggiunta nella scrittura, negli arrangiamenti e nell’esecuzione dei brani. Non ci troviamo più davanti ad una band punk rock che sforna brani dalla struttura molto semplice ma, dopo l’intro teatrale “Hallelujah”, la varietà dei suoni e del cantato di Gould ci portano dalla “Be My End” di My Chemical Romance memoria alla “Born Cold” più vicina ai Thirty Seconds To Mars di Jared Leto, dalla particolarissima “Cyanide” alla commercial punk rock “Annabelle” dal riff e dal ritornello dall’elevata orecchiabilità, che ne faranno molto probabilmente il brano più amato dai fan in sede live. “Paradise”, “Poisoned Heart” e “Thorns Of Love” mostrano il lato più baritonale e cinematografico di Gould & Company, così come “Four Years Ago”, dove la voce dolce della tastierista Hannah Greenwood si fonde perfettamente con quella del frontman. “Napalm Girls” riporta il treno Creeper su binari punk e, anche in questo caso, il ritornello ha una melodia accattivante ed immediata. La malinconica “Black Moon”, dove Gould sfiora territori post-punk, e la delicatissima ballad voce/piano “All My Friends”, chiudono un ottimo album che può piacere a tutti, metallari, nostalgici del punk, ragazzini alle prime armi con la musica alternativa, genitori degli stessi ragazzini eccetera, confermando che l’obiettivo di rinascita dei Creeper è stato centrato in pieno.