Costanza Francavilla – CHILDREN OF THE UNIVERSE; ENCODED DREAMS; FREE MEN; FRIEDKIN …
Un talento creativo messo al servizio di composizioni surreali, ove immagini e suoni convivono all’unisono andando ben oltre il prevedibile concetto di ambient music. Tutt’altro che musica da sottofondo da consumarsi in fretta!
Se tra le definizioni che ognuno di noi da alla musica, quella più affascinante potrebbe risultare essere, il mezzo più semplice con il quale farsi trascinare in universi surreali altrimenti impossibili da visitare, con molte probabilità la nostra apertura musicale risulta essere priva di confini. L’ampiezza del mondo sonoro e la sua relativa bellezza sta proprio nel fatto di essere in grado di poter riprodurre un ambito o uno stato d’animo, capaci di scatenare nella testa di chi ascolta, la medesima concentrazione impiegata per la lettura di un libro o di un film impegnato.
Quale miglior presentazione per introdurre Costanza Francavilla, un’artista romana (ma che vive ad Ibiza dal 2016) che oltre a comporre è anche produttrice musicale. Studi di chitarra classica al conservatorio romano di Santa Cecilia ed una laurea in architettura conseguita tra la Westminster University di Londra e l’università La Sapienza di Roma con una tesi in Acoustic Physics (Fisica Acustica), ne delineano una personalità pregna di interessi e mai doma. Una poliedricità che la porta a presenziare a festival di richiamo internazionale (Glastonboury e Sonar tra gli altri), ma anche a trasferirsi nel 2000 a Brooklyn ove fonda un’etichetta discografica (la Zerokilled Music), un collettivo di artisti dedito alla composizione di brani per film e media visivi.
I terreni sonori sui quali si muove la nostra Costanza sono fatti di musica luminosa ed elettronica inebriante, ma anche di commistioni armoniche che riescono a creare paesaggi fatti di note gelide e statiche che ben si adatterebbero ad accompagnare happening multimediali e proiezioni video. Momenti di climax che rimandano ad una cinematografia che definire fantascientifica potrebbe apparire riduttivo, lasciando a disinvolte scorribande spaziali convivere con una lentezza ipnotica che assume un ruolo guida sempre in grado di rivelare alla base una ricercatezza ed una voglia di sorprendere mai scontata.
CHILDREN OF THE UNIVERSE, ENCODED DREAMS, FREE MEN e FRIEDKIN UNCUT (Ep) sono quattro pubblicazioni immesse sul mercato il 29 novembre dello scorso anno, in cui l’artista da sfogo alla propria versatilità creativa, capace di generare suoni dove a farla da padrone è la manipolazione di sintetizzatori che danno origine a degli acquerelli ambientali distanti da una meccanicità in cui spesso si rischia di inciampare. Sembra quasi come trovarsi di fronte ad inondazioni sensoriali condotte da relazioni armoniche ove infinitezza e visioni mistiche appaiono disorientare con prudenza, facendo perdere ogni riferimento con la realtà. Partiture anche di breve durata dall’impatto cosmico ove è persino facile scorgere semi di una psichedelia agli albori, mentre una delimitazione con i confini di un genere ben definito non appare possibile proprio in virtù di una dilatazione dall’avvincente impatto potenziale che potrebbe anche creare sorpresa negli ascoltatori dai brevi tempi di attenzione.
Tenendo sempre a mente di trovarsi di fronte a musica dalla forte omogeneità visionaria, è facile anche accorgersi che nel caso di CHILDREN OF THE UNIVERSE, FREE MEN e FRIEDKIN UNCUT (appositamente concepiti per dei docu-film) è percepibile un approccio ad atmosfere più gelide e prive di alterazioni ritmiche, che per ENCODED DREAMS sicuramente più adatto a rivestire il ruolo di sottofondo ideale per un viaggio intergalattico per destinazioni sconosciute. In tutti e quattro i lavori vi è la presenza di sperimentazioni al limite dello spettro dell’udibile, in cui fuoriesce la maestria nella manipolazione di synth analogici e modulari, mentre la rarefazione erompe in sfaccettature anche retro-futuristiche adatte alla creazione di lodevoli pur se non sempre inaspettate sospensioni temporali. Un cocktail di ambientazioni perfettamente calzante ad un museo tematico che presenta una realtà alternativa concepita ed in cui diviene un piacere smarrirsi lasciando ai meandri cerebrali di sviluppare di misurarsi con sogni e ricordi di un’altra dimensione.
Alla geniale artista capitolina si può (forse?) rimproverare il non aver diluito l’uscita di questi quattro lavori dal forte carattere omogeneo, come allo stesso modo – ricollegandomi a quanto detto in apertura di recensione, – mi sento di riconoscerle la non diffusa capacità di dimostrarsi un’elegante maestra nella definizione dei suoni di sintesi che divengono la perfetta colonna sonora ai sogni surreali e preferiti dell’ascoltatore. Benedetta sia la musica senza confini …
CLAUDIO CARPENTIERI
Tracklist:
CHILDREN OF THE UNIVERSE (Silent Frequencies – 2019)
ENCODED DREAMS (Silent Frequencies – 2019)
FREE MEN (Zerokilled Music – 2019)
FRIEDKIN UNCUT Ep (Zerokilled music – 2019)
Credits:
Release date: 29th november 2019
Label: Silent Frequencies and Zerokilled Music
Band:
Costanza Francavilla – voce
www.costanzafrancavilla.com
https://www.facebook.com/costanza.francavilla
https://www.instagram.com/coco_francavilla
Nasco Ia Ferrara nel 1966 ma dopo alcuni anni per questioni di lavoro il mio papà si trasferisce a Roma dove attualmente vivo. Cresciuto come in molti della mia generazione con lo Zecchino D’Oro dell’indimenticato Mago Zurlì (in pancia però già scalciavo al ritmo di (I Can’t Get No) Satisfaction) muovendo i primi passi verso un ascolto di massa con trasmissioni come Discoring (ispirato al Top of the Pops inglese) e successivamente mi mostravo affascinato all’iperspazio dell’innovativo Mister Fantasy(condotto da Carlo Massarini). I primi amori? Dire Straits, The Police, Deep Purple e Supertramp. Ma nel mio bel mobile ove ancora oggi continuo a custodire ed a collezionare Lp e Cd l’eterogeneità regna sovrana e c’è sempre stato spazio per tutti! Al fianco di un disco di Dylan è facile trovare un album dei Duran Duran, come subito dopo i Van Halen trovare inaspettatamente i Visage, ma anche trovare come “vicini di casa” Linkin Park e Nirvana. Sì, la musica è bella perché varia e Tuttorock incarna al meglio un luogo magico dove la disuniformità del mondo delle sette note, non può non attrarre chi alla musica non ha mai posto confini. Keep the faith…