CLAVER GOLD & MURUBUTU – Infernvm

Infernvum, già il titolo, in ambito rap, fa presagire alla mancanza di superficialità, quella di cui oggi purtroppo sono piene le orecchie dei giovani ascoltatori e le classifiche delle vendite e degli ascolti. Ci troviamo invece davanti ad una vera e propria rivisitazione in chiave contemporanea della prima cantica della Divina Commedia e, come novelli Dante e Viriglio, troviamo i rapper Claver Gold e Murubutu, entrambi artisti intimisti, il primo, marchigiano, noto per i suoi testi che sono frutto di un lavoro su se stesso, sulla sua persona, sul suo passato e sui suoi ricordi. Murubutu, invece, è un rapper emiliano e professore di storia e filosofia in un liceo di Reggio Emilia, il suo è un rap narrativo che fa confluire la sua formazione letteraria all’interno della produzione artistica, un rap che racconta vicende di attualità giocando sulle metafore, e anche nel caso di Infernum questi elementi sono ben visibili all’interno dei brani, cito ad esempio “Pier”, ovvero la vicenda di Pier della Vigna, politico, scrittore e letterato del Regno di Sicilia, perseguitato e spinto al suicidio, che qui diventa una denuncia verso la piaga del bullismo, o “Malebranche”, dove i ladroni raccontati risultano molto, troppo attuali. Molte le collaborazioni presenti nel disco, dai produttori, autori di un gran lavoro a livello di basi e suoni, Il Tenente, Squarta & Gabbo (Rugbeats), XXX Fila, Badnews, KD One, James Logan, Dj Fastcut, West e Kuma alle voci di Giuliano Palma in “Paolo e Francesca” e Davide Shorty in “Antinferno“. Un disco da ascoltare e da fare ascoltare a tante persone, ai più adulti per dimostrare il fatto di come il rap non sia privo di contenuti e ai più giovani per far sì che il verso “fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza” non finisca nel dimenticatoio ma possa diventare un motto per il modo di vivere di ciascuno.