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Christine Ott – Éclats (Piano Works)

Christine Ott – Éclats (Piano Works)

Un’intersezione di linguaggi, un dialogo aperto tra codici linguistico-musicali di differente provenienza, una strepitosa vena compositiva sono gli ingredienti di “Éclats”, quinto album della virtuosa pianista francese Christine Ott. Una materia musicale che la pianista porta in studio dipingendo con il suo strumento un paesaggio elegante e sconfinato. 12 tracce che mescolano composizioni risalenti agli anni passati ed alcune che fungono da apripista ai lavori futuri.

Christine porta aria nuova e fresca sulla scena modern-classical interpretando la più contemporanea delle suggestioni, quella della commistione che non conosce limiti o barriere. Ed ecco che nelle articolate strutture delle sue composizioni fanno capolino l’emergenza climatica che avvolge le dolci note dell’opener “Pluie d’Arbres”, una allegoria della deforestazione. Un brano che poggia su un sostanziale dualismo tra malinconia ma anche speranza, angoscia ma anche generosità. Oppure la sua dichiarata passione per il cinema, che emerge nettamente in “Vertigo”, citazione hitchcockiana dalle inquietanti dissonanze calibrate. Christine mette insieme questi elementi e li riconduce a una sostanziale personale unitarietà stilistica che vive del principio della varietà di suoni, voci, timbri e così, mentre le atmosfere mutano costantemente, laddove niente è scontato, sentiamo comunque di entrare nel mondo e nella personalità di una artista con le idee ben chiare e un progetto musicale massimamente moderno in cui esprimere pienamente un felice impulso creativo… magari meno incline alla sperimentazione rispetto al passato.

L’atmosfera rimanda alla riflessione, all’abbandono alle proprie sensazioni, soprattutto nelle composizioni di Lotte Reininger “Die Jagd nach dem Glück (The Pursuit of Happiness)”, o ancora nella magnifica “Vulcano”, che prefigura un altro film-concerto con la collaborazione di Christine Ott, in uscita nel 2024, per Man of Aran di Robert Flaherty. Ambientato su un’isola spazzata dalla tempesta al largo della costa irlandese, il film descrive la vita quotidiana di una famiglia di pescatori negli anni ’30. In un film-concerto dalla partitura ambiziosa, fisica e coinvolgente, il musicista rende omaggio al coraggio di questi abitanti, uniti da un forte senso di solidarietà, in continua battaglia con gli elementi. Ma non mancano istanti di vivacità che creano un vivido contrasto, scuotono e producono vibrazioni. E per dare vita a queste esplosioni melodiche, Christine Ott si è avvalsa dei servizi dell’artista visiva Léa Barbazanges, che crea sculture e installazioni utilizzando assemblaggi di materiali vegetali, minerali e animali. Le opere che adornano la copertina dell’album provengono dalla sua serie Optiques; 12 fotografie di cristalli visti attraverso una lente, come un prisma poetico che ci avvicina agli esseri viventi, alle loro trame e ramificazioni, tanto evidenti quanto complesse, e che danno una formidabile eco visiva alle 12 composizioni dell’album.

Ivan Faccin

In uscita il 3 Novembre per Gizeh Records

Genere: modern classical, piano solo


Tracklist:

1 — Pluie d’arbres

2 — Étreintes

3 — Lunes Orientales

4 — Golden Valley

5 — Vertigo

6 — Rachel

7 — Die Jagd nach dem Glück

8 — Vulcano

9 — Beautiful Sadness

10 — Melancolia

11 — Clouds of Dreams

12 — Amours étoilés

 

Credits:

All tracks composed & performed by Christine Ott

Recorded and mixed by Benoit Burger and Mathieu Gabry

Mastered by Benoit Burger

Artwork by Léa Barbazanges, based on her “Optiques” series (2015) https://leabarbazanges.fr

Inside photos by Jean-Pierre Rosenkranz

Design by Mathieu Gabry

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VOTO

https://christineott.bandcamp.com
https://www.facebook.com/christineottmusic/
https://www.youtube.com/channel/UCMiXRita36UX9Lv95dsMdcg