CAPPADONIA – Corpo minore
Non c’è un aspetto che non venga trattato con superficialità in “Corpo minore”, l’ultimo grande flop di “Cappadonia”. Questa volta il cantante e chitarrista siciliano, (anche se ormai di orizzonti bolognesi), non è riuscito a svincolarsi dall’adottare scelte formali discutibili e boriose. Un tentativo, chiaramente esplicitato, di rievocare il passato che si riassume in una svirgolata fuori tempo massimo.
Il nostro cammino uditivo si impernia sin dall’inizio tra timbriche essiccate dal sole degli anni ’00, plastificate ed impacchettate, tenute insieme dallo stesso nastro che rattoppava i vecchi formati mp3, quelli da radio estive, che passavano dagli speaker dei supermercati mentre i nokia-mattoncini con il t9 si scioglievano assieme al gelato. Dinamiche costantemente piatte regalano frustrazione agli ascoltatori più pretenziosi, ed un timbro vocale grettamente medioso genera un impatto eccessivamente mieloso, che se associato a linee vocali zoppicanti e raffazzonate infierisce ulteriormente sulla volontà di andare avanti. Qualsiasi elemento della compagine strumentale piomba dunque nell’anonimato, ed a nulla sono valsi gli sforzi di inserire guest di grande rilevanza come il buon Poggipollini o Nicola Manzan.
“IO NO”: falsa partenza di “Corpo minore”, tale per via di una scarna emissione melodica ed un’ancor più scarna intelaiatura armonica che si riassumono in una chitarra ridondante e stempiata. “SOTTO TUTTO QUESTO TRUCCO”: il ritmo scanzonato, un bpm leggermente più elevato e qualche accordo più brillante non bastano a dissipare quell’alone barbogio che si è impossessato dell’album già in fase embrionale. “Corpo minore”: oltre ad essere la title track è anche l’ennesima traccia che non ti porta neanche a battere il tempo con i piedi. A questo punto l’ossessione per le ritmiche eccessivamente rilassate è ormai palese. Il discorso si protrae anche in “Cometa senza coda”. “INIZIARE A LIBERARSI GRADUALMENTE DI TE”: è una traccia tanto prolissa quanto lo è il suo nome. Anche qui, la sensazione che si prova nell’ascoltare queste linee vocali abbandonate a sé stesse è la stessa che si prova nel bere una birra calda. “STELLE LATENTI” e “FANGO” lasciano inalterato il panorama desolato che il disco trattiene sin dai primissimi secondi. “FATTI TUOI” si diverte a proiettare nelle menti dell’ascoltatore il finale sdolcinato della generica serie mediaset che va in onda un generico giorno infrasettimanale in prima serata. “SIAMO IN TEMPO” con un sua propria personalità, con delle dinamiche ponderate e un deciso 4/4 non fa in tempo a salvare il disco.
Se si volesse riassumere “Corpo minore” in un’immagine, sarebbe quella di Monty Burns (Simpson) che si atteggia a giovane rampollo indossando il cappello di Secco Jones. Se si volesse riassumere in una parola, e si volesse fare i GgGiovani, sarebbe “Cringe”.
GIOELE AMMIRABILE
Tracklist:
1 IO NO
2 SOTTO TUTTO QUESTO TRUCCO
3 CORPO MINORE
4 COMETA SENZA CODA
5 INIZIARE A LIBERARSI GRADUALMENTE DI TE
6 STELLE LATENTI
7 FANGO
8 FATTI TUOI
9 SIAMO IN TEMPO
Credits:
Scritto, prodotto e arrangiato da Ugo Cappadonia.
Registrato e mixato da Andrea Scardovi al Duna Studio, Russi (RA).
Masterizzato da Giovanni Versari presso La Maestà Studio.
Artwork e Foto di Daniela Tudisca.
Label: Brutture Moderne
VOTO
Band:
Cappadonia: Voce, chitarre elettriche, chitarre acustiche, basso, e-bow, synth, hammond
Emanuele Alosi: Batteria e percussioni
Federico Poggipollini: Chitarra solista (traccia 2)
Pietro Alessandro Alosi: Chitarra elettrica noise (traccia 3)
Nicola Manzan: Archi (traccia 1)
Paolo Narduzzo: Basso (tracce 1,2,4,6,7)
Filippo La Marca: Pianoforte (tracce 3,8,9)
Nicola Nieddu: Violino (traccia 4)
Official web site: http://www.ugocappadonia.it/
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