BUCKETHEAD – Live In Bucketheadland
Avevo conosciuto così Buckethead (Brian Patrick Carroll), chitarrista statunitense molto particolare che suona con il volto coperto da una maschera bianca e un secchio come copricapo. Era il 1992 quando una nota trasmissione televisiva di un’emittente romana trasmetteva “Bucketheadland”, primo album del chitarrista, un album stranissimo con strane ritmiche e abilità chitarristiche che mi fecero subito apprezzare la sua strabiliante tecnica strumentale. Ma la storia di Buckethead è anche con altri progetti, primo su tutti i Praxis e altre infinite collaborazioni. E’ conosciuto per essere stato anche il chitarrista dei Guns N’Roses, una veste che a mi avviso non rispecchia la grande spettacolarità della sua musica e del suo talento. Ma tornando al Buckethead solista, è molto difficile seguire la sua discografia visto che come Bucketheadland ha registrato circa trecento album, spesso solo in digitale come Buckethead Pikes e numerati di volta in volta. Con questo live, uscito al momento stranamente solo in vinile e in digitale, si assapora la vera essenza del chitarrista, grande tecnica strumentale, virtuosismi e piccole schegge di geniale follia. L’album è breve e scorrono via la bellissima “Welcome To Bucketheadland”, un perfetto invito ad entrare nel particolare e folle mondo di Buckethead e altri ottimi brani come “Toy Store”, “The Embalmer”, “Night Of The Slunk”, “Lebrontron” e “Slaw”. Se conoscete poco il vero Buckethead, questo “Live in Bucketheadland” è un’ottima occasione per apprezzare la sua musica.
FABIO LOFFREDO
Tracklist:
01. Welcome To Bucktheadland
02. Toy Store
03. Griffin’s Spike
04. The Embalmer
05. Ghost Host
06. Botnus
07. Night Of The Slunk
08. Lebrontron
09. Slaw
Label: Autoproduzione
Genere: Heavy Meral/Shred
Anno: 2019
VOTO
Buckethead: Chitarra e campionamenti
Appassionato di musica sin da piccolo, ho cercato di esplorare vari generi musicali, ma è il metal, l'hard rock ed il rock progressivo, i generi musicali che più mi appassionano da molti anni. Chitarrista mancato, l'ho appesa al chiodo molto tempo fa. Ho mosso i primi passi nello scrivere di musica ad inizio anni 90, scrivendo per riviste come Flash (3 anni) e Metal Shock (ben 15 anni), qualche apparizione su MusikBox e poi il web, siti come Extramusic, Paperlate, Sdangher, Brutal Crush e Artists & Bands. I capelli mi si sono imbiancati, ma la passione per la musica è rimasta per me inalterata nel tempo, anzi molti mi dicono che non ho più speranze!!!!