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BRUCE DICKINSON – The Mandrake Project

BRUCE DICKINSON – The Mandrake Project

Sono passati quasi 20 anni dall’ultimo lavoro da solista di Bruce Dickinson, un arco di tempo molto lungo, ma il cantante è stato impegnato con gli Iron Maiden sia in studio che nei live, nella sceneggiatura di un film, nella scrittura di un libro e non dimentichiamoci che è anche pilota di aerei. Ma non è mai troppo tardi ed infatti eccolo con “The Mandrake Project”, il nuovo album e ad aiutarlo chiama nuovamente Roy Z, chitarrista ed ottimo produttore, il nostro Mistheria, tastierista e compositore di grande talento e il batterista Dave Moreno, tutte figure già apparse nel precedente “Tyranny Of Soul” del 2005 e al basso lo stesso Roy Z. Ho ascoltato attentamente tutto l’album e devo dire che questa lunga attesa è ripagata da brani eccellenti, fantasiosi ed egregiamente suonati e Bruce Dickinson sfodera una voce incredibilmente in grande forma. La prima cosa che ho apprezzato è il voler distaccarsi, almeno in parte, dal sound degli Iron Maiden, perché effettivamente che senso avrebbe avuto? Poi ha lasciato spazio a Roy Z e a Mistheria per creare paesaggi strumentali di grande effetto.

“Afterglow Of Ragnarok” inizia con riferimenti doom e ai Black Sabbath, poi cresce fino ad arrivare ad un ritornello che si imprimerà nelle vostre menti e la  voce di Bruce Dickinson vola alto e “Many Doors To Hell” è più tra l’hard rock ed il class metal, ampie melodie rifiniscono il tutto e le tastiere di Mistheria fanno da base e qualche ricordo va ai Deep Purple di “Perfect Stranger”, avvolgente ed avvincente la parte centrale, dove la chitarra di Roy Z si lascia andare in fraseggi toccanti su cui si liberano i vocalizzi di Dickinson e ancora “Rain Doors To Hell”, dove torna il doom metal e si aggiungono tracce prog, sempre grazie alle tastiere di Mistheria che creano pathos e magiche atmosfere e Roy Z sfodera un altro ottimo e sentito guitar solo e Bruce Dickinson si diverte con risate arcigne e demoniache degne di Mr. Ozzy Osbourne. . Andando avanti c’è “Resurrection Men”,  altro ottimo brano che esce fuori da tutto ciò che abbiamo sentito fino ad ora dal cantante inglese, c’è il rock, atmosfere sempre doom, specialmente nei riff di chitarra, ma il brano cambia atmosfere nell’andare avanti del minutaggio, rallenta e riprende la sua corsa e “Fingers In The Wounds” , brano letteralmente splendido, una power ballad maestosa, epica e progressive, dove un eccellente lavoro è offerto ancora una volta dalle tastiere di Mistheria ed avvolgente l’intermezzo folk mediorientale.

Siamo solo a metà album e prosegue con “Eternity Has Failed”, altro splendido brano che ricalca magistralmente gli Iron Maiden degli ultimi album e le parti tastieristiche elevano il brano su alti livelli, creando ambientazioni ed atmosfere magnetiche. Arriva poi “Mistress Of Mercy”, il brano più metal e potente dell’ album  e Roy Z sfodera tutto il so estro chitarristico e “Face In The Mirror”, splendida e toccante ballad dal gusto neoclassico con chitarra acustica e pianoforte in primo piano e con la voce di Bruce Dickinson più pacata e melodica. Nel finale i brani più lunghi, “Shade Of The Gods”, una splendida ballad che riesce ad emozionare, più di sette minuti ma nel mezzo un bel riff di chitarra molto sabbathiano e  i ricordi non possono non andare a Tony Iommi  e “Sonata (Immortal Beloved)”, quasi dieci minuti di atmosfere progressive e magnetiche e con le tastiere che rifiniscono il tutto. Ma non finisce qui, l’album è corredato di un fumetto che riprende le tematiche dell’album, un primo episodio già uscito parallelamente. Ci ha messo circa 20 anni, ma Bruce Dickinson è tornato con un album veramente eccellente ed è coadiuvato da una band altrettanto eccellente.

FABIO LOFFREDO

Tracklist:

  1. Afterglow Of Ragnarok
  2. Many Doors To Hell
  3. Rain On The Graves
  4. Resurrection Men
  5. Fingers In The Wounds
  6. Eternity Has Failed
  7. Mistress Of Mercy
  8. Face In The Mirr
  9. Shadows Of The Gods
  10. Sonata (Immortal Beloved)

Label: BMG
Genere: Hard Rock/Heavy Metal
Anno: 2024

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