BOY & BEAR – Suck on Light
Quattro anni sono passati dall’ultimo album dei Boy & Bear, quintetto australiano indie rock-folk formatosi nel 2009 e vincitore ben cinque volte del prestigioso premio ARIA Awards. Quattro anni in cui il cantante Dave Hosking ha avuto un grave problema di salute i cui primi sintomi, inizialmente imputabili a stress ed affaticamento, sono comparsi nel 2011, per poi intensificarsi al punto di danneggiare le funzioni cognitive e motorie dell’artista. Nel tardo 2015 la diagnosi certa (un batterio che ha intaccato il sistema nervoso di Dave) e, di conseguenza, la cura. “Suck on Light”, che uscirà il prossimo 27 di settembre sotto etichetta Nettwerk Music Group, potrebbe fare da perfetta colonna sonora ad un viaggio spensierato. Il loro viaggio li porterà da noi per un’unica data, ovvero il 17 febbraio del 2020, al Circolo Magnolia di Milano.
La prima traccia, “Work of Art“, molto piacevole, presenta una doppia voce contrastante alta/bassa con percussioni minimali e alcune note di pianoforte, strumento che apre la successiva title track “Suck on Light”, dalla struttura molto semplice. “Bird of Paradise” fila via liscia grazie ad una bella linea di basso accompagnata da una melodia composta da tastiere e cori. “Telescope” ha ritmi più veloci, potrebbe ricordare un pò “Birds” dei Coldplay. “Dry Eyes”, lenta e introspettiva, è condita da deliziosi arpeggi di chitarra acustica e voce in falsetto. “Long Long Way” è secondo me il brano più riuscito del disco, una bellissima ballad a metà tra Coldplay e Kings of Leon. “Off My Head” è la traccia che più ci porta a sonorità dei favolosi anni 70. In “Bad People” riemerge di nuovo l’ottimo lavoro fatto dal bassista Dave Symes in un altro dei migliori episodi di questo album. Veniamo quindi al singolo che anticipa l’uscita del disco, “Hold Your Nerve”, prodotto dagli stessi Boy & Bear e Collin Dupuis (che ha lavorato con The Black Keys, Angel Olsen, Ex Hex), mixato da Tom Elmhirst (già collaboratore di St. Vincent, Amy Winehouse, Beck) e che ha ottenuto un’ottima risposta dai numerosi fan e dai media, raggiungendo le top plays delle radio australiane e di BBC Radio 6 Music. Lo stile porta di nuovo ad affiancare i cinque ai Kings of Leon. “Rocking Horse” è un allegro brano piacevole che ci trascina verso le rilassanti “BCS” e “Vesuvius”, quest’ultima la traccia più lunga del disco, sei minuti in cui compaiono anche suoni di archi.
Questo album rappresenta la rinascita di una band ma soprattutto di un ragazzo che, dopo aver realizzato i propri sogni nel mondo musicale, è stato costretto a metterli in stand-by per curarsi, speriamo per lui e per i suoi quatrro compagni di viaggio che da qui possa iniziare una seconda lunga carriera senza alcun intoppo, le basi ci sono, magari manca un pò l’originalità ma di tempo per migliorare questo aspetto ce n’è.
MARCO PRITONI
Voto 7/10
Tracklist:
- Work of Art
- Suck on Light
- Bird of Paradise
- Telescope
- Dry Eyes
- Long Long Way
- Off My Head
- Bad People
- Hold Your Nerve
- Rocking Horse
- BCS
- Vesuvius
Credits:
Etichetta: Nettwerk Music Group
Band:
Voce e chitarra: Dave Hosking
Chitarra: Killian Gavin
Basso: Dave Symes
Tastiere: Jon Hart
Batteria: Tim Hart
http://www.boyandbear.com/
https://www.facebook.com/boyandbear/
https://www.instagram.com/boyandbear/
Sono nato ad Imola nel 1979, la musica ha iniziato a far parte della mia vita da subito, grazie ai miei genitori che ascoltavano veramente di tutto. Appassionato anche di sport (da spettatore, non da praticante), suono il piano, il basso e la chitarra, scrivo report e recensioni e faccio interviste ad artisti italiani ed internazionali per Tuttorock per cui ho iniziato a collaborare grazie ad un incontro fortuito con Maurizio Donini durante un concerto.