BLIND GUARDIAN – The God Machine
Sono passati ben sette anni da “Beyond The Red Mirror”, era il 2015, nel mezzo, nel 2019 uscì il tanto desiderato, da Hansi Kursch, album orchestrale, “Legacy Of The Dark Lands”. Sette lunghi anni per riascoltare i Blind Guardian con quel sound power metal che ha sempre contraddistinto ogni brano della band. “The God Machine” è un ottimo album, veloce, d’impatto, energico e con le immancabili linee melodiche in tutti i brani, anche in quelli più violenti e speed. “Deliver Us From Evil” è dirompente, un ritorno ai primi tempi della band teutonica, ma non mancano aperture melodiche ed epici cori e la durissima voce di Hansi Kursch e “Damnation” ha sfuriate e cavalcate metal che si alternano a momenti più epici, il classico sound dei Blind Guardian. C’è poi “Secrets Of The American Gods”, ottimo brano lungo, epico e sinfonico e con “Violent Shadows” si ritorna al power metal in doppia cassa, veloce e ai limiti del thrash metal. Ritmiche più cadenzate per “Life Beyond The Spheres”, brano caratterizzato da aperture maestose e cori e melodie più accentuate. Dopo la power ballad “Let It Be No Moore”, la band mette la parola fine al CD con “Blood Of The Elves”, dirompente e veloce e con “Destiny”, dove tornano ambientazioni più epiche. I Blind Guardian tornano in grande stile rispolverando in parte il loro vecchio sound, forse ci aspettavamo qualcosa in più ma “The God Machine” è un album degno del nome Blind Guardian.
FABIO LOFFREDO
Tracklist:
- Deliver Us From Evil
- Damnation
- Secrets Of The American Gods
- Violent Shadows
- Life Beyond The Spheres
- Architects Of Doom
- Let It Be No More
- Blood Of The Elves
- Destiny
Label: Nuclear Blast Records
Genere: Power Metal
Anno: 2022
VOTO
Band:
Hansi Kursch: Voce
Andrè Olbrich: Chitarra
Marcus Stepen; Chitarra ritmica
Frederik Enmke: Batteria
Barend Courbois: Basso
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Appassionato di musica sin da piccolo, ho cercato di esplorare vari generi musicali, ma è il metal, l'hard rock ed il rock progressivo, i generi musicali che più mi appassionano da molti anni. Chitarrista mancato, l'ho appesa al chiodo molto tempo fa. Ho mosso i primi passi nello scrivere di musica ad inizio anni 90, scrivendo per riviste come Flash (3 anni) e Metal Shock (ben 15 anni), qualche apparizione su MusikBox e poi il web, siti come Extramusic, Paperlate, Sdangher, Brutal Crush e Artists & Bands. I capelli mi si sono imbiancati, ma la passione per la musica è rimasta per me inalterata nel tempo, anzi molti mi dicono che non ho più speranze!!!!