Beppe Dettori & Raoul Moretti – Animas
Di questo loro nuovo CD, nonostante le difficoltà create dalla pandemia, Beppe Dettori e Raoul Moretti si dichiarano pienamente soddisfatti. Sarebbe risultato strano il contrario, in verità, dal momento che “Animas” (questo il titolo del disco, undici tracce per un totale di ascolto musicale complessivo pari a quasi un’ora) ci è parso all’ascolto, né più né meno, una delle più interessanti prove musicali dell’ultimo lustro. Vuoi per la partecipazione all’album di una nutritissima compagine di musicisti professionisti amici di Beppe e Raoul (si va dai Cordas et Cannas – in “Oro e diamante” – ai Tenores e Cuncordu de Orosei – in “Continuum (serpens qui caudam devorat)” – da Paolo Fresu – sua la tromba in “Anime confuse”- al cantautore lombardo Davide Van De Sfroos – in “Ommini d`eba” – , dal maestro decano dei chitarristi italiani “Francone” Mussida che suona la chitarra baritona in “Figiura`”, ai Tenores di Bitti Remunnu ‘e Locu – in “Battordichi pinturas nieddhas”, rifacimento in sardo di “Fourteen Black Paintings”, brano di Peter Gabriel, e molti altri), vuoi per le non comuni qualità artistiche del duo (Dettori ha collaborato con molti grandi nomi della scena musicale del nostro paese mentre Moretti è noto per l’approccio innovativo e sperimentale all’arpa elettrica che egli applica ai più differenti generi musicali – avant-garde, pop-rock, world music, electronics, nu-dance, e così via), “Animas” appare ricchissimo e si muove con agilità in spazi dove i confini stilistici e di genere sono alquanto incerti. L’album appare ispirato a una particolarissima filosofia: esiste, dietro questi brani, un progetto di spessore, una strategia artistica tenacemente perseguita che fa approdare Dettori e Moretti a esiti qualitativi davvero strabilianti. Sfugge a qualsiasi imbrigliamento classificatorio, la musica dei due: il loro sound, che con espressione paradossale e non del tutto soddisfacente potremmo forse definire “folk d’avanguardia” o “progressive folk”, si nutre di sonorità, suggestioni, influenze di volta in volta diversissime tra loro mescolando sapientemente musica tradizionale sarda e musica d’autore, suggestioni musicali colte e tracce di jazz. Al di là di tutto, però, una constatazione: quella di “Animas” è musica godibile e intensa, di grande impatto emotivo. Ne consigliamo vivamente l’ascolto.
GIOVANNI GRAZIANO MANCA
Tracklist:
- Oro e diamante
- Continuum (Serpens qui caudam devorat)
- Anime confuse
- Animas
- Distopie di Orwell
- Eziopatogenesi
- Figiurà
- Ommini d’eba
- Sardus pater
- Cose dell’anima
- Battordichi Pinturas Nieddas (Fourteen Black Paintings)
Credits:
Etichetta: Undas Edizioni Musicali
Release album: 12 maggio 2021
VOTO
Band:
Beppe Dettori
Raoul Moretti
Guests:
Stefano Agostinelli, Max Brigante, Cordas et Cannas, Federico Canu, Massimino Canu, Massimo Cossu, Tenores de Bitti Remunnu ‘e Locu, Concordu e Tenores de Orosei, Paolo Fresu, FantaFolk, Flavio Ibba, Gavino Murgia, Franco Mussida, Daniela Pes, Lorenzo Pierobon, Andrea Pinna, Giovannino Porcheddu, Davide Van de Sfroos,
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Giovanni Graziano Manca è nato a Nuoro ma vive e opera a Cagliari. Laureato in filosofia, pubblicista, da sempre si interessa di cultura, in particolar modo di musica, poesia, arte, filosofia e letteratura. Numerose le pubblicazioni al suo attivo: oltre a collaborare con quotidiani e periodici, ha pubblicato volumi di narrativa e di poesia (ultimi, tutti in versi, "In direzione di mete possibili" Lieto Colle, 2014 , "Voli in Occidente" Eretica, 2015, e "Nel tempo che si muove", Antipodes, 2020, articoli e saggi su riviste specialistiche e web.