BEATRICE ANTOLINI – Iperborea

Beatrice Antolini comincia da bambina a suonare il pianoforte e a studiare la musica classica. Si appassiona presto a tutti i generi musicali e allo studio di diversi strumenti iniziando ad autoprodursi ed arrangiare i propri brani e mostrando sin da subito il suo poliedrico talento. Si trasferisce nel 2001 a Bologna, città dove vive ancora oggi, dove studia, si laurea e contemporaneamente pubblica il suo primo album “Big Saloon” arrangiato prodotto e registrato da lei stessa nel 2006 che riscuote un grande successo sia da parte della critica che per i live che Beatrice inizia a proporre in tutto il territorio italiano con l’agenzia DNA concerti che sarà suo partner per 10 anni. Il suo secondo album “A due” (Urtovox Rec.) è del 2008 ed è sempre arrangiato suonato e prodotto da Beatrice stessa e diventa il suo marchio di fabbrica. L’album viene presentato e distribuito in Inghilterra e ottiene la copertina della rivista Il Mucchio Selvaggio e il plauso della critica musicale. Sempre nello stesso anno partecipa al progetto “Il Paese è reale” ed è ospite di importanti rassegne come il Moog Fest Europe, il concerto del Primo Maggio di Roma e quello di Taranto, Italia Wave a Livorno, Musicultura a Macerata sempre come ospite e rassegne anche all’estero come il Sonic Vision in Lussemburgo. Sincronizza alcuni brani di “A due” nel film Febbre da Fieno distribuito da Walt Disney Pictures Italia ed una serie canadese Lost Girl prodotta dalla Prodigy Pictures. Vince il PIMI 2009 del MEI come “migliore artista solista”. Nel 2011 pubblica “BioY” (Urtovox Rec.) il suo terzo album prodotto e suonato sempre da lei stessa. Nei primi mesi del 2013 registra il suo quarto album “Vivid” (Qui Base Luna) pubblicato poi a maggio. Nel 2014 esce l’Ep “Beatitude” per La Tempesta Dischi. Lavora inoltre come produttrice artistica e arrangiatrice e continua la sua produzione con il disco “L’AB”, sempre per La Tempesta Dischi e anche stavolta suonato arrangiato e prodotto dalla stessa Antolini come tutta la sua produzione. Nel 2019 esce il singolo “IMTHEPILOT”, mentre è del 2022 il singolo “Il Grande minimo solare”, primo brano interamente in italiano della sua carriera da solista.

Artista geniale, innovativa, musicalmente estroversa oltre che tecnicamente perfetta, capace di unire trama musicale e canto in un mix che a ogni nuova uscita stupisce per non scadere mai nella banalità o nella ripetizione di sé stessa. Il nuovo album di Beatrice Antolini, *Iperborea*, rappresenta un affascinante viaggio musicale che fonde elettronica, sperimentazione e una profonda ricerca artistica. Il sesto album della poliedrica cantautrice e polistrumentista italiana, noto per la sua capacità di spaziare tra vari generi e di creare arrangiamenti complessi e raffinati ci racconta il mito di “Iperborea“, richiama una terra mitica di eterna primavera, suggerendo un rifugio immaginario dalle difficoltà della realtà contemporanea. Musicalmente, il disco è caratterizzato da sonorità eteree e strutture intricate, che alternano momenti di delicatezza a passaggi più potenti e densi, al riuscitissimo insieme di archi e piano che inaugura il disco con il singolo “Il timore” segue senza fatica una frizzante “L’idea del tutto”. Ma ogni traccia è costruita con estrema cura e Bea mescola elementi elettronici con strumenti tradizionali, creando un soundscape che risulta tanto tecnico quanto emozionale, possiamo quindi sognare sulla malinconica “Farsi raggiungere”, ma saltare sulla sedia ascoltano i loop vocali ossessivi ed abrasivi di “Trionfo e rovina”. Artista che domina una complessità tecnica capace di generare arrangiamenti originali arditi, compositrice e produttrice, in un mondo che tende sempre più all’immagine e al virtuale che dura lo spazio di un attimo, è capace di scrivere testi strutturati in maniera complessa, affrontando tematiche di resistenza, senza negarsi uno spicchio di luce piena di speranza. Un brano come “L’arte dell’abbandono” è pura poesia smaltata da un’interpretazione coinvolgente e stupefacente, versi mirabili che godono di un’aura sinfonica di assurda bellezza. La titletrack “Iperborea” è un carico di drammaturgia nordica pencolando tra disperazione e gioia.

Un disco giustamente ambizioso da parte di un’artista che esprime sempre una personalità decisa che si traduce in una proposta musicale per palati fini che non amano il mordi e fuggi. Sicuramente il mio approccio all’ascolto dei suoi dischi è viziato dall’amicizia e stima che nutro da sempre per lei, oltretutto esplosiva quando si trova su un palco, ma se bisogna essere oggettivi e non soggettivi, è innegabile di essere di fronte ad una delle migliori proposte musicali che offra il panorama musicale italiano.

MAURIZIO DONINI 

Tracklist:

  1. Il timore
  2. L’idea del Tutto
  3. Farsi raggiungere
  4. Trionfo e rovina
  5. Generazione cosmico
  6. L’arte dell’abbandono
  7. Iperborea
  8. Pensiero laterale
  9. Restare

Credits:
Data d’uscita: 5 ottobre fisico, 25 ottobre digitale
Label: La Tempesta Dischi/Orangle Records
Distribuzione: Virgin
Musica di Beatrice Antolini
Testi di Beatrice Antolini eccetto 1, 2, 5, 6 e 7 di Beatrice Antolini e Valerio Grutt
Arrangiato e prodotto da Beatrice Antolini
Registrato da Beatrice Antolini al Big Saloon studio (Bologna)
Mix stems: Guido Andreani presso Isola studio (Milano)
Masterizzato da Claudio Adamo presso Fonoprint studios (Bologna)
Registrazione orchestra: Enrico Capalbo presso Fonoprint Studios

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6.5/10
VOTO

Band:
Beatrice Antolini – -prod, voce, pianoforte, basso, batteria, chitarra elettrica, percussioni, synth, tastiere
Hanno partecipato:
Adriano Viterbini: chitarra acustica su “L’arte dell’abbandono”
Mattia Boschi: violoncello su “L’arte dell’abbandono”
Antonello D’Urso: chitarra acustica su “Farsi raggiungere”
SonoraCorde ensemble: archi su 1, 2, 3, 4, 5 e 9
Beatrice Antolini: arrangiamento per orchestra
Valentino Corvino: primo violino e direttore 

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