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BAUHAUS – THE BELA SESSION

BAUHAUS – THE BELA SESSION

Siamo nel 1978 e la scena musicale globale è nel pieno dell’esplosione della disco music. In Inghilterra gruppi come i Boney M e i Bee Gees (sulle ali della colonna sonora del cult Saturday Night Fever) fanno a gara a chi occupa per più tempo la vetta delle classifiche.
Contemporaneamente però a Northampton, nel cuore dell’Inghilterra, un gruppo di musicisti capitanati dal frontman Peter Murphy decide di entrare come un caterpillar nella storia della musica moderna.
Stiamo parlando ovviamente dei Bauhaus, nome derivato dalla celebre scuola d’arte tedesca fondata nel 1919, gruppo che alle sonorità post-punk unisce il carisma, la teatralità e la drammaticità dI Peter Murphy, estremamente ammiccante all’icona glam-rock per eccellenza, appena “defunta”, Ziggy Stardust. Tutto ciò conferisce ai Bauhaus un sound del tutto innovativo, un retrogusto gotico e tenebroso che presto avrebbe ammaliato le masse alternative . Pochi mesi più tardi infatti ecco la miccia Bela Lugosi’s Dead, primo singolo della band dall’incredibile impatto. Il pezzo prende il nome dall’attore ungherese Bela Lugosi famoso per la sua interpretazione del conte Dracula, nella storica pellicola Dracula del 1931.
Il disco di cui parliamo oggi proviene appunto da quel periodo, o meglio da quella “sessione”.
Per celebrare i 40 anni di carriera dei Bauhaus, il prossimo 23 Novembre uscirà The Bela Session, la raccolta delle prime registrazioni in studio della band.
Stiamo parlando di materiale registrato nel gennaio del 1979 a solo sei settimane dalla formazione del gruppo.
Fra i pezzi portati alla luce da questa splendida operazione “archeologica” c’è ovviamente Bela Lugosi’s Dead in tutti i suoi 9,36 minuti di quell’oscuro fascino che ha fatto ballare milioni di giovani all’interno delle discoteche underground di mezza Europa, un capolavoro assoluto.
Oltre a questo pezzo da novanta ci sono varie gemme come la mai rilasciata finora Some Faces e la bomba atomica Bite My Hip pubblicata nel 1983 a nome Lagaritja Nick con arrangiamenti diversi, senza dimenticarci di Boys storico B-Side del 45 giri di Bela Lugosi’s Dead appunto.
La cosa che appare lampante durante l’ascolto di The Bela Session è senza dubbio quanto fossero futuristici i Bauhaus. I brani non dimostrano minimamente le 40 candeline. Il sound e il linguaggio espresso dal quartetto inglese si mostra tremendamente attuale e a conferire ancora maggior freschezza al tutto ci ha pensato la bravissima Mandy Parnell.
Nel suo Black Saloon Studios di Londra questa maestra del suono ha svolto un lavoro impeccabile in fase di mastering donando nuova linfa, se mai ce ne fosse stato bisogno, ai nastri originali. Ma d’altronde stiamo parlando di una professionista che ha lavorato ai dischi di gente come Brian Eno, Alphex Twin, The XX, Sigur Ros, e Bjork.  Tutta gente per la quale l’accuratezza del suono è assolutamente fondamentale.
The Bela Session è dunque un gioiello da non farsi scappare, sia per chi segue i Bauhaus da sempre, sia per chi non li ha mai ascoltati, e forse dovrebbe iniziare a farlo.

di Francesco Vaccaro

Tracklist:

  1. Bela Lugosi’s Dead
  2. Some Faces
  3. Bite My Hip
  4. Harry
  5. Boys

Line-up:

    Peter Murphy – voce, chitarra
    Daniel Ash – chitarra
    David J Haskins – basso
    Kevin Haskins – batteria