Babymetal – The Other One
Posso già immaginare la faccia scettica del malcapitato lettore/ascoltatore al semplice avvistamento del nome della band, eppure le tre idol giapponesi solcano ormai le scene musicali da dieci anni con la loro miscela unica che frulla vigorosamente la leggerezza della cultura J-pop giovanile con la potenza dell’heavy metal. Si tratta di un prodotto di marketing studiato a tavolino? Ma certo che sì, ma cosa importa se si finisce per ascoltare delle heavy-songs a tratti anche parecchio pesanti e suonate benissimo. Nello specifico, questa nuova pubblicazione “The Other One”, assume un valore particolarmente suggestivo, perché sancisce il ritorno sulla Terra della band, un cerchio che si chiude dopo la pubblicazione di un singolo al mese a partire da ottobre 2022… dieci singoli che rappresentano dieci mondi paralleli, ma tuttavia legati da un tema unico. Si tratta quindi del primo concept album per le Babymetal, oltre che la prima release discografica dopo il botto di “10 Babymetal Years” e l’annuncio shock che le tre hentai si sarebbero “sigillate dal mondo”, gettando nello sconforto migliaia di fans disperati.
L’album parte con “Metal Kingdom”, caratterizzato da un intro criptico e cori epici, considerando il timbro adolescenziale delle loro voci che sposta il tutto in territori più easy; “Divine Attack” spicca per un deciso riff heavy/industrial che farebbe la gioia di molte bands veterane, sul quale le voci riescono ad inserirsi in modo tutto sommato efficace; una incredibile fusione di manga, metal e jap-teen rappresenta la base della tiratissima “Mirror Mirror”, ma le Babymetal spingono ancora di più sull’acceleratore grazie alle solidissime chitarre crossover della successiva “Maya”; un lato più emozionante e stucchevole viene a galla in “Time Wave”, che riporta alla mente le colonne sonore dei videogiochi anni ’80 e più recentemente certe atmosfere alla Stranger Things; una citazione a parte merita sicuramente “Metalizm”, una traccia maggiormente articolata dalla quale viene fuori il massiccio lavoro degli strumentisti e degli arrangiatori, impegnati a creare una dimensione onirica dalle tinte mediorientali; giù il cappello davanti al maestoso riffone doom di “Monochrome”, il mio preferito del lotto, prima di affidare la conclusione all’eterea epicità di “Legend”, un brano pulsante e sognante per chiudere degnamente l’ascolto con tutta la fresca energia giovanile.
Una delle maggiori sfide per la mente dell’ascoltatore è quella di rompere l’inerzia, rovesciare concetti inattaccabili, sradicare certi preconcetti. Un album come questo “The Other One” (già il titolo è tutto un programma…) pone sul tavolo un nuovo concetto di musica, potenzialmente in grado di salvare il metal dall’intorpidimento che lo ammanta, da quando ha perso la sua spinta rivoluzionaria. Inserendo nuova linfa giovanile e partecipando di più alla vita pulsante della scena musicale contemporanea, uscendo da quella orgogliosa nicchia in cui si è trincerato. Consapevoli che non deve essere per forza questa la via, consapevoli che in questo prodotto il music-biz ci sguazza con strategie contaminanti, ma queste idee e questa freschezza meritano sicuramente più di una riflessione.
Ivan Faccin
Tracklist:
Tracklist:
- Metal Kingdom
- Divine Attack – Shingeki
- Mirror Mirror
- Maya
- Time Wave
- Believing
- Metalizm
- Monochrome
- Light and Darkness
- The Legend
Credits:
Etichetta: Cooking Vinyl
Produzione ed arrangiamenti di Key Kobayashi
VOTO
vive a lavora a Cornedo Vicentino, ha cercato di esplorare vari generi musicali, trovando nell'hard-rock, metal e progressive rock i suoi stili più congeniali. Anche ora che i capelli hanno cominciato ad imbiancarsi... impiegato presso Xylem Water Solutions, ha portato la sua collaborazione giornalistica presso The Wall of Sound e Tuttorock.