Autune – Reworked Auttakes
A distanza di un anno da ‘Komorebi’ ritorna Autune, pioniere dello stile cangiante ed anticonvenzionale, con Reworked Outtakes. Un disco diretto che, come suggerisce il titolo, riprende ed infonde nuova vita ai contenuti lasciati in stand-by dopo le sessioni di Komorebi. Una fotografia sulla contemporaneità, la quale, più che mettere a fuoco la frantumazione identitaria tardo modernista, favorisce la resa di spazi esterni ed estetici. Segni, questi, di una dimensione pop più consapevole rispetto al passato, in cui ambient ed elettronica incontrano sorprendentemente cadenze hip-hop e sezioni orchestrali.
Il suono è screziato ed ha un sapore meravigliosamente lo-fi che gli conferisce un tepore intimo molto piacevole. Si riconoscono doti compositive notevoli e non convenzionali. Ascoltando “No Paper In Plastic”, come anche “Tu Sais Pas Faire Autrement”, non si può ignorare il perfetto colloquio fra le varie componenti ritmiche e le melodie, oltre ai timidi inserti vocali. I gentili rintocchi di tastiera di “Lemon Balm Feel” e i synth celestiali di “Iberomok” sono un dolce cullare, mentre le nervose mosse scomposte della finale “I Was Supposed To Delete Myself” hanno una spinta vivacità. C’è una certa compostezza in alcuni frangenti che suona un po’ scolastica (la drum-machine troppo statica di “Story Of An Apple”), in altri momenti il suono si abbarbica su territori più sconnessi (le screziature di “A Sunset In Glitch”), ma è tutto perfettamente al suo posto quando il lato più dolce e colorato della musica viene fuori (la bellissima nenia rossiniana “Birdwatching”). Il suono è in piena fase di definizione ma non embrionale, tanta è la grande varietà di suoni e l’incanto dell’atmosfera.
Fra continui cambi stilistici, “Reworked Outtakes” spicca per qualità di una scrittura giocata sull’asse jazz/folk. La tavolozza sonora si impreziosisce sempre più. Beat chirurgici si inseriscono fra solide strutture di tastiere e fiati, il tutto nel contesto di una canzone pop. Un progetto in cui ogni composizione diventa uno spazio sonoro comprendente spunti ed ispirazioni ogni volta diversi. Una musica sfumata che lascia un segno ben deciso nella mente dell’ascoltatore.
Ivan Faccin
In uscita il 17 Novembre per Trulletto Records
Genere: electro-pop
Tracklist:
- Iberomok
- Story Of An Apple
- Birdwatching
- No Paper In Plastic
- Reopening
- Lemon Balm Feel
- A Sunset In Glitch
- Oh Dear Flower
- Tu Sais Pas Faire Autrement
- I Was Supposed To Delete Myself
Credits:
Flavio Calaon – composer
Yaree – producer
Sebastiano Lillo – musician and producer
VOTO
Band:
Fëel – guitarist
Niccolò Monté Rizzi – trumpeter
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vive a lavora a Cornedo Vicentino, ha cercato di esplorare vari generi musicali, trovando nell'hard-rock, metal e progressive rock i suoi stili più congeniali. Anche ora che i capelli hanno cominciato ad imbiancarsi... impiegato presso Xylem Water Solutions, ha portato la sua collaborazione giornalistica presso The Wall of Sound e Tuttorock.