AS I LAY DYING – Shaped By Fire
Disco del grande ritorno per gli As I Lay Dying, band metalcore californiana formatasi nel 2001 e dal nome ispirato all’omonimo romanzo di William Faulkner, che esce dopo 7 anni dall’ultimo lavoro “Awakened”. Nel frattempo sono successe molte cose, a cominciare dal periodo passato in carcere dal cantante Tim Lambesis per una brutta vicenda ormai nota. La band torna più unita che mai rimanendo fedele al proprio sound, con la line-up storica capitanata dal frontman che si mostra in piena forma al microfono, con il suo growl secondo a pochi nell’intero panorama metal. Nick Hipa e Phil Sgrosso fanno il solito ottimo lavoro con le loro 6 corde sia quando si tratta di pura violenza sonora che nei momenti più calmi, mentre i ritmi scanditi dalle pelli di Jordan Mancino e dal basso di Josh Gilbert non perdono un colpo. Quest’ultimo si dimostra perfetto nei ritornelli melodici, con la sua voce pulita che si mescola magnificamente all’aggressività canora di Lambers, confermandosi probabilmente come la miglior coppia vocale metal in circolazione.
Partendo dall’incalzante e quasi cinematografica intro “Burn To Emerge”, che lascia spazio alla potentissima “Blinded” e all’altrettanto potente title track “Shaped By Fire”, dopo altri 3 brani si giunge ad uno degli episodi più riusciti della carriera dei 5 americani, “The Wreckage”, brano che parte con un bellissimo arpeggio di chitarra e pian piano diventa sempre più potente sfociando in un ritornello dalle melodie che si insinuano immediatamente nelle orecchie e nella testa dell’ascoltatore. Da qui alla fine sarà un continuo alternarsi di arpeggi, riff potenti e ritornelli killer che si concludono con la splendida “The Toll It Takes”.
Non c’è un solo momento di noia nei quasi 45 minuti che costituiscono questo nuovo capitolo degli As I Lay Dying, si passa velocemente dal canonico metalcore a momenti più vicini al death metal melodico, la produzione è eccelsa, grazie anche al mixaggio effettuato da Joseph McQueen allo studio Sparrow Sound di Los Angeles e alla masterizzazione di Ted Jensen allo studio Sterling Sound di Nashville. Davvero un ritorno al limite della perfezione di una grande band.
MARCO PRITONI
Tracklist:
- Burn To Emerge
- Blinded
- Shaped By Fire
- Undertow
- Torn Between
- Gatekeeper
- The Wreckage
- My Own Grave
- Take What’s Left
- Redefined
- Only After We’ve Fallen
- The Toll It Takes
Credits:
Etichetta: Nuclear Blast Records
VOTO
Band:
Voce: Tim Lambesis
Chitarra: Nick Hipa
Chitarra: Phil Sgrosso
Basso e voce: Josh Gilbert
Batteria: Jordan Mancino
Sono nato ad Imola nel 1979, la musica ha iniziato a far parte della mia vita da subito, grazie ai miei genitori che ascoltavano veramente di tutto. Appassionato anche di sport (da spettatore, non da praticante), suono il piano, il basso e la chitarra, scrivo report e recensioni e faccio interviste ad artisti italiani ed internazionali per Tuttorock per cui ho iniziato a collaborare grazie ad un incontro fortuito con Maurizio Donini durante un concerto.