ARJEN LUCASSEN’S SUPERSONIC REVOLUTION – Golden Age Of Music

Nuovo progetto per Arjen Anthony Lucassen, dal metal dei Bodine e dei Vengeance al progressive degli Ayreon (con cui ha scritto dei piccoli capolavori), fino al progressive metal degli Star One e altri progetti sempre molto interessanti. Cosa mancava? L’hard rock, quello marchiato Deep Purple e Uriah Heep ed ecco un nuovo progetto, una nuova band, i Supersonic Revolution. In questo nuovo percorso oltre ad essere la mente, il musicista olandese lascia la chitarra per imbracciare un basso, le sei corde le lascia a Timo Somers (Vengeance, Delain) e chiude il cerchio con Koen Herfst (Vandenberg) alla batteria, Jaicee Cuijper (Praying Mantis) alla voce e Joes Van Den Broek (After Forever, Star One) che ci incanta con le sue tastiere ma più che altro con l’organo Hammond.

“SR Prelude” è un intro strumentale con Hammond in evidenza, organo che spadroneggia anche in “The Glamattack”, hard rock tiratissimo tra Deep Purple, Rainbow e Uriah Heep e Lucassen sfodera le sue abilità anche al basso e quelle chitarristiche le affida però a Timo Somers, anche tecniche e virtuose. La title track, “Golden Age Of Music”, rimane sull’hard rock dei seventies, ma con suoni più moderni. Song letteralmente strepitosa è “The Rise Of The Starman”, dove l’Hammond vola con trovate barocche che coinvolgono e il progressive è più presente e in “Burn It Down” rivive lo spirito di Jon Lord e di Ken Hensley per quell’organo Hammond distorto e quindi Deep Purple e Uriah Heep, le coordinate del brano. Vorrei fermarmi qui, ma non riesco a non scrivere due parole anche su “Odyssey”, splendido momento più prog, una delicatezza inziale con l’Hammond accarezzato e potrebbe venire in mente alla lontana “Child In Time” dei Deep Purple, ma con la voce Jaycee Cuijpers che cerca di avvicinarsi al Ronnie James Dio più melodico, ma il brano cresce e progredisce verso un hard rock potente e articolato e “They Took Us By Storm”, song sempre aggressiva e il dark/prog di “Golden Boy”.

Rimangono le delicate atmosfere prog di “Holy Holy Ground”, l’hard rock dal tocco sinfonico con cori alla Queen di “FIight For The Century” e la folle e divertente song “Came To Mock, Stayed Rock”, blues acustico un po’ alla Van Halen, quelli più ironici ed il brano poi esplode nuovamente in un hard rock alla Deep Purple. Il cerchio si chiude qui? Non del tutto, ci sono altri quattro brani, quattro cover, la prima è “Children Of The Revolution” dei T. Rex in una versione molto accattivante, così come lo è “Heard In On The X” degli ZZ Top. Stravagante ed inaspettata è la cover di “Fantasy” degli Earth Wind & Fire e “Love Is All” di Roger Glover. Sempre grande Arjen Anthony Lucassen e ora oltre agli Ayreon e agli Star One abbiamo anche questo nuovo progetto, Supersonic Revolution e speriamo che non sia solo una meteora, perché tutti quei colori, quel mondo delle meraviglie e quel divertimento che è nel disegno di copertina, è in ogni brano.

FABIO LOFFREDO

Tracklist:

01 SR Prelude
02 The Glamattack
03 Golden Age Of Music
04 The Rise Of The Starman
05 Burn It Down
06 Odyssey
07 They Took Us By Storm
08 Golden Boy
09 Holy Holy Ground
10 Fight Of The Century
11 Came To Mock, Stayed To Rock
12 Children Of The Revolution (Bonus Track – T. Rex cover)
13 Heard It On The X (Bonus Track – ZZ Top  cover)
14 Fantasy (Bonus Track – Earths, Wind & Fire cover)
15 Love Is All (Bonus Track – Roger Glover Cover)

Label: Music Theories Recording/Mascot Label Group
Genere: Hard Rock
Anno: 2023

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VOTO

Band:
Arjen Anthony Lucassen: Basso
Joost Van Den Broek: Tastiere e organo Hammond
Timo Somers: Chitarra
Koen Herfst: Batteria
Jaycee Cuijpers: Voce

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