APICE – Beltempo
La magia soffusa di Apice ci rivela qualche intrigo, e nel suo “Beltempo”, nulla è lasciato al caso; sia che il giovane cantautore ligure (ormai naturalizzato bolognese) si metta a mordere parole essiccate sul molo, sia che lasci i propri sintetizzatori affacciarsi sulle crepe del non detto. Un sound indiependente sì ma senza limiti e con tanti lividi. Le macchie violacee presenti sul giardino di questo disco riescono a narrare una storia capace di alimentare costantemente se stessa. Non il solito rancio precotto insomma. Le sfaccettature sono molteplici e “Beltempo” non potrebbe essere un’intestazione più azzeccata per queste nove tracce ricche di bagliori che si confondono con le lucciole.
“Morsi” da l’avvio al disco in modo scanzonato e fluido, aiutato da un comparto strumentale che si muove pattinando senza difficoltà tra le varie strofe rettangolari e ritornelli ritagliati all’interno dei tempi in levare. Si prosegue con “Ciao” che a differenza del suo appellativo è tutt’altro che stereotipata. Le linee vocale si districano su percorsi frastagliati tanto quanto il comparto testuale che sceglie di raccontare un’altra storia comune senza perdersi. Anche qui i vari abbellimenti elettronici fanno il proprio dovere. “Fabio” abbassa un po’ i toni, stagnandosi su una malinconia portata all’eccesso ricalcata da scelte armoniche non regali e poco compatte in cui i power-chords non aiutano affatto. Il succo del discorso viene ripreso con “Lucciole”, in cui l’intimità raggiunta è più che calibrata. La miscelazione di voce e suoni stratificanti è più che apprezzabile. Un brano ricco di segni positivi così come lo è il suo testo denso ed avvolgente. Si prosegue con “Lividi” che aumenta il fascino che il disco esercita sull’ascoltatore. I suoi ritmi allentati e i suoi bassi mareggianti accompagnano un crescendo elettrico e travolgente. Le dinamiche entrano finalmente in primo piano e lo fanno senza risparmiarsi. “Fiore fiorellino” si rilassa un po’ e, nonostante il comparto armonico sfavillante ed il testo che suggerisce un attimo di distensione, non riesce a superare l’asticella issata delle sue sorelle. Le sequenze di “Inutile” aumentano la percezione di qualcosa che viene costruito e sedimentato. Fresco nei suoi passaggi strumentali e vocali, scorre senza intoppi senza lasciare troppo il segno. “Crepe” è un’autostrada che sfreccia nella propria immobilità, i suoi giochi di parole e i suoi attimi, in cui tutto viene fagocitato dalle voci di Apice e cmqmartina (featuring del brano), regalano un picco emotivo al disco che non può far altro che accettare con gradevole foga la coda rappresentata dalla tracci successiva. “Beltempo”. Questa titletrack è quasi un testamento spirituale di se stessa. Che si parli dei suoi arpeggi infiniti o di quella voce resa volutamente scarna che si adagia di poco sopra le note della chitarra.L’esordio di Apice è un incredibilmente esempio di artigianato popolare. Capace di ridare emozioni là dove l’emozioni sono state solo scusanti per continuare a marciare senza sosta. Attendiamo con ansia i risvolti che “Beltempo” lascerà e si spera che siano indelebili.
GIOELE AMMIRABILE
Tracklist:
1.MORSI (2.32)
2.CIAO (2.45)
3.FABIO (3.44)
4.LUCCIOLE (3.26)
5.LIVIDI (3.15)
6.FIORE FIORELLINO (2.51)
7.INUTILE (2.19)
8.CREPE (2.48)
9.BELTEMPO (4.44)
Credits:
Durata totale: 28′ 28″
Release date: 6.12.2019
Label: La Clinica Dischi
Testi e musica di Manuel Apice (eccetto Lividi, testi e musica di Apice/Lombardi)
Prodotto da Leonardo Lombardi (ELLE) e Marco Barbieri (ALTROVE)