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ANDREAS MOE – Love Fast, Heal Slow

ANDREAS MOE – Love Fast, Heal Slow

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Nato e cresciuto a Stoccolma, in Svezia, la vita di Andreas ha avuto delle svolte incredibili. All’età di 16 anni Andreas si rende conto di avere un vero talento per la scrittura e diventa rapidamente un ricercato scrittore, chitarrista, produttore e cantante; si ritrova a firmare il suo primo contratto editoriale a 22 anni. Andreas ha prestato la sua voce e scritto canzoni per nomi di spicco e TOP DJS nei mondi pop e dance come Avicii, Tiësto, Hardwell, Boyzone, Lawson e John de Sohn. Tuttavia, il suo cuore ha sempre perseguito la sua carriera di cantautore. I suoi primi due EP Collecting Sunlight (2012) e This Year (2013) sono stati accolti criticamente, e poco dopo ha firmato con Sony Music in Scandinavia, Germania e Benelux. Il suo album di debutto Before The Rumble Comes è stato pubblicato nel 2015. Andreas ha supportato artisti del calibro di Gabrielle Aplin, Kodaline, Lewis Watson, Lucy Spraggen, Dispatch, ed è stato scelto personalmente da John Mayer come supporto principale nel suo ultimo tour europeo nell’arena. Il cantautore svedese pubblicherà il 23 agosto l’ultimo EP “LOVE FAST, HEAL SLOW” che conterrà quattro tracce “Calling Out”, “Mine mine mine”, “Do you even know”, “Out of your body” da cui è stata estratta come singolo la romantica “Mine mine mine”

 

L’EP si comporrà di sole quattro tracce, tutte orecchiabili, senza grandi virtuosismi ma fresche. “Calling Out” è la classica canzone pop da canticchiare, ricorda un po’ le Boy-band inglesi, testo semplice che parla di un ragazzo che farà qualsiasi cosa per piacere alla ragazza dei suoi sogni, Andreas in questo brano accompagna la voce con la chitarra acustica e il risultato è piacevole. “Mine mine mine” è la prescelta per il primo singolo che anticipa l’uscita del EP; l’arrangiamento non è un granché ma è una traccia ritmata che fa venire voglia di muoversi, il sound parrebbe quello dei tormentoni estivi e il testo è romantico e passionale, “Do you even know” terza di questo EP ed è quella che mi ha colpito meno, orecchiabile comunque ma non ho considerazioni da fare. “Out of your body” è l’ultima ma non la meno importante, soggettivamente è quella che ho preferito, un “Inno” a tirare fuori il dolore e a rialzarsi, e a chiedere aiuto se serve per uscirne, la sua voce qui si fa a tratti graffiante e il ritmo è coinvolgente nonostante il tema delicato trattato nel testo.

L’EP è breve ma molto gradevole, pop, giovane e fresco, non annoia e si ascolta piacevolmente, per me è promosso.

STEFANIA BATTISTEL

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