ALEX PATERSON-PAUL CONBOY – CHOCOLATE HILLS YARNS FROM THE CHOCOLATE TRIANGLE

“Yarns from the chocolate triangle” è il titolo del nuovo album dei Chocolate Hills, firmato Obscure Recordings, etichetta musicale di Alex Paterson, ex membro degli Orb e fondatore di questo progetto musicale, insieme al noto produttore britannico Paul Conboy. Entrambi i musicisti si dilettano nello scrivere e registrare su attrezzature assortite, tra le quali citiamo i giradischi, i synth e le drum machine. In questo modo riescono a sperimentare ì lunghe jam session dal vivo dal sapore autentico e originale.

Il connubio tra le diverse sfaccettature musicali dei due artisti crea una caratterizzazione decisiva della loro musica, che spazia dal kitsch al pop e si spinge fino al folk di vecchia data, dal quale emergono sfumature di bassi e batterie, tipici della musica ambient.

Il ritorno di questo duo vede protagonista l’acqua e i diversi temi legati ad essa, proprio come nell’album precedente “A pail of air”.

In particolare “Yarns from the chocolate triangle” è un album basato su un immaginario viaggio nautico verso il Triangolo delle Bermuda e si mostra come un’opera pressoché audio-visiva: riesce infatti ad isolare dalla propria realtà l’ascoltatore.

Questo si può riscontrare già dal primo brano “Leaving Plymouth”, canzone colma di distorsioni ed echi sia sonori che vocali, che richiamano e richiedono un processo di isolamento personale.

La seconda traccia dell’album, “Saragossa Wells”, è caratterizzata, invece, da una melodia che si ripete in loop senza grandi variazioni, a trasmettere un senso di angoscia e perdizione.

Successivamente troviamo “Centre of the Triangle” , brano che esalta tre stati emotivi, ognuno legato a una diversa tipologia di sonorità. L’inizio è movimentato, dona al brano spensieratezza e tranquillità; la parte centrale, invece, è caratterizzata da suoni gravi che riportano ad uno stato angoscioso e verso la fine possiamo godere di uno stato di tranquillità dato da suoni lenti ed armoniosi.

“Mermaids” si colloca alla metà esatta del disco, e ci trasporta in un’atmosfera ovattata che richiama il fondale marino. Questo brano è un’esperienza per l’ascoltatore che viene accompagnato da una voce che sembra provenire da un segnale radiofonico, in grado di creare una travolgente inquietudine.

In “Cracking Kraken” troviamo inizialmente dei suoni calmi e lenti, in grado di cullarci. d’improvviso però qualcosa stravolge questo ritmo: la melodia si fa sempre più lenta e si sentono delle voci recitare alcune frasi, alcune delle quali al contrario, e ciò rende nuovamente misteriosa l’atmosfera che il brano elicita.

A chiudere il disco troviamo la melodia lenta di ’“Home”, che riprende lo stato di inquietudine in cui ci lascia il brano precedente, per poi ritornare ad una nuova sensazione di spensieratezza grazie all’emergere di una melodia dal ritmo incalzante. Ritroviamo poi la voce che sembra provenire da una radio e con questa si torna nuovamente ad un ritmo lento che, questa volta, avvolge in una tranquillità totalizzante

“Yarns from the chocolate triangle” è dunque un disco in grado di mettere in relazione diversi stati d’animo, coinvolgendo l’ascoltatore in un viaggio, al limite del corporale, tra sonorità uniche e luoghi sconosciuti. Ascoltando questo album ci si può perdere in se stessi, ma il percorso è circolare: al termine dell’ultimo brano si può dire di aver ritrovato il proprio sé prima lasciato libero di vagare nella musica.

Nella peculiarità di questo album, alcuni brani possono risultare ridondanti e monotoni, ma quello che non si può mettere in dubbio è la riuscita dei Chocolate Hills nell’impresa di creare un disegno ancestrale, che pone l’uomo al suo punto di origine: in contatto diretto e stretto con una natura che, come questo album suggerisce, non potrà mai conoscere fino in fondo.

Gaia Ferrari

Tracklist: