ALANIS MORISSETTE – Such Pretty Forks In The Road
Era il 1995 quando una giovanissima ragazza canadese si presentò al pubblico mondiale con “Jagged Little Pill”, prima aveva già inciso due album, “Alanis” nel 1991 e “Now IS The Time” nel 1992, album diversi e molto pop e commerciali. Questa giovane ragazza aveva una forte anima rock e una bellissima e particolare voce e quell’album fece breccia nei cuori di molti, giovani e meno giovani. La sua partecipazione al Festival di Sanremo come ospite internazionale nel 1996 con il brano “You Oughta Know” lasciò molti a bocca aperta per la sua carica ed energia e altri, i più bacchettoni, pronti a critiche negative. Poi il viaggio in India e una spiritualità in pìù che la portarono ad incidere “Supposed Former Infatuation Junkie”, album bellissimo del 1998. La partecipazione nel 2000 al Concertone del Primo Maggio con un lungo e splendido set acustico che scaldo i cuori dei presenti.
Poi vari album inferiori ai primi due ma sempre apprezzabili. Alanis Morissette è diventata poi mamma per ben 3 volte e qualcosa è cambiato nella sua musica, è sicuramente maturata e ha perso in parte la sua anima rock e tutto questo si legge nel nuovo “Such Pretty Forks In The Road”, un album riflessivo e forse un po’ troppo e dopo ben 8 anni dal precedente album e ben 25 da “Jagged Little Pill”, ci si aspettava sicuramente un qualcosa di più, ovvero una cantante sicuramente maturata e cresciuta ma con la voglia di essere ancora rock, ma non è stato così. “Smiling” e “Ablaze” sono due ballad dalle belle linee melodiche e chi conosce bene la Morissette sa di cosa parlo e la sua voce è sempre unica e un pianoforte un po’ blues e swing è la caratteristica principale di “Reasons I Drink”, brano più vivace ma anche con un velo nostalgico che non vuole abbandonare la cantante canadese in questo album. “Diagnosis” e “Missing The Miracle” sono due ballad celate sotto un velo di tristezza, con pianoforte e archi e la voce della Morissette. Per un po’ di solarità dobbiamo aspettare la traccia 8, “Sandbox Of Love”, dove c’è più ritmo e anche qualche chitarra elettrica anche se molto timida, ma è solo per poco perché i restanti brani, “Her”, “Nemesis”(qui da metà brano c’è una batteria elettronica che rianima un po’) e “Pedestal”, chiudono un album che lascia perplessi., Sempre bella la sua voce, sempre belle e avvolgenti le melodie, ma dieci balla malinconiche alla fina annoiano.
FABIO LOFFREDO
Tracklist:
- Smiling
- Ablaze
- Reasons I Drink
- Diagnosis
- Missing The Miracle
- Losing The Plot
- Reckoning
- Sandbox Love
- Her
- Nemesis
- Pedestal
Label: Epiphany/Thirty Tigers/RCA/Sony Music
Genere: Rock/Pop
Anno: 2020
VOTO
Band:
Alanis Morissette: Voce e cori
Alex Hope: Chitarra, synths, maxophone, programmazione e arrangiamento archi
Michael Farrell: Pianoforte, synths, maxophone, organo e arrangiamento archi
Catherine Marks: Synths, programmazione e arrangiamento archi
Adam “Cecil” Bartlett: chitarra acustica, synths e programmazione
Victor Indrizzo: Batteria
Tyler Last: Basso
Steven Milbourne: Chitarra acustica
Chris J. Alderton: Chitarra
David Levita: Chitarra
Cedric Lemoyone: Basso
Frank Turner: Chitarra
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Appassionato di musica sin da piccolo, ho cercato di esplorare vari generi musicali, ma è il metal, l'hard rock ed il rock progressivo, i generi musicali che più mi appassionano da molti anni. Chitarrista mancato, l'ho appesa al chiodo molto tempo fa. Ho mosso i primi passi nello scrivere di musica ad inizio anni 90, scrivendo per riviste come Flash (3 anni) e Metal Shock (ben 15 anni), qualche apparizione su MusikBox e poi il web, siti come Extramusic, Paperlate, Sdangher, Brutal Crush e Artists & Bands. I capelli mi si sono imbiancati, ma la passione per la musica è rimasta per me inalterata nel tempo, anzi molti mi dicono che non ho più speranze!!!!