AGADEZ – Queendoms
Che la musica tradizionale abbia vissuto una fase di riscoperta già negli anni ’90 del secolo scorso è indubbio. Dalla penisola iberica agli Urali, dal punto più a nord a quello più a sud del nostro continente ed oltre, sono state molti gli artisti a rielaborare in maniera originale la forma più semplice di musica conosciuta all’uomo. Il nuovissimo ‘Queendoms’ è un progetto che combina in modo molto intimo ed evocativo le credenze legate ai culti femminini arcaici ed un senso di comunione totale con la Natura, in tutte le sue forme. Si tratta di un’operazione oltremodo colta e curata che si discosta parzialmente da quanto realizzato finora da altri, in quanto va ad arginare in maniera del tutto unica e personale una lacuna del panorama musicale sempre rimasta inesplorata. Ovvero, l’affrontare in maniera seria e mirata il tema del Culto primordiale della Grande Madre nelle sue forme molto diversificate in una vasta gamma di culture.
L’ambizioso progetto rappresenta l’inizio del percorso musicale solista di AGADEZ, dietro al quale si cela l’identità di Giada Colagrande, già regista, attrice e sceneggiatrice cinematografica. Il monicker AGADEZ, legato ad un potente amuleto della simbologia Tuareg, già svela molto della viscerale passione dell’autrice per le tradizioni esoteriche e sciamaniche. La caratteristica peculiare di questo album è quella di trascendere la consueta definizione di genere musicale, ponendo semmai come guida di questo affascinante ascolto la pura ricerca spirituale e l’espressione musicale più sincera. Anche se le radici affondano in territori non lontani da una matrice world-music o dark folk.
Una voce misteriosa ed arcana, tamburi sacri, chitarra e theremin contribuiscono in maniera raffinata a tessere la tela di questa esperienza musicale avvolgente. Mitologie e mondi tribali vengono evocati sin dal primo singolo ‘Tanit’ caratterizzata da atmosfere nordafricane nel deserto del Sahara, appaganti per mente, corpo e spirito grazie alla sua spontanea energia solare ed intensità emotiva. “Queendoms” produce per tutta la durata dell’ascolto melodie oscure ed intricate come gioielli incastonati nell’inquietante Black Folk in modo consacrato dal tempo, combinando sia il fuoco che la furia con un sottotono doloroso e malinconico che ha radici chiaramente primordiali per creare maestoso potere e oscura bellezza. Nell’arco delle 10 tracks vengono invocate ed evocate altrettante divinità femminili di culture ed aree geografiche diverse che portano ogni volta un po’ più a fondo nel cuore del concept. Le chiamate lontane ed ancestrali ti travolgono semplicemente come la marea che sale. Dal Sahara alla Valle dell’Indo, guidati dal suadente suono del sitar, per riaprire gli occhi e sperimentare la sensazione di sentirsi attoniti ed in qualche modo… cambiati. Dopo un viaggio nell’essenza più primigenia che accomuna, spazzando via i confini di epoche e spazi.
‘Queendoms’ è un disco con enormi melodie malinconiche e percussioni ipnotiche che crea la sensazione di un dolore sordo e inquietante dove il cuore sanguina per lo stupore. Di fronte all’ascoltatore, la tavolozza di etnica di colori assume di volta in volta le sfumature della civiltà di appartenenza, mentre l’invocazione è affidata ai testi. Per poi convergere ad un’unica essenza comune, che cambia solo forma. E alla fine si rimane ammaliati… mentre le parole chiamano…
Ivan Faccin
In uscita il 1 febbraio 2023
Genere: Dark Folk, Celtic, World Music
Tracklist:
- Tanit
- Isis
- Aphrodite
- Inanna
- Dana
- Vacuna
- Cibele
- Ecate
- Lilith
- Tara
Special Guests:
Giovanna Barbati – Violoncello
Glen Velez – Percussioni, Tamburi
Loire Cotler – Voce
Vincenzo Zitello – Arpa Celtica, Santur
Arthuan Rebis – Nickelharpa
VOTO
vive a lavora a Cornedo Vicentino, ha cercato di esplorare vari generi musicali, trovando nell'hard-rock, metal e progressive rock i suoi stili più congeniali. Anche ora che i capelli hanno cominciato ad imbiancarsi... impiegato presso Xylem Water Solutions, ha portato la sua collaborazione giornalistica presso The Wall of Sound e Tuttorock.