AFTERHOURS – Foto di pura gioia: antologia 1987-2017
L’intro dell’amata Quello che non c’è è il seme da cui è derivato il titolo di quest’opera, che non definiremo ‘definitiva’ perché ha un che di ‘finale’ che è lontano dallo spirito con cui gli After intendono proseguire, fortunatamente, la loro carriera. Varie le motivazioni alla base di questo prodotto, un incendio nella loro sala di registrazione che ha messo a serio rischio la storia contenuta negli scatoloni lì presenti. Ma nel salvataggio del possibile sono usciti fuori memorabilia dimenticati che hanno fatto capire il rischio corso, e dal fuoco invece di cenere ha preso vita questo Foto di pura gioia.
Un prodotto straordinariamente bello e raffinato, raramente abbiamo visto tanta cura nel realizzare un oggetto così iconico che va oltre il contenuto, per fare da cornice allo stesso peraltro. Foto ritrovate che sono tante piccole finestre aperte sul passato, un racconto splendidamente assemblato dal minuzioso lavoro di Federico Fiume che ha usato tutta la sua conoscenza, arricchita da anni di frequentazioni, riguardo la band. Recensire lo scritto sarebbe un duplicare il suo lavoro, ma traccia la storia della band nelle sue innumerevoli mutazioni, dagli esordi in inglese, alla rivoluzione di Germi, alla meraviglia di Hai paura del buio?, a tutti gli altri capitoli della trentennale carriera degli After. I ruoi degli storici Prette e Ciccarelli, la splendente meteora di Enrico Gabrielli, l’attuale formazione con Rondanini e Pilia, il ruolo fondamentale del punto di equilibrio del fiammeggiante Rodrigo D’Erasmo.
Formazione attuale che già prima di leggerlo di suo pugno nel libro, avevo definito parlando con Manuel, come la più ‘internazionale’ che avesse mai assemblato, con un muro di suono impressionante per qualità e tonante potenza. Ma il libro ci racconta anche dei travagli e delle evoluzioni nel tempo di Manuel, punto fermo di una band che ha cambiato varie formazioni, ma rimanendo strettamente incardinata al pensiero Agnellocentrico. Geniale, viscerale, controcorrente, poco incline ai compromessi, ma vero ed autentico come pochi. Non casuali le strette frequentazioni con artisti simili, a volte più per carattere che per sound, come Verdena e Marlene Kuntz, vere eccellenze, per non scordare l’esplosivo Greg Dulli ed i suoi Afgan Whigs.
Resta assodato che un prodotto di tale livello, così ricco di contenuti, con ben 4 cd, una consistenza che riporta a quando si maneggiavano oggetti vinilici e non streaming liquidi, è il perfetto regalo da fare per le feste, ma anche per qualsiasi occasione, o semplicemente per possederlo. Custodirlo gelosamente come qualcosa di prezioso tra gli oggetti più cari ed in vista, il tour #30 terminerà nella sua Milano il prossimo 10 aprile, questo cofanetto resterà tutta la vita.
A margine ricordiamo Bianca, il singolo degli Afterhours che ha preceduto l’uscita dell’album, in una versione completamente riarrangiata e risuonata con la feat di Carmen Consoli. “Gli Afterhours e Carmen Consoli negli anni, hanno percorso strade diverse ma parallele, hanno condiviso parte di un’esperienza musicale e una visione comune della musica. Era ora che finalmente si incontrassero sul piano comune della canzone d’autore”. Con queste parole, Manuel Agnelli racconta la collaborazione con Carmen Consoli che duetta con lui.
MAURIZIO DONINI
Voto 10/10
http://www.tuttorock.net/interviste/afterhours-intervista-a-manuel-agnelli-rodrigo-derasmo-per-la-presentazione-di-antologia-1987-2017-foto-di-pura-gioia
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CEO & Founder di TuttoRock - Supervisore Informatico, Redattore della sezione Europa in un quotidiano, Opinionist in vari blog, dopo varie esperienze in numerose webzine musicali, stanco dei recinti mentali e di genere, ho deciso di fondare un luogo ove riunire Musica, Arte, Cultura, Idee.