ABORYM – HOSTILE
L’inizio del 2021 ci regala l’album della definitiva consacrazione degli Aborym in territorio industrial metal, inutile girare intorno alle definizioni ma ci troviamo davanti ad un vero capolavoro.
“Hostile” contiene 14 perle frutto del genio creativo di Fabrizio Giannese, alias Fabban, fondatore della band nostrana nel lontano 1992. Del sound black metal di quegli anni non è rimasto più nulla, e questo è un enorme pregio perché dimostra che la voglia di evolversi verso nuovi orizzonti sonori da parte di Fabban è andata di pari passo con la sua capacità di sfornare un disco che farà felici i fan di Trent Reznor e dei suoi Nine Inch Nails, dei Tool, di Rob Zombie, del Marilyn Manson di “Portrait of an American Family”, degli Ulver, e persino degli Alice in Chains e dei Pink Floyd . Un album maturo, curato nei minimi particolari, un album dove nulla è lasciato al caso, frutto anche della solidità di una line-up finalmente stabile dove ciascuno ha collaborato alla scrittura e agli arrangiamenti dei brani ma anche della produzione di un mostro sacro della musica come Keith Hillebrandt, uno che ha lavorato con artisti del calibro di David Bowie e Nine Inch Nails.
Difficile scegliere uno o più brani rappresentativi di “Hostile”, ma la stupenda “Horizon ignited”, dove si parla della percezione di Dio, l’altrettanto bellissima “Radiophobia”, canzone metafora di come è diventato l’essere umano, che prende spunto dal famoso disastro nucleare e ambientale di Chernobyl avvenuto nel 1986, la potente Stigmatized (Robotripping), sono forse i tre migliori episodi di un disco che, durante tutta l’ora abbondante della sua durata, non presenta un solo momento di noia.
Da italiano non posso che essere orgoglioso di un prodotto simile uscito da una band proveniente dal mio paese.
MARCO PRITONI
Tracklist:
01. Disruption
02. Proper use of myself
03. Horizon ignited
04. Stigmatized (Robotripping)
05. The end of a world
06. Wake up Rehab
07. Lava bed Sahara
08. Radiophobia
09. Sleep
10. Nearly incomplete
11. The pursuit of happiness
12. Harsh and educational
13. Solve et coagula
14. Magical smoke screen
Credits:
Etichetta: Dead Seed Productions
VOTO
Band:
Voce, programmazione, pianoforte, sintetizzatori, sintetizzatori modulari: Fabban (Fabrizio Giannese)
Basso, chitarre, programmazione: Riccardo Greco
Batteria, pad, elettronica: Gianluca Catalani
Chitarre: Tomas Aurizzi
Guests:
Tabla e sintetizzatori modulari: Giuseppe Nicotera
Sax: Pierluigi Ferro
Voce: Alessandra Magno
Sintetizzatori aggiuntivi: Enrico Cerrato
Sintetizzatori aggiuntivi: Tor-Helge Skei
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Sono nato ad Imola nel 1979, la musica ha iniziato a far parte della mia vita da subito, grazie ai miei genitori che ascoltavano veramente di tutto. Appassionato anche di sport (da spettatore, non da praticante), suono il piano, il basso e la chitarra, scrivo report e recensioni e faccio interviste ad artisti italiani ed internazionali per Tuttorock per cui ho iniziato a collaborare grazie ad un incontro fortuito con Maurizio Donini durante un concerto.