THERION pubblicano la title track e primo singolo del nuovo album Leviathan
I pionieri svedesi del symphonic metal THERION sono orgogliosi di pubblicare il primo singolo – la title track – tratto dal diciassettesimo album in studio “Leviathan”, in uscita il 22 gennaio 2021 su Nuclear Blast. Bilanciando un’atmosfera minacciosa e canti potenti e seducenti, ‘Leviathan’ riesce a evocare virtualmente la mitica creatura marina da cui la canzone ha preso in prestito il nome.
Il singolo ‘Leviathan’ è disponibile in digitale: http://nblast.de/TherionLeviathan
I pre-ordini sono disponibili qui: http://nblast.de/Therion-Leviathan
I THERION sono sempre stati una band che ha costantemente sfidato se stessa ad esplorare nuove strade, pur rimanendo fedele ai propri valori musicali fondamentali. Per il loro diciassettesimo album in studio, la mente del gruppo Christofer Johnsson e il suo collaboratore Thomas Vikström hanno creato qualcosa che prima sarebbe stato impensabile per il chitarrista e il cantante. “Abbiamo fatto l’unica cosa che ci è rimasta da esplorare tra tutte le diverse angolazioni”, spiega Christofer. “Abbiamo deciso di dare alla gente quello che continuava a chiedere. ‘Leviathan’ è il primo album che abbiamo deliberatamente riempito con canzoni di successo dei THERION”. Quando i THERION sono nati nel 1988, cambiando nome alla band già esistente BLITZKRIEG, fondata un anno prima, Christofer si era più che altro ispirato a “Reign In Blood” degli SLAYER, tra gli altri classici del metal. All’inizio gli svedesi erano saldamente radicati nel death metal, un genere che hanno contribuito a definire, come testimonia il loro album di debutto “Of Darkness…” (1991). Eppure, già allora, c’erano accenni di “qualcos’altro” in agguato sotto la ruvida superficie. Oggi l’uso della voce femminile è un altro ingrediente fondamentale dei THERION, che si è sviluppato gradualmente. I CELTIC FROST avevano sostanzialmente introdotto l’elemento femminile nel metal estremo su “To Mega Therion” nel 1985. I THERION iniziarono con una voce sia femminile che maschile che emulava un coro di chiesa già nel loro secondo full-length “Beyond Sanctorum” (1992). Con la sinfonia “Messe: Ho Drakon Ho Megas” (1993) e “Lepaca Kliffoth” (1995), Christofer ha continuato a sviluppare il suo suono caratteristico andando gradualmente alla deriva verso voci più pulite e più tastiere. Con “Theli” gli svedesi si erano affermati negli anni Novanta, assieme ai loro connazionali TIAMAT, oltre a THE GATHERING e MOONSPELL, che all’epoca venivano spesso definiti “gothic metal”. I THERION hanno continuato a navigare verso nuovi orizzonti, lasciando agli altri l’ispirazione da seguire sulla loro scia: in “A’arab Zaraq – Lucid Dreaming” (1997), Christofer ha esplorato ulteriormente l’uso della musica del Vicino Oriente nel metal, cui si era già accostato nel 1992, mentre in “Secret Of The Runes” (2001) ha osato inserire testi svedesi in alcune canzoni. Mentre la critica rimase confusa e i fan furono messi alla prova, i THERION erano spesso in anticipo sui loro tempi e vennero riabilitati con il senno di poi. Anche la digressione rappresentata da “Les Fleurs Du Mal”, disco del venticinquesimo anniversario della band, ha ormai superato lo shock iniziale causato ed è stata battuta in termini di streaming solo dal classico “Vovin” (1998). Quando Christofer si è chiesto dove andare dopo che con il drammatico “Beloved Antichrist” (2018) aveva finalmente compiuto la sua missione musicale, la sua risposta è stata “Leviathan”, che prende il nome da un gigantesco mostro marino del mito giudeo-cristiano che affonda le sue radici nella tradizione babilonese: i THERION hanno creato un gigantesco album di successo e per la prima volta nella storia degli svedesi, ai loro fan non viene chiesto di esplorare qualcosa di nuovo, ma semplicemente di rilassarsi e godersi il meglio della band!
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