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#StayON Perché l’arte non può finire

#StayON Perché l’arte non può finire

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#StayON è l’iniziativa nata da KeepOn LIVE – Associazione di Categoria Live Club e festival italiani, Off Topic, Latteria Molloy, Diavolo Rosso, Monk e altre realtà live per coordinare gli eventi di streaming organizzati da Venue, Live Club e Festival in questi giorni di stop forzato delle iniziative culturali.
In un momento di gravissima crisi, gli operatori del mondo della musica hanno trovato la forza di unirsi per lanciare un messaggio fondamentale: Club e Festival non si fermano.
Sul sito keeponlive.com sarà possibile, già nei prossimi giorni, consultare un archivio di tutte le dirette streaming organizzate per l’occasione: un vero e proprio palinsesto multicanale che testimonia la vivacità e la voglia di fare di tutta la categoria. Perché quando l’emergenza sarà passata, saranno questi gli spazi fondamentali per far ripartire l’aggregazione.
Se gli spazi sono chiusi, i palchi virtuali restano però aperti a tutti: per due ore al giorno, in “slot” da 30 minuti l’uno, da domani fino alla fine del periodo di contenimento, le pagine Facebook di Festival e Live Club verranno via via animate da una serie di esibizioni speciali, che saranno raccolte sulla piattaforma di KeepOn LIVE.
House concerts in take over, eventi eccezionali a porte chiuse, speed painting, reading: l’appello che gli organizzatori rivolgono agli artisti è “Costruiremo dei palinsesti in contemporanea con tantissimi locali, dalle 18.00 alle 20.00, per tornare ad accendere le luci sui palchi dove – speriamo presto! – tornerete. L’orario della nostra attività è così piccolo proprio per non limitare la libertà di nessuno di fare i propri live dai propri canali. Ma sarebbe bellissimo che, durante queste due ore, fossimo tutti pubblico gli uni degli altri”. E a tutti gli spazi culturali: “Organizziamoci insieme, creiamo di fatto palinsesti diversi ma concordati per passarci il testimone e per unire questo Paese”.
“Ci siamo sentiti da luoghi diversi e lontani. Mai come in questi giorni abbiamo azzerato le distanze.
Insieme abbiamo creato #StayON che per un mondo spesso disgregato come il nostro è una rivoluzione culturale.
#StayON è la costruzione di palinsesti social tra live club e festival, una reale condivisione di programmazione, una sincera collaborazione con i musicisti e i pensatori che saranno conduttori per il mondo della musica live di veri e propri Take Over. Ognuno dalla propria casa, ma in diretta dai canali social degli spazi che tutti i giorni fanno musica e cultura.
…perchè se crisi significa anche opportunità allora prendiamocela questa occasione di cambiamento e colleghiamoci.
La musica non può finire. Live Club e Festival non possono chiudere. E se le persone non possono andare nei club saranno i club ad andare dalle persone.
Siamo un patrimonio culturale e lo stiamo dimostrando.
Quando tutto questo sarà finito, questo non dimentichiamocelo.”
La volontà non è quella di saturare i social: si vuole, invece, lasciare spazio a tutti, sommare gli sforzi di tutti, aiutare tutti -grandi e piccoli- ad avere la visibilità che meritano.
Unici “fuori orario” previsti saranno gli special events: a raccolte fondi, festival o iniziative benefiche verrà riservata la fascia oraria delle 22:00, dove speriamo essere tutti a reti unificate per sostenere cause di particolare rilevanza.
Ultimo ma importantissimo tassello di questa catena virtuosa sono gli uffici stampa, indispensabili attori nel processo di divulgazione delle informazioni: il coinvolgimento di più realtà all’interno di questo progetto dimostra, forse per la prima volta, la compattezza e la centralità di un mondo, quello musicale, che ha solo voglia di ripartire.
Ci auspichiamo che, una volta giunto al termine, #StayOn avrà raccolto dei numeri significativi da portare finalmente sulle giuste scrivanie per il mondo del live: aderenti, ore di dirette, artisti coinvolti, visualizzazioni…
Se agenzie, artisti, live club/festival e addetti ai lavori della musica riuscissero a lavorare in sinergia in modo compatto, il risultato potrebbe davvero essere una fotografia del settore in termini di produzione culturale, di numeri e di indotto.

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