STAGIONE DI PROSA E DANZA 2024-2025 @ TEATRO CELEBRAZIONI BOLOGNA
Attualità, Teatro dell’Assurdo, giochi di potere, conflitti amorosi, rievocazioni personali. Ma anche storie autentiche, teatro-canzone, avvenimenti e uomini del passato, commedia, memorie, ritratti di personaggi fantastici e mitologici. Sono le tematiche toccate dai 14 titoli della Stagione di Prosa 2024-2025 del Teatro Celebrazioni di Bologna, in programma da novembre 2024 a maggio 2025. L’offerta artistica si arricchisce, inoltre, di 5 spettacoli di danza proposti sempre da novembre 2024 e sino ad aprile 2025, con ospiti compagnie italiane e internazionali che contaminano l’arte coreutica con l’acrobatica, il physical theatre e il circo contemporaneo. Dopo il successo della scorsa stagione – che ha registrato 110.000 presenze, 136 giornate di spettacolo e 10 di eventi privati, con una capienza della sala in media occupata all’82% e 1.350 abbonate e abbonati – il Teatro di via Saragozza riconferma anche quest’anno una programmazione strutturata ed eterogenea.
«Ci auguriamo come ogni anno – che per noi rappresenta idealmente un nuovo inizio – che il pubblico vorrà accogliere, con la stessa curiosità e partecipazione di quella che si è appena conclusa, questa nuova stagione di prosa e danza, la decima sotto la gestione di Theatricon Srl – afferma Filippo Vernassa, Direttore artistico del Teatro Celebrazioni. Coerenti con la vocazione artistica, fedeli alla propria identità e con una visione di contemporaneità, che sul palco del Celebrazioni ha preso via via vita negli anni, l’impressione è che la nostra passione stia coinvolgendo in maggior misura gli spettatori, con un incremento di pubblico sempre più trasversale, e contribuendo dunque, in qualche modo alla creazione di una comunità teatrale ancora più allargata in cui ritrovarsi e in cui riconoscersi».
La Stagione di Prosa si apre il 15 e il 16 novembre con Gioele Dix, che nella doppia veste di attore e cantante rende omaggio a Giorgio Gaber con lo spettacolo nato in occasione del ventennale della scomparsa del cantautore milanese, Ma per fortuna che c’era il Gaber. Costruito come un insolito itinerario, nel tributo si intrecciano brani conosciuti del repertorio gaberiano con musiche e testi inediti, eseguiti da Dix accompagnato dal pianoforte di Silvano Belfiore e dalla chitarra di Savino Cesario. Segue, il 22 e il 23 novembre, il piccolo capolavoro del Teatro dell’Assurdo Delirio a due di Eugène Ionesco, un irresistibile scherzo teatrale dove la cornice comica e beffarda e il funambolismo verbale fanno trasparire una società che affoga nella tragedia quotidiana, e dove il linguaggio, invece di essere strumento di comunicazione, è un ostacolo che allontana e divide. Nella messinscena, con la regia di Giorgio Gallione e l’interpretazione di Corrado Nuzzo e Maria Di Biase, domina il paradosso, il grottesco e la perenne e incessante lite tra Lui e Lei, ridicole marionette umane imprigionate nella ragnatela di un ménage familiare annoiato e ripetitivo. Gianfranco Jannuzzo e Barbara De Rossi sono i protagonisti de Il padre della sposa, divertente commedia di Caroline Francke e tratta dall’omonimo romanzo di Edward Streeter del 1949. In programma il 6 e il 7 dicembre e con la regia di Gianluca Guidi, la sceneggiata – che racconta di un padre che non accetta che la figlia sia cresciuta e stia per convolare a nozze con un rampollo di una ricca famiglia – è animata da sketch e momenti coinvolgenti. Il 21 e il 22 dicembre Simone Cristicchi porta in scena Franciscus. Il folle che parlava agli uccelli. Tra riflessioni, domande e canzoni inedite – firmate dallo stesso Cristicchi e dalla cantautrice Amara – l’artista romano indaga e racconta Francesco, il “Santo di tutti”, che è stato innanzitutto un uomo in crisi, consumato dai dubbi, un laico che imparava facendo, si perfezionava incontrando, e il cui esempio riuscì ad attrarre una comunità, ma non senza destare sospetti di alcuni del popolo.