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SANLEVIGO – “UN’INSURREZIONE” E’ IL LORO NUOVO SINGOLO

SANLEVIGO – “UN’INSURREZIONE” E’ IL LORO NUOVO SINGOLO

Parliamo oggi dei Sanlevigo, band romana alternative rock nata nel 2017.
Dopo vari live ed esibizioni nel corso del primo anno di attività, nel 2018 che il gruppo inizia a farsi conoscere ancora di più – grazie anche a varie interviste e passaggi radiofonici – e a ottenere importanti e positivi riscontri dalla critica musicale grazie ad una serie di esibizioni nei locali più importanti della capitale (Monk, Largo Venue, Na cosetta) arrivando a firmare la colonna sonora del cortometraggio “Agnes”,  semifinali di Rai Cinema Channel 2018. Nel 2019 la band romana pubblica da indipendente il suo primo EP dal titolo “Doppelganger”, anticipato dai due singoli “La tua luce nel buio” e “24 Anime”. Via via, progettualità e interesse da parte di pubblico e critica, il loro lavoro e percorso creativo prende il via. Nel primo anno della pandemia e durante il primo lockdown, rinnovano la collaborazione con il regista Raffaele Grasso firmando la colonna sonora del suo nuovo cortometraggio “Corona”, vincitore del concorso “RestArt”, creato dal collettivo artistico MostramiArt. E’ una band di grande interesse e possiamo dire, di grande pregio. Una buona metà dell’arte di vivere è la “resilienza” termine che al gruppo non piace molto, preferendo il concetto di “resistenza”.  La parola perfetta dei nostri tempi ed effettivamente troppo abusata. Meglio resistere, come ci raccontano nell’intervista e per citare Sepulveda “Ammiro chi resiste, chi ha fatto del verbo resistere carne, sudore, sangue, e ha dimostrato senza grandi gesti che è possibile vivere, e vivere in piedi anche nei momenti peggiori.”
Un grande percorso e lavoro, quello dei Sanlevigo.

Il nuovo singolo:

Un’insurrezione” è il nuovo brano dei Sanlevigo, distribuzione Artist First. Il terzo singolo per la band romana che dopo “Nei panni sporchi di Venere” e “Mille fiori” ci regalano e ci offrono un altro prezioso tassello “del mosaico” del loro attesissimo disco d’esordio, “Un giorno all’alba”, in uscita fine novembre 2021.
“Un’insurrezione” – come ci racconta il gruppo – “è un brano contemplativo, straniante e pervasivo, dai grandi spazi”.  “Un’insurrezione” è stata inserita anche nella playlist “Sei tutto l’indie approved 2021” .
La musica ha un tratteggio sapiente e profondo, sostenendo con delicatezza ma con empatia il racconto della nascita di un amore, un momento sempre intenso e magico, quasi come una riflessione ad alta voce e una lettera a cui la penna concede concetti, espressioni ed emozioni.
Li abbiamo raggiunti e intervistati per Tuttorock:

Parliamo del vostro terzo singolo “Un’insurrezione” che anticipa l’uscita del vostro disco d’esordio, previsto per fine novembre. Come nasce il brano e qual è l’idea creativa, narrativa? “Un’insurrezione” è stato l’ultimo brano che abbiamo scritto fra quelli del disco, completato soltanto nella primavera del 2020 dopo il primo Lockdown e pochi mesi prima di entrare in studio di registrazione da Fabio Grande. Fondamentalmente sentivamo il bisogno di comporre una canzone più luminosa rispetto a quelle che avevamo già per fornire agli ascoltatori una panoramica completa di quello che sono i Sanlevigo ed evitare di cadere in scomodi cliché secondo cui scriviamo solo brani cupi.
Per l’arrangiamento abbiamo preso ispirazione sia dai Radiohead sia da alcuni pezzi dei Beatles, in particolare da quelli di Abbey Road che è stato un disco molto importante per il nostro percorso musicale.

Previsto per fine novembre, il vostro disco d’esordio “Un giorno all’alba”: possiamo anticipare qualcos? Quale l’idea comune e il filo conduttore?
Al momento non possiamo raccontare molto; le uniche cose che possiamo anticiparvi sono che si tratta di un concept-album basato sulla fine di un amore giovanile e sul lento percorso di accettazione verso una nuova vita. All’interno del disco ci saranno tanti riferimenti culturali e tante citazione letterarie, cosa che troviamo sempre molto interessante quando ci approcciamo a scrivere qualcosa.

L’amore salverà il mondo? Quale motore migliore il cuore, per un’insurrezione interiore?
L’amore è sicuramente il sentimento più affascinante tra tutti quelli che può provare l’essere umano. Lo è non solo nei confronti di un partner ma anche, in senso più generico, nei confronti di un familiare o di un amico e non è un caso che provochi tutta quella sofferenza quando viene meno. Se salverà il mondo non lo possiamo sapere ma ce lo auguriamo perché è l’arma più potente per insorgere contro le proprie paure e i propri demoni.

Come avete vissuto due anni di emergenza sanitaria e la coda della pandemia? La musica, una delle categorie più colpite ma ora si è lentamente ripartiti
Purtroppo abbiamo vissuto molto male questi due anni perché sono arrivati proprio nel momento in cui eravamo pronti a registrare il disco e partire in tour. Con l’arrivo della pandemia siamo stati costretti a fermarci rimandando a data da destinarsi ogni progetto fatto fino a quel momento e non è stato semplice da accettare. Per quanto riguarda il futuro, se dobbiamo essere sinceri, non siamo particolarmente fiduciosi perché siamo abbastanza convinti che le conseguenze dei danni subiti dall’industria musicale continueremo a pagarle ancora per un po’. Speriamo vivamente di essere smentiti però. E di tornare presto su un palco ora che pian piano si sta ripartendo!

Ci sono progetti live all’orizzonte? L’abbraccio e il contatto con le persone è la dimensione più bella per un artista, per un musicista.
Sicuramente subito dopo l’uscita del disco abbiamo intenzione di organizzare un piccolo showcase per presentare con la dovuta cura un lavoro così grande. Per quanto riguarda il tour ed il release party invece ci stiamo ancora lavorando ma al momento non abbiamo nulla di certo.

Lo chiediamo spesso agli artisti, in questo periodo storico: musica resiliente o resistente?
La retorica intorno al concetto di “resilienza” degli ultimi due anni ci ha veramente stancato, perciò assolutamente musica resistente.

Alessandra Paparelli