Nasce il Manifesto degli operatori dello spettacolo per affrontare la crisi del settore
Cultura post lockdown. Nasce il Manifesto degli operatori dello spettacolo per affrontare la crisi del settore. Grande concerto di solidarietà sabato 12 settembre in piazza Maggiore a Bologna
Prima iniziativa di “Per”, un gruppo di operatori culturali, per dare risposte concrete alla crisi aperta dalla pandemia da Covid-19. L’obiettivo: far rivivere la musica dal vivo. La Regione a sostegno dell’evento
Bologna- Nasce il manifesto “Per gli invisibili”, per dare voce al settore dello spettacolo dal vivo, per “fare pressione” su chi governa affinché valuti meglio, con maggiore forza e consapevolezza la condizione dei lavoratori e degli operatori, dopo la crisi profonda causata dai provvedimenti presi a contrasto del Covid-19 e vengano attivate azioni di supporto adeguate. E per sensibilizzare cittadini e istituzioni sul tema, viene organizzato un concerto di solidarietà, il 12 settembre in piazza Maggiore a Bologna, a sostegno dei lavoratori del settore.
E’ la prima iniziativa di Promoter Emilia Romagna (PER), che raccoglie alcuni operatori dello spettacolo, sostenuta fortemente dalla Regione Emilia-Romagna attraverso un supporto tecnico ed economico. L’obiettivo è quello di “ridisegnare un futuro”, operatori e istituzioni insieme, per far rivivere la musica dal vivo, settore culturalmente e socialmente fondamentale per il benessere delle persone.
Il settore dello spettacolo, che produce migliaia di eventi con milioni di euro di fatturato, coinvolge migliaia di addetti in tutto il Paese e milioni di partecipanti, sostenendo anche il turismo di alberghi e ristoranti, continua a soffrire dal punto di vista economico, anche dopo il lockdown, nel protrarsi di una situazione che ancora non vede un rientro alla normalità.
Gli operatori chiedono quindi, attraverso il Manifesto, una maggiore attenzione e un aiuto concreto alle istituzioni, in un momento di grande difficoltà economica (migliaia di persone già da mesi non hanno alcuna fonte di sostentamento) e anche di crisi di identità.
“È stato giusto fermarsi, ma occorre ripartire e occorre dare un segnale forte per la sopravvivenza delle imprese e dei lavoratori- affermano gli operatori- perchè un’Italia senza eventi indebolisce il sistema produttivo. Nello specifico in particolare per tutte quelle realtà escluse dai contributi Fus (Fondo Unico dello Spettacolo) come noi. Molti di noi e dei nostri collaboratori vivono in una economia di sopravvivenza. Che non può continuare a lungo”.
Il concerto in particolare intende attrarre l’attenzione sul settore ed essere di appoggio ad alcune delle famiglie in difficoltà.
“La volontà- affermano gli operatori- è quella di puntare ad allargare a tutta la filiera il nostro sforzo organizzativo, in particolare verso la parte più bassa della catena di produzione cui vorremmo corrispondere almeno il doppio della paga abituale”.
Il Manifesto “Tutti insieme PER”
Il Manifesto declina le sollecitazioni e le proposte degli operatori per sollecitare le istituzioni a sostenere un settore “in ginocchio”. Tra queste: la necessità di individuare uno statuto del lavoro dello spettacolo, riaprire in sicurezza tutti gli spazi al chiuso da ottobre 2020, per dare la possibilità ai giovani artisti di esibirsi dal vivo; far sì che siano realizzate e finanziate tutte le iniziative utili alla ripartenza delle attività di spettacolo. E’ importante e necessaria anche un’adeguata protezione di continuità di reddito per i lavoratori nei periodi di non lavoroe in particolare l’applicazione di quanto indicato nella Risoluzione del Parlamento Europeo del 7 giugno 2007 sullo statuto sociale degli artisti (2006/22-INI), che invita gli Stati membri a sviluppare o applicare un quadro giuridico e istituzionale al fine di sostenere la creazione artistica mediante l’adozione di una serie di misure coerenti e globali che riguardino la situazione contrattuale, la sicurezza sociale, l’assicurazione malattia, la tassazione diretta e indiretta e la conformità alle norme europee.
Il concerto del 12 settembre
Il folk, il rock, il pop, l’indie, la musica classica, l’opera e la canzone d’autore. Tutti uniti in un gesto concreto di sensibilità e solidarietà: il concerto in piazza Maggiore a Bologna, sabato 12 settembre. Un concerto “per reclamare a gran voce e a gran musica la richiesta di regole certe e di un aiuto immediato”.
L’iniziativa vedrà la presenza di diversi artisti (che verranno comunicati più avanti) e del pubblico in presenza, anche se fortemente limitato dalle disposizioni Covid-19. La manifestazione non produrrà profitto, il denaro guadagnato contribuirà ad alleviare le condizioni più critiche dei lavoratori dello spettacolo.
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