LERA LYNN pubblica il nuovo album Something More Than Love
Lera Lynn ha trascorso un decennio a confondere i confini tra i generi, dando vita a un suono ispirato all’art-pop, all’indie-folk e ai confini della musica roots americana. È una cantante. È una cantautrice. Una guerriera della strada. Una polistrumentista e produttrice capace non solo di collaborare con i suoi eroi, come ha fatto con Plays Well With Others del 2018, ma anche di forgiare un intero album senza aiuti esterni, come ha fatto con On My Own del 2020. Niente, però, avrebbe potuto preparare Lynn alle lezioni apprese durante la maternità. Ha dato il benvenuto al suo primo figlio durante i primi mesi della pandemia e ha iniziato a buttare giù le sue intuizioni, raccontando questa nuova esperienza di cambiamento delle priorità, di strani finali e di nuovi inizi. Dentro di sé stava combattendo la depressione post-partum. Fuori, un quadro più ampio ha iniziato a prendere forma: una sensazione di interconnessione, di rinnovamento ciclico, di consapevolezza che ogni inizio è una fine e ogni fine è un inizio. Queste realizzazioni sono confluite in Something More Than Love, un disco pieno di sintetizzatori, paesaggi sonori lussureggianti, la voce pop-noir di Lynn e le melodie più dinamiche della sua carriera. Ispirato agli schemi ciclici che modellano il nostro posto nel mondo, Something More Than Love è stato co-prodotto e in gran parte eseguito da Lynn e dal suo compagno, Todd Lombardo (Kacey Musgraves/Donovan Woods/Kathleen Edwards). I due si erano conosciuti anni prima, non molto tempo dopo che Lynn si era trasferita a Nashville dalla sua città universitaria dove ha iniziato a fare musica, Athens, in Georgia. “La prima volta che ho scritto una canzone insieme a Todd è stata a Nashville”, dice Lynn del polistrumentista nominato agli ACM. I due sono diventati subito amici e, infine, compagni di vita; la loro chimica creativa ha lasciato il posto a una storia d’amore e a una famiglia in crescita. Questa collaborazione ha raggiunto una nuova pietra miliare nel 2021, con i nuovi genitori che hanno affinato i loro istinti creativi e ampliato la loro tavolozza creativa per il sesto album di Lynn.
“Molte persone stavano facendo dischi durante la pandemia”, osserva Lynn, “e tutto ciò che avevano era il tempo, ma per noi è stata l’esperienza opposta. Abbiamo creato l’intero disco mentre eravamo ancora nella nebbia della genitorialità, e non abbiamo avuto il lusso di aspettare che l’illuminazione ci colpisse. Abbiamo dovuto essere concentrati e intenzionali”.
Something More Than Love segna una naturale espansione oltre il folk-pop lungimirante del suo album del 2014, The Avenues, e le canzoni che ha scritto e interpretato durante la seconda stagione di True Detective della HBO. È il suono di un’artista che si è sempre trovata a suo agio nell’esplorare la zona grigia tra i generi. Trovando un equilibrio tra riflessione intima e comprensione universale, Something More Than Love pone grandi domande su una musica dal suono ancora più grande, con tempi e arrangiamenti stratificati che trovano Lynn al suo massimo dinamismo. “Non mi sembra una nuova direzione”, dice Lynn, che si è rivolta a un ristretto numero di ospiti – tra cui il batterista Ian Fitchuk, il bassista Robby Handley e il violoncellista Nat Smith – per aggiungere grinta e dimensione alle registrazioni. “Mi sembra una progressione. I miei fan si aspettano un’esperienza nuova ad ogni nuovo album. Credo che la gente sia pronta per questo suono e questa energia. Io di sicuro lo sono”.
“Illusion” apre l’album con sintetizzatori spaziali prima di scattare in un groove teso e influenzato dagli anni ’80. “I’m Your Kamikaze” – un’esplosione di garage-rock indie decostruito, ricco di melodia e pulsazioni percussive – si svolge come un saluto all’abnegazione, con Lynn che dedica la propria esistenza a garantire la prosperità di suo figlio. “What Is This Body?” la trova a rivalutare le sue idee sull’identità fisica e sulla femminilità, mentre la splendida title track dell’album fa spazio ad archi lenti e a un ritornello accattivante. Insieme, queste canzoni trasformano l’esperienza di Lera Lynn di una resa assoluta – abbandonarsi alle prove e ai trionfi della maternità – in un disco universale sulle esperienze che ci legano. Questa non è solo la storia di Lynn. È la storia di un ciclo vitale che si ripete all’infinito, in cui ogni punto di arrivo diventa una linea di partenza, ogni morte corrisponde a una rinascita, ogni spigolo lascia il posto al pendio circolare dell’ouroboros.