“Manifesto Canzoni” è il nuovo progetto di Leonardo Angelucci, in cui si fondono canzoni, passioni e una grande curiosità artistica, che sfocia in nuove soluzioni musicali e una produzione dal sapore anglosassone.
Angelucci confeziona un mini-disco indie pop ricco di rimandi anni ’80 e anni ’90, fatto di testi intimi e schietti, considerazioni graffianti, chitarre e basso incalzanti. Il passato riemerge attraverso immagini, che rimangono lì, appese, pronte a ricordarci quello che siamo stati, mentre il presente, fatto di nuove sensazioni e una rinnovata consapevolezza, rivela tutta la sua urgenza.
Link all’EP su Spotify: https://spoti.fi/3pogsLJ
Felicità, rabbia, dispiacere e poi voglia di riprendersi gli spazi persi, viaggiare, fantasticare su un futuro libero da preoccupazioni. Nel nuovo lavoro di Leonardo Angelucci c’è tutto questo, assieme all’amore e al desiderio. Emozioni delle quali non si può fare a meno e che diventano il bagaglio da portarsi appresso nel nuovo viaggio, ovviamente alla ricerca di se stessi.
“Manifesto Canzoni” è stato prodotto allo Stra Studio di Roma da Giorgio Maria Condemi, registrato mixato e masterizzato da Gianni Istroni. L’originale arkwork di copertina è di Giuseppe Bravo. Il mini-disco è stato anticipato da due singoli, “Henné” e “Budapest”. LEONARDO ANGELUCCI PARLA DEL MINI-DISCO “MANIFESTO CANZONI”
Quattro manifesti. Quattro canzoni. Il riassunto di un anno diverso, allucinato, lisergico. Un anno che mi ha spinto al limite della mia creatività, che mi ha tolto tanti concerti, prove e viaggi, ma mi ha anche restituito l’importanza della dedizione. L’amore vero per il lavoro che faccio. Dunque non posso esimermi dal manifestare la mia gioia e la mia rabbia sotto forma di queste quattro nuove canzoni. Quattro pezzi cartacei, ruvidi e spessi, tanto da poterli quasi toccare con le dita. Affissi ben visibili o strappati sul muro rovinato del tempo che scorre.
L’idea di raccogliere in un EP queste canzoni, scritte nel 2019 e prodotte allo Stra Studio da Giorgio Maria Condemi nei vari sprazzi di normalità del 2020, è venuta quasi da sola. Avevo già realizzato le prime due copertine “cartacee” di Henné e Budapest (il manifesto fantascientifico anni ‘80 e la copertina della guida turistica vissuta), insieme al graphic designer Giuseppe Bravo. Poi dopo aver affidato l’artwork del nuovo singolo, Geografia, a Francesca Colardo, partendo dall’idea di un collage di mappe, biglietti, giornali e timbri, si è palesata la possibilità di raccogliere tutti i brani sotto il macro concetto del manifesto. Così è nato “Manifesto canzoni”. Da un gioco di parole, una triplice metafora. Da quattro canzoni appese al muro, dall’urgenza di manifestarle con gioia, rabbia e voglia di rivincita, in una dichiarazione di intenti musicale, fatta di chitarre e sintetizzatori.
CREDITI
Musiche e testi: Leonardo Angelucci
Produzione musicale: Strastudio – Giorgio Maria Condemi
Mix e Master: Gianni Istroni
Etichetta/Distribuzione: Goodfellas
Ufficio stampa: Purr Press
Grafiche: Giuseppe Bravo
Foto: Matteo Troiani e Valeria Santivetti
Produzione video: Marco Mari – SpottedMind Video & Free Club Factory
Make-up artist/Stylist: Erica Peruggi
Social Media Manager/Web Master: Fabio Mancini
TRACKLIST
1 – Budapest
2 – Geografia
3 – Unghie
4 – Henné
DESCRIZIONE BRANI
Budapest: la copertina di una guida turistica vissuta. L’amore e la distanza raccontati con la metafora del viaggio. Il primo manifesto è un pezzo dalle sonorità indie rock, con rimandi agli anni ‘90, un brano dove si parla di lontananza e di esperienze vissute, ma anche di promesse future e di mete ancora da raggiungere. Così città italiane ed europee passano davanti agli occhi dell’ascoltatore al ritmo incalzante di chitarre e bassi elettrici, in un viaggio circolare, fatto di ritorni e partenze.
Geografia: un collage di mappe, biglietti, timbri, scoperte. L’amore carnale, il sesso come esplorazione del corpo. Il secondo manifesto è un gioco di metafore tra elementi geografici e sensuali. Il desiderio e la bellezza sono raccontati attraverso le parole di un viaggiatore alla ricerca della “capitale del tuo corpo”, un cartografo che traccia mappe sui luoghi più segreti e nascosti dell’amore. La ballad si appoggia su una produzione musicale molto moderna, con contaminazioni elettroniche, che si mescolano agli strumenti suonati in un risultato emotivamente coinvolgente.
Unghie: una lastra che mette a nudo l’essenza più intima dell’amore. Chitarre distorte e sintetizzatori strappano la pelle sulla schiena. Il terzo manifesto è una canzone dalle strofe musicalmente aggressive, con un cantato tra il rap e il parlato, che suggeriscono immagini evocative di esperienze vissute. Il ritornello invece ha un’apertura più indie pop e marca ancora più a fondo la tematica della distanza e della separazione. Forse il brano più sperimentale dal lato della produzione musicale, che miscela synth e distorsioni fino all’ipnotico outro.
Henné: un manifesto di un film fantascientifico anni ‘80. L’inquietudine allucinata da bassi distorti e sintetizzatori. Il quarto manifesto è il primo singolo uscito del nuovo progetto musicale in ordine cronologico. Un brano che viaggia a ritmo di una drum machine e di tastiere anni ‘80, esplorando le tematiche più inquiete legate all’artista e al suo vissuto. La ricerca interiore diventa un mantra, “vivere è non pensare”, come diceva Pessoa, e si conclude nel finale del pezzo con la consapevolezza sottolineata dalla frase “noi non ci realizziamo mai, siamo due abissi”.
LEONARDO ANGELUCCI | BIOGRAFIA
Nato a Roma nel 1991, viene sedotto quasi subito dalle sei corde di una chitarra acustica. Crescendo coltiva i primi progetti: nel 2011 pubblica “Nightbus”, album originale della sua prima rock band “Black Butterfly”; nel 2014 pubblica “I’m free” con la prog-rock band “Lateral Blast”, seguito, nel maggio 2016, da “La luna nel pozzo”.
Inizia a lavorare sul suo progetto solista alla fine del 2016. Registra e produce presso il Freedom Recording Studio “Contemporaneamente”, il suo primo ep, che esce a maggio 2017 per la Alka Record Label di Ferrara. Dopo il Premio del Pubblico al Roma Videoclip con “Capigliatura” e tantissimi concerti in tutta Italia, vince il premio Indie al ponte e il contest su Lucio Battisti, guadagnando la partecipazione a due serate del MEI di Faenza.
Durante il 2017 suona in apertura a Coez, Giorgio Canali, Roberto Billi, Daniele Coccia Paifelman, Leo Pari e molti altri. In autunno parte con Daniele Coccia Paifelman, cantautore folk e leader della storica folk band romana Il muro del canto, come chitarrista elettrico: insieme alla band, porta in tour il primo disco di Coccia, “Il cielo di sotto”.
Alla fine del 2017 entra in studio per registrare il suo primo album, sotto la direzione artistica di Manuele Fusaroli, noto produttore della scena indipendente (The Zen Circus, Tre Allegri Ragazzi Morti, Nada, Luca Carboni, Motta, Nobraino, Le luci della centrale elettrica, etc.) e Massaga Produzioni.
A febbraio 2018 è tra i 60 selezionati per le audizioni Live di Musicultura, su più di 800 iscritti; a marzo viene selezionato tra i 150 musicisti finalisti del contest 1M Next, che porta artisti indipendenti sul palco del Primo Maggio a Roma. A settembre conclude il “Breakin The Summer Tour”, con più di 500 ep venduti, una ristampa in deluxe edition e quasi 100 concerti in tutta Italia.
Il 19 ottobre dello stesso anno esce “Questo frastuono immenso”, l’album di debutto, anticipato ad agosto dal singolo “Sedile posteriore”, e parte il tour promozionale in tutta Italia. Il disco viene recensito dalle principali testate e, dopo la presentazione a Rai Radio 1, il videoclip di “Un’altra canzone” esce in anteprima su Repubblica.it.
Finalista del Premio Matteo Blasi, vincitore della Biennale di Martelive 2019, ottiene il premio Nuovo Imaie del valore di 15.000 euro per l’organizzazione di un tour in Italia e all’estero.
Nel 2020 è tra i selezionati Musicultura 2020 e vince il premio del pubblico durante la sua esibizione al teatro di Macerata, pubblica il suo primo romanzo “Luna, ovvero Nessuno”, edito da Phasar Edizioni di Firenze, ed è tra i quattro finalisti Arezzo Wave Lazio.
Nel 2020 trascorre molto tempo tra lunghe sessioni creative allo StraStudio di Roma, per la realizzazione dei nuovi brani, registrati e mixati da Gianni Istroni e prodotti artisticamente da Giorgio Maria Condemi (Motta, Marina Rei, Spiritual Front, Operaja Criminale) poi raccolti nell’EP “Manifesto Canzoni”.
COMUNICATO STAMPA PURR PRESS |