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“La Musica cambia. Cambia la Musica. Musica Giovani Futuro”

“La Musica cambia. Cambia la Musica. Musica Giovani Futuro”

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In occasione della Festa della Musica 2020, il MEI – Meeting delle Etichette Indipendenti di Faenza, organizza come ogni anno la Festa della Musica dei Giovani nella Città Capitale della Cultura,  come Anteprima alla Festa della Musica del 21 giugno e come Anteprima al MEI, che torna per i suoi 25 anni di attività con un’edizione speciale a Faenza dal 2 al 4 ottobre prossimi.
Così dopo Mantova, Pistoia, Palermo e Matera, quest’anno la Festa della Musica dei Giovani tocca la Città di Parma.
La “Festa della Musica dei Giovani “ a Parma ha preso il via Sabato 20 Giugno con “La Musica cambia. Cambia la Musica. Musica Giovani Futuro”, un incontro, dedicato in particolare agli addetti ai lavori e agli operatori del settore, per approfondire il tema della “Musica e i Giovani” e della riapertura della musica dal vivo.
All’incontro, moderato da  Michele Guerra, Assessore alla Cultura del Comune di Parma, e da  Giordano Sangiorgi, presidente del MEI, hanno portato il loro contributo i rappresentanti delle principali istituzioni ed associazioni musicali del territorio oltre ad ospiti tra cui discografici, editori, produttori e responsabili di festival nazionali.
L’incontro si è aperto con l’esibizione del giovane chitarrista Saverio Pagano, seguita da un breve filmato in cui l’orchestra “La Toscanini NEXT “, composta da giovanissimi,  ha mostrato un’anteprima del concerto dedicato a Nino Rota.
Tra gli interventi, alcuni attraverso video e altri di persona, Oderso Rubini, dell’ Assessorato alla Cultura Regione Emilia Romagna, Luca Fornari dell’ ATCL – Regione Lazio, e tanti rappresentanti del mondo della cultura e delle istituzioni parmensi.
Il tema centrale, sottolineare l’importanza dei giovani nella musica, e la presentazione delle iniziative e degli investimenti che l’ amministrazione regionale, e poi nazionale, sta mettendo in campo per risollevare le sorti del settore della cultura, messo a dura prova dalla pandemia di Covid-19.  Come ricordava Giordano Sangiorgi, il settore raggruppa più di diecimila piccole imprese, per un totale di cinquantamila addetti ai lavori, di cui la metà sono giovani. E’ stato inoltre costituito un tavolo di lavoro che riunisce tutti i rappresentanti di quella che è la filiera del “Made in Italy” della musica, che comprende – oltre a musicisti – organizzatori di eventi, scuole di musica, associazioni culturali, artigiani produttori di strumenti musicali, promoter e tutte quelle piccole imprese che lavorano nell’indotto dato dai concerti.