FLAVIO FERRI (Delta V) / Fast Forward – 5 volumi di musica sperimentale
Il genio compositore e fondatore dei Delta V Flavio Ferri apre gli archivi in questo assurdo periodo di quarantena e, a sorpresa, pubblica 5 dischi in 5 giorni. Un’operazione particolare e importante: cinque album in cinque giorni (usciti dal 1° al 5 Aprile su etichetta Vrec Music Label), per una serie denominata “Fast Forward”.
«Avevo bisogno di pubblicare queste cose. Come mettere un punto ed andare a capo – afferma l’artista milanese ora residente a Barcellona – Ho anche pulito l’hard disk del computer: più spazio per nuove cose. Ho scritto tutto tra il gennaio 2019 e il mese scorso. Gli album sono cinque perché ho lavorato a cinque set diversi per genere.»
VOL.1 / Il primo volume s’intitola “The Blue Sunsets of Mars”. Musica strumentale che evoca suggestioni potenti, sospesa tra ambient, elettronica e sperimentazione. «Il primo parla di Marte, e descrive la sensazione di essere là in fondo, un po’ perso». Link: https://vrec.fanlink.to/ff_ff_1
VOl.2 / Il titolo del secondo volume è “Wandering through the Electrocities”: un diario di viaggio musicale che mescola elettronica a suggestioni etniche, suoni e rumori sorprendentemente armonici. Un puzzle frammentato di istantanee di un mondo misteriosamente connesso. Un viaggio per un presente in cui viaggiare è impossibile, proprio a causa della profonda connessione che ci unisce. «Una collezione di ricordi, in giro, per strada.» Link: https://vrec.fanlink.to/ff_ff_2
VOL.3 / «Il terzo è pianoforte». Al centro, gli ottantotto tasti dello strumento cardine attorno a cui ruota il lavoro. Suggestioni ambient, schizzi notturni, pagine di diario archiviate e riscoperte. Sopra il suono dell’avorio, campioni si guardano intorno in una solitudine straniante. Link: https://vrec.fanlink.to/ff_ff_3
VOL.4 / «“The Weight” è il peso del mondo che ci portiamo dietro. L’album contiene anche l’unico brano cantato di tutta la serie.» Nel quarto volume di “Fast Forward” Ferri abbandona il pianoforte e le atmosfere nebbiose per mostrare un’anima più grunge. Bassi sferraglianti, chitarre grattugiate, staffilate di elettronica. E una voce: “Carrying the Weight (A Love Song)” è la canzone che Tom Waits non ha mai scritto. C’è un omaggio probabilmente inconscio ma affettuoso all’enorme lavoro di Brian Eno, in questo album. Musica poliedrica, non classificabile, preziosa in cui l’ultimo brano si riconnette idealmente a tutto il primo volume. Orbita compiuta. Anzi no, quasi. Link: https://vrec.fanlink.to/ff_ff_4
VOL.5 / Il quinto volume chiude la serie mostrando il lato più sperimentale dell’artista. Elettronica, musica concreta, sprazzi di aperture progressive, manipolazioni: chi più ne ha, più ne metta. Nulla è a caso, però: la tensione non si allenta, l’introspezione procede sempre. L’astronave partita dai tramonti blu di Marte (Vol I) torna alla base dopo un’enorme orbita che si comprende soltanto ascoltando tutti i lavori nel loro complesso. «”Facts” è una collezione di fatti, affermazioni vere – chiosa Ferri – Ne abbiamo bisogno, in tempo di fake news che si diffondono più rapidamente di un virus.» Link: https://vrec.fanlink.to/ff_ff_5
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