Cance: è online il nuovo singolo “Basta che se ne parli”
Martedì 26 Gennaio è uscito in digitale il brano Basta che se ne parli di Cance, che sarà accompagnato dal videoclip online a partire dall’1 febbraio, con cui la cantautrice pop/r’n’b ligure racconta in chiave ironica il
rapporto quasi maniacale che tutti noi abbiamo con i social network e che, spesso, ci porta ad avere un distacco totale dalla realtà.
Cance, che lo scorso anno ha vinto il Premio under 35 di Musica contro le Mafie, per questo brano prende
spunto dall’attualità e alla cronaca recente come, ad esempio, da argomenti delicati quali le sfide social tra
adolescenti, dai selfie estremi alla “Blackout Challenge” (che ha causato pochi giorni fa la morte di una
bambina di dieci anni), ed episodi della politica di oggi che si gioca sempre sui social a “colpi di post”.
La cantautrice si pone una domanda: “Ognuno sente il bisogno di auto rappresentarsi ed esprimersi, ma a
quale prezzo?” E prosegue: “Ci dipingiamo addosso qualcosa che non ci appartiene, modificando il nostro
aspetto (labbra, occhi e cuore) pur di ricevere attenzioni; ci spingiamo fino al nostro limite ed oltre, se fosse
possibile anche su altri pianeti, per avere più like o visualizzazioni; lottiamo per conquistare il nostro posto in
un fantomatico cielo dove poter brillare, che sia per quindici secondi o per sempre.”
L’idea del brano è ben rappresentata dal videoclip (regia e animazioni a cura di Asia Allegretti & Chiara
Seveso), realizzato con animazioni che intervengono sul live action, e che nasce con l’intento di parodiare
attraverso personaggi allegorici, gli episodi a cui Cance fa riferimento nel brano: dalla guida spericolata
dell’ormai famoso “fratellì”, diventata virale sui social, alla pagina di Trash Italiano. Nel video, le figure
oniriche e galline starnazzanti rappresentano il chiacchiericcio di un pubblico omologato e sempre aggiornato
e la ricerca tramite i social della propria “unicità”.
Il brano, scritto da Giulia Cancedda (voce, chitarra ritmica, chitarra percussiva) e a cui hanno collaborato
Gennaro de Rosa (bendir, Cellulare), Vlad KayaDub Costabile (Drum machine, basso) e Stefano Amato
(violoncello), è stato realizzato durante la residenza artistica Sound Bocs di Musica Contro le Mafie –
prima Music Farm a sfondo civile mai realizzata in Europa – ed è il terzo estratto dalla compilation di brani
inediti contenuta, insieme a racconti, fotografie e video realizzati dai dieci artisti ospiti della residenza
all’interno del libro di lettura aumentata Sound BoCS Diary, in uscita a marzo
“Sound BoCS Diary” uscirà a marzo 2021 (di AA.VV a cura di Gennaro de Rosa, edito da Musica contro
le mafie, anno 2021) e sarà presentato a Casa Sanremo nella settimana del 71° Festival della Canzone
Italiana. È stato creato dagli artisti residenti di “Sound BoCS”, progetto di residenza artistica innovativa e
creativa a sfondo civile nel cuore della città di Cosenza (nato come incubatore di produzioni artistiche,
supportato da “Perchicrea” di MIBACT e SIAE): “Sound BoCS è stato un esperimento sociale, tra il talent
e il reality, ovviamente con le dovute differenze, in uno dei momenti più complicati per la musica e non solo,
abbiamo puntato la massima attenzione al lato umano, lavorando sulla costruzione di quello che chiamiamo
“NOI” con diversi corpi ma uguali nello spirito – racconta Gennaro De Rosa, Presidente e Direttore
Artistico di Musica contro le mafie – Diversità che si sono fuse dando vita a qualcosa di diverso e di
comune senza perdere la propria identità
Studente di Ingegneria delle Telecomunicazioni presso l'università La Sapienza di Roma, da sempre animato dalla passione per la musica. Nel 2012 entra nel mondo dell'informazione musicale dove lavora alla nascita e all'affermazione del portale Warning Rock. Dal 2016 entra a far parte di TuttoRock del quale ne è attualmente il Direttore Editoriale, con all'attivo innumerevoli articoli tra recensioni, live-report, interviste e varie rubriche. Nel 2018, insieme al socio e amico Cristian Orlandi, crea Undone Project, rassegna di musica sperimentale che rappresenta in pieno la sua concezione artistica. Una musica libera, senza barriere né etichette, infiammata dall'amore di chi la crea e dalle emozioni di chi la ascolta.