BOMBAY BICYCLE CLUB in concerto a YPSIGROCK 2020

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A sei anni dal loro ultimo acclamato album, “So Long, See You Tomorrow”, nominato ai Mercury Music Prize e #1 in classifica, i BOMBAY BICYCLE CLUB sono pronti a far ritorno in Italia con il nuovissimo “Everything Else Has Gone Wrong” pubblicato il 17 gennaio via Caroline International/Island Records. Registrato negli Stati Uniti insieme al produttore John Congleton (St. Vincent, Sharon Van Etten, War On Drugs), che ha vinto un Grammy Award, include il nuovo pulsante singolo “Eat, Sleep, Wake (Nothing But You)”: 6-9 AGOSTO | YPSIGROCK 2020

www.ypsigrock.it
Piazza Castello, 90013 Castelbuono PA
Abbonamenti e biglietti in vendita su Dice www.dice.fm

Everything Else Has Gone Wrong” è il quinto album per Jack, Jamie, Suren e Ed, quattro compagni di scuola del nord di Londra, conosciuti insieme come Bombay Bicycle Club.
Jamie e Jack formano i Bombay Bicycle Club dopo aver trascorso insieme la loro giovinezza cercando di intrufolarsi durante i concerti. “I Had The Blues But I Shook Them Loose”, l’album di debutto della band, che ha raggiunto, dopo soli 12 giorni dalla pubblicazione, la 46ª posizione tra i dischi più venduti della settimana nel Regno Unito, è stato registrato nell’autunno 2008 ai Konk studios a Crouch End. Alla guida della session Jim Abbiss, il produttore di album ormai pietre miliari come quelli di Arctic Monkeys, UNKLE, Kasabian e Adele. Con l’album la band guadagna il titolo di NME New Band Award battendo The XX e Mumford & Sons. A metà del 2010 esce “Flaws”, nominato agli Ivor Novello Award e, a un anno di distanza, “A Different Kind Of Fix”, uscito ad agosto 2011 e, come i suoi predecessori, diventato disco d’oro, ha visto la fanbase del gruppo aumentare in modo esponenziale, e li ha fatti arrivare sui palchi principali di festival tra i quali il Reading e il Leeds Festival, e uno show da headliner sold out all’Alexandra Palace.

A febbraio 2014 pubblicano “So long, See You Tomorrow” per la Island Records. Un album innovativo: i brani sono costruiti attorno a loop eterei, con un sound più vicino all’elettronica sperimentale che all’indie- rock per cui la band è conosciuta. Il disco è stato anticipato dai singoli “Carry Me”, un inno dance, e “Luna” dal sound indiano. All’inizio del 2015, poche settimane dopo il concerto all’Earl Court di Londra, i quattro decidono di prendersi una pausa. A inizio 2017, in occasione dell’avvicinarsi del decimo anniversario del loro album di debutto, “I Had the Blues But I Shook Them Loose”, iniziano a pensare a una possibile reunion e a un nuovo lavoro. “Ricordo di aver pensato” spiega Steadman, “non possiamo tornare a suonare un vecchio album e sparire di nuovo”. Hanno quindi pensato di rimettere in piedi la band per lavorare su nuovo materiale. Steadman e Nash sono andati a casa di un amico in Cornovaglia dove hanno lavorato separatamente su demo, incontrandosi la sera per passare in rassegna tutto quello che avevano creato. Una delle canzoni di Nash, “People People”, è stata scritta insieme alla cantante Liz Lawrence. Un’altra nuova voce dell’album è quella della cantautrice Billie Marten. Il 17 gennaio la band pubblica il nuovo “Everything Else Has Gone Wrong” via Caroline International/Island Records. Il disco è stato prodotto, per volontà di Nash, da John Congleton. “Congleton era una persona con cui volevo lavorare”, spiega, aggiungendo che era stato un fan del lavoro del produttore con Wild Beasts e St Vincent. Hanno testato alcune canzoni a Londra con lui, quindi hanno trascorso tre settimane a Los Angeles per registrare l’album. Riguardo al primo singolo, “Eat, Sleep, Wake (Nothing But You)”, Saram afferma “Eravamo sempre noi, pur suonando allo stesso tempo freschi e nuovi”. Questa sensazione di rinnovamento attraversa tutto l’album. Sul titolo del nuovo album, il cantante e chitarrista dice: “Questo album è per chiunque abbia mai cercato e trovato conforto nella musica nel momento del bisogno, che si trattasse di farla o semplicemente di ascoltarla. Per me parla della frustrazione che deriva dal non sapermi esprimere mai appieno con gli altri, da tutte quelle conversazioni rimaste in sospeso o che hanno dato vita a fraintendimenti. Io comunico attraverso la musica, mi affido a lei”.

I Bombay Bicycle Club sono cresciuti e si sono evoluti molto rispetto al 2009, anno di pubblicazione del loro album d’esordio, quando erano ancora dei teenager. Negli ultimi anni sono state davvero poche le band inglesi capaci di evitare le etichette e formare una fanbase così solida e variegata in tutto il mondo. Con un innato senso della melodia e del ritmo, la band ritorna sulle scene proprio quando anche le chitarre tornano a essere un elemento fondamentale della musica inglese. “Ritrovarsi a suonare insieme è stata una sorpresa inaspettata per tutti noi, eppure dal primo istante in cui abbiamo iniziato a provare abbiamo capito che era come se fossimo stati sul palco anche la sera prima. Quando suoniamo, sia in studio che dal vivo, si crea una bella energia e non vediamo l’ora di portare i nuovi brani in giro per il mondo”, dice Jack.

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