ALMAMEGRETTA – MARTEDI’ 16 MAGGIO VERRA’ PRESENTATO AL MONK “ENNENNE D …
by tuttorock
16 Maggio 2017
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ESCE IL 12 MAGGIO
“ENNENNE DUB”
(Sanacore records / distribuzione Goodfellas)
IL DISCO DEGLI ALMAMEGRETTA
COMPLETAMENTE REMIXATO DA
ADRIAN SHERWOOD / DENNIS BOVELL / GAUDI / VIBRONICS LEE “SCRATCH” PERRY / MANASSEH / MARIO CONTE
KHALAB & MESSMORIZE / PAOLO BALDINI
CONCERTI DI PRESENTAZIONE
16 maggio Monk – Roma
18 maggio Duel beat – Napoli
10 giugno Campania Eco festival – Nocera Inferiore (SA)
25 giugno L’Altro Festival – Capodarco (FM)
22 luglio Pop Sagra Urbana Festival – Genova
L’ultimo disco degli ALMAMEGRETTA si intitolava EnnEnne (2016), ed è stato un ritorno sulle scene salutato con grande successo, sia dalla critica che dal pubblico. Sull’onda di tutto questo, grandi dj e producer provenienti da tutto il mondo hanno rimesso mano alle tracce del disco, trasformandole completamente ed in molti casi dando vita a nuovi brani veri e propri. Nel disco, anche DUE INEDITI, “Music Evolution” e “Pray”.
Così gli ALMAMEGRETTA descrivono il processo creativo e di realizzazione di questo nuovo capitolo legato ad EnnEnne, ENNENNE DUB.
Il Dub è una strana disciplina, è un modus operandi poco soggetto a regole, le regole le sfugge e se ne prende gioco. Così, quasi per gioco, dopo aver pubblicato “ENNENNE” ( ultima nostra raccolta di inediti che ci vede in veste di produttori – insieme allo storico patron e amico Adrian Sherwood – e discografici di noi stessi ), abbiamo cominciato a riaprirne le tracce sul nostro mixer per farle rivivere.
Le atmosfere di “ENNENNE” , ci avevano riportato al suono originale che contraddistingue il nostro brand, la miscela di “afronapoletanità”, dubby reggae riddims ed elettronica, e dopo aver trasferito queste atmosfere in un fortunato tour che ci ha visti sui palchi di Italia ed Europa ci siamo rituffati in studio con la voglia di “smontare” e ricomporre in chiave dub i brani dell’album, provando così a rimescolare le carte.
Ci siamo resi conto da subito che questi brani nascondevano stratificazioni ed aspetti inesplorati.
Le dub versions hanno cominciato a venir fuori naturalmente; nuove e visionarie riletture erano non solo possibili ma sembravano via via rivelarsi quasi come necessarie, come a volerci invitare una volta ancora a rompere gli schemi tradizionali della forma-canzone per restituirsi in una natura nuova, psichedelica e sognante.
Quando la cosa ha cominciato a “prenderci la mano” ci siamo convinti che potevamo ripercorrere le tappe che più di vent’anni fa (era il 1996) ci portarono a pubblicare un album diventato cult del genere intitolato “INDUBB”, album di dub mixes di brani tratti dai nostri primi lavori “Anima Migrante” e “Sanacore” a cura di Adrian Sherwood, Bill Laswell, Scorn e del compianto Stefano D.raD Facchielli, “the Dub Master”.
Per far si che il progetto artistico prendesse forma in maniera concreta e multiforme, ora come allora, abbiamo quindi pensato fosse giusto coinvolgere altri producer, artisti, musicisti che oltre a condividere la nostra stessa passione hanno il merito di costituire il meglio della scena dub mondiale.
Magicamente, ma in maniera naturale, la nostra visione si stava trasformando in un progetto “all-star” di caratura internazionale.
Via via cominciavano ad arrivarci nuove versioni che si univano alle nostre versioni.
Riletture e featurings provenienti da personaggi quali Adrian Sherwood probabilmente il dub producer più seminale ed innovativo del mondo; Dennis Bovell produttore e bassista di Linton Kwesi Johnson;
Gaudi riconosciuta star internazionale della scena dub-elettronica; Vibronics assoluto dominatore nell’ambito della “Sound-System culture”; Lee “Scratch” Perry una delle figure più importanti della musica giamaicana dell’ultimo mezzo secolo, produttore di Bob Marley. E poi ancora da Londra un contributo consapevole e pieno di passione come quello di Manasseh, le atmosfere afro-future di Khalab & Messmorize, fino alle derive più sperimentali del produttore italiano forse più interessante presente oggi sulla scena quale è Mario Conte.
Grandi producer che sentiamo essere sulla nostra stessa lunghezza d’onda oltre che amici di vecchia data.
In questo viaggio abbiamo deciso di accompagnarci sin dall’inizio e per tutto il percorso ad un vero artista di questo genere, un personaggio che oltre ad essere la punta di diamante del movimento musicale “in levare” italiano è uno che come noi crede nei sogni irrealizzabili, nei voli pindarici, nelle escursioni sonore verso territori incontaminati. Parliamo ovviamente di Paolo Baldini che ha aperto per noi i magici cassetti dei suoi Dubfiles per collaborare alla stesura di più di una versione oltre che per co-produrre un inedito assoluto che abbiamo voluto utilizzare come apripista di quest’album.
Un inedito dal titolo “Pray”, uscito il 21 aprile, in cui Raiz ci racconta, come solo lui sa fare, il bisogno di tornare alle nostre radici, ripartire da noi stessi per ricostruirci individualmente in un’epoca di insicurezze imposteci ad hoc.
“ENNENNE DUB”
(Sanacore records / distribuzione Goodfellas)
IL DISCO DEGLI ALMAMEGRETTA
COMPLETAMENTE REMIXATO DA
ADRIAN SHERWOOD / DENNIS BOVELL / GAUDI / VIBRONICS LEE “SCRATCH” PERRY / MANASSEH / MARIO CONTE
KHALAB & MESSMORIZE / PAOLO BALDINI
CONCERTI DI PRESENTAZIONE
16 maggio Monk – Roma
18 maggio Duel beat – Napoli
10 giugno Campania Eco festival – Nocera Inferiore (SA)
25 giugno L’Altro Festival – Capodarco (FM)
22 luglio Pop Sagra Urbana Festival – Genova
L’ultimo disco degli ALMAMEGRETTA si intitolava EnnEnne (2016), ed è stato un ritorno sulle scene salutato con grande successo, sia dalla critica che dal pubblico. Sull’onda di tutto questo, grandi dj e producer provenienti da tutto il mondo hanno rimesso mano alle tracce del disco, trasformandole completamente ed in molti casi dando vita a nuovi brani veri e propri. Nel disco, anche DUE INEDITI, “Music Evolution” e “Pray”.
Così gli ALMAMEGRETTA descrivono il processo creativo e di realizzazione di questo nuovo capitolo legato ad EnnEnne, ENNENNE DUB.
Il Dub è una strana disciplina, è un modus operandi poco soggetto a regole, le regole le sfugge e se ne prende gioco. Così, quasi per gioco, dopo aver pubblicato “ENNENNE” ( ultima nostra raccolta di inediti che ci vede in veste di produttori – insieme allo storico patron e amico Adrian Sherwood – e discografici di noi stessi ), abbiamo cominciato a riaprirne le tracce sul nostro mixer per farle rivivere.
Le atmosfere di “ENNENNE” , ci avevano riportato al suono originale che contraddistingue il nostro brand, la miscela di “afronapoletanità”, dubby reggae riddims ed elettronica, e dopo aver trasferito queste atmosfere in un fortunato tour che ci ha visti sui palchi di Italia ed Europa ci siamo rituffati in studio con la voglia di “smontare” e ricomporre in chiave dub i brani dell’album, provando così a rimescolare le carte.
Ci siamo resi conto da subito che questi brani nascondevano stratificazioni ed aspetti inesplorati.
Le dub versions hanno cominciato a venir fuori naturalmente; nuove e visionarie riletture erano non solo possibili ma sembravano via via rivelarsi quasi come necessarie, come a volerci invitare una volta ancora a rompere gli schemi tradizionali della forma-canzone per restituirsi in una natura nuova, psichedelica e sognante.
Quando la cosa ha cominciato a “prenderci la mano” ci siamo convinti che potevamo ripercorrere le tappe che più di vent’anni fa (era il 1996) ci portarono a pubblicare un album diventato cult del genere intitolato “INDUBB”, album di dub mixes di brani tratti dai nostri primi lavori “Anima Migrante” e “Sanacore” a cura di Adrian Sherwood, Bill Laswell, Scorn e del compianto Stefano D.raD Facchielli, “the Dub Master”.
Per far si che il progetto artistico prendesse forma in maniera concreta e multiforme, ora come allora, abbiamo quindi pensato fosse giusto coinvolgere altri producer, artisti, musicisti che oltre a condividere la nostra stessa passione hanno il merito di costituire il meglio della scena dub mondiale.
Magicamente, ma in maniera naturale, la nostra visione si stava trasformando in un progetto “all-star” di caratura internazionale.
Via via cominciavano ad arrivarci nuove versioni che si univano alle nostre versioni.
Riletture e featurings provenienti da personaggi quali Adrian Sherwood probabilmente il dub producer più seminale ed innovativo del mondo; Dennis Bovell produttore e bassista di Linton Kwesi Johnson;
Gaudi riconosciuta star internazionale della scena dub-elettronica; Vibronics assoluto dominatore nell’ambito della “Sound-System culture”; Lee “Scratch” Perry una delle figure più importanti della musica giamaicana dell’ultimo mezzo secolo, produttore di Bob Marley. E poi ancora da Londra un contributo consapevole e pieno di passione come quello di Manasseh, le atmosfere afro-future di Khalab & Messmorize, fino alle derive più sperimentali del produttore italiano forse più interessante presente oggi sulla scena quale è Mario Conte.
Grandi producer che sentiamo essere sulla nostra stessa lunghezza d’onda oltre che amici di vecchia data.
In questo viaggio abbiamo deciso di accompagnarci sin dall’inizio e per tutto il percorso ad un vero artista di questo genere, un personaggio che oltre ad essere la punta di diamante del movimento musicale “in levare” italiano è uno che come noi crede nei sogni irrealizzabili, nei voli pindarici, nelle escursioni sonore verso territori incontaminati. Parliamo ovviamente di Paolo Baldini che ha aperto per noi i magici cassetti dei suoi Dubfiles per collaborare alla stesura di più di una versione oltre che per co-produrre un inedito assoluto che abbiamo voluto utilizzare come apripista di quest’album.
Un inedito dal titolo “Pray”, uscito il 21 aprile, in cui Raiz ci racconta, come solo lui sa fare, il bisogno di tornare alle nostre radici, ripartire da noi stessi per ricostruirci individualmente in un’epoca di insicurezze imposteci ad hoc.