Alexander Rodchenko. Revolution in photography | dal 26 ottobre 2018 al 20 gennaio 2019 @ …
by tuttorock
5 Dicembre 2018
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ALEXANDER RODCHENKO
Revolution in photography
a cura di
Olga Sviblova
26 ottobre 2018 – 20 gennaio 2019
Palazzetto Baviera, Senigallia
INAUGURAZIONE 25 OTTOBRE 2018 ORE 17:30
Dal 26 ottobre al 20 gennaio 2019 tornano a Senigallia i grandi protagonisti della
fotografia internazionale: in mostra circa centocinquanta immagini realizzate da
Alexander Rodchenko tra gli anni Venti e Trenta.
Il Comune di Senigallia e il Multimedia Art Museum Moscow (MAMM) presentano Alexander
Rodchenko. Revolution in photography a cura di Olga Sviblova. La mostra, ospitata a
Palazzetto Baviera e realizzata in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura nell’ambito di
“Russian Seasons”, documenta la ricca produzione fotografica del maestro russo, esponente
di spicco dell’avanguardia russa del XX secolo.
“Dopo il successo registrato dalla mostra di Roberto Doisneau – afferma il sindaco di Senigallia
Maurizio Mangialardi – ci prepariamo a ospitare un nuovo straordinario evento con l’esposizione
delle opere di uno dei più grandi maestri della fotografia internazionale. Evento frutto della feconda
collaborazione che abbiamo instaurato ormai da tempo con il Multimedia Art Museum e l’Istituto
Italiano di Cultura di Mosca, portando già lo scorso anno all’organizzazione nella capitale russa di
una mostra dedicata alla poetica del paesaggio di Mario Giacomelli. Un’iniziativa, dunque, che va
inserita nel quadro che vede oggi Senigallia fregiarsi del titolo di Città della Fotografia, un contenitore
di opere, talenti, passioni, visioni e capacità organizzative che ci permette di dialogare con i più
prestigiosi poli culturali a livello internazionale e di inserirci nel network delle città d’arte. Il mio più
sentito ringraziamento va naturalmente alla presidente dell’Istituto Italiano di Cultura Olga Strada e
alla direttrice del MAMM Olga Sviblova, che curerà la mostra di Rodchenko”.
Artista a tutto tondo, Alexander Rodchenko nella sua lunga carriera si è dedicato alla pittura, al
design, alla grafica, al cinema e alla fotografia, aprendo per ogni campo artistico vie di cambiamento
fortemente innovative. Il suo imperativo estetico si basava sull’assunto “il nostro dovere è
sperimentare” e fu con questo slogan che nel 1924 decise di abbandonare momentaneamente
la pittura per la fotografia. Il risultato, come afferma Olga Sviblova fu “un mutamento radicale del
modo di concepire la natura del fotografare e il ruolo del fotografo. Il pensiero concettuale
s’introdusse così nella fotografia, non più mero riflesso della realtà ma strumento per la
rappresentazione visiva di costruzioni intellettuali dinamiche.” Il Costruttivismo entrò così nel mondo
della fotografia, con quello che la critica ha definito Metodo Rodchenko, rivoluzionando il modo di
intendere l’immagine e facendola divenire la rappresentazione visiva di costruzioni intellettuali
dinamiche. Nella sua pratica l’artista imposta un rapporto documentario con la realtà ma ne
altera l’obiettivo e lo sguardo per una resa estetica dai tratti astratti o fortemente poetici: la
composizione diagonale da lui scoperta, la prospettiva scorciata, l’ingrandimento dei dettagli, i punti
di ripresa dal basso verso l’alto e viceversa, hanno dato forma a uno stile e a un linguaggio visivo
del tutto unico che ha lasciato il segno nella storia della fotografia.
Le sale di Palazzetto Baviera, riccamente decorate con gli stucchi cinquecenteschi del Brandani,
ospiteranno un nucleo corposo di fotografie che illustrano la bellezza delle architetture moderna, la
vitalità delle città in piena urbanizzazione degli anni Venti e Trenta, la febbre della tecnologia e della
modernizzazione.
Il percorso espositivo apre con l’Autoritratto caricaturale del 1922, esposto accanto a un corpus di
ritratti, in cui appaiono anche amici e familiari, e alle famose fotografie La scalinata (1930) e Ragazza
con una Leica (1934), che incarnano integralmente i principi innovativi del suo “metodo”.
L’itinerario di mostra prosegue con una selezione di immagini sulla realtà industriale raccolte nelle
short series: Fabbrica di automobili AMO del 1929, dedicata al settore dell’industria automobilistica;
MoGES (Centrale Elettrica di Mosca), che documenta la nuova centrale elettrica eretta nel 1927 e il
lavoro degli operai. La verticalità delle moderne costruzioni viene ripresa nelle fotografie di
architetture e particolari costruttivi, come la celebre Scala antincendio (con un uomo) del 1925. Le
spettacolari parate di ginnasti e atleti sono protagoniste degli scatti che raccontano lo spirito
dinamico e la nascente coesione sociale degli anni Trenta in Russia.
La nuova attenzione rivolta da Rodchenko al dettaglio permette di mettere in luce l’armonia delle
architetture e delle nuove forme create dalla tecnologia, illustrata in mostra con l’immagine della
Torre Shukhov del 1929 e con la serie Fabbrica di lampadine elettriche di Mosca realizzata a cavallo
degli anni Venti e Trenta.
Mentre La nuova Mosca è documentata con le fotografie della costruzione del Parco della Cultura e
della asfaltatura delle strade di Leningrado, e con le immagini di edifici simbolo, quali quello
progettato da Ginzburg sul viale Novinski e quello del Mosselprom.
La fotografia di stampo giornalistico è testimoniata dagli scatti dei fotoreportage all’interno dell’ufficio
editoriale e dell’archivio del giornale “Gudok” (1928) e quello sui lavori di costruzione di grandi
imprese ingegneristiche, in particolare la costruzione del canale che collega il Mar Bianco con il Mar
Baltico. Con le acrobazie degli artisti del circo si conclude una narrazione fotografica di grande
suggestione, fortemente rappresentativa dello spirito dei nuovi tempi.
_______________________________
Alexander Rodchenko.
Revolution in photography
Dal 26 ottobre 2018 al 20 gennaio 2019
Palazzetto Baviera
Piazza Duca – Senigallia (AN)
Orari di apertura
Mercoledì, giovedì e venerdì 15.00 – 19.00
Sabato, domenica, festivi e prefestivi 10.00 – 13.00 e 15.00 – 19.00
Per Info e prenotazioni
www.comune.senigallia.an.it | www.feelsenigallia.it
334 – 105.24.16 – circuitomuseale@comune.senigallia.an.it
Revolution in photography
a cura di
Olga Sviblova
26 ottobre 2018 – 20 gennaio 2019
Palazzetto Baviera, Senigallia
INAUGURAZIONE 25 OTTOBRE 2018 ORE 17:30
Dal 26 ottobre al 20 gennaio 2019 tornano a Senigallia i grandi protagonisti della
fotografia internazionale: in mostra circa centocinquanta immagini realizzate da
Alexander Rodchenko tra gli anni Venti e Trenta.
Il Comune di Senigallia e il Multimedia Art Museum Moscow (MAMM) presentano Alexander
Rodchenko. Revolution in photography a cura di Olga Sviblova. La mostra, ospitata a
Palazzetto Baviera e realizzata in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura nell’ambito di
“Russian Seasons”, documenta la ricca produzione fotografica del maestro russo, esponente
di spicco dell’avanguardia russa del XX secolo.
“Dopo il successo registrato dalla mostra di Roberto Doisneau – afferma il sindaco di Senigallia
Maurizio Mangialardi – ci prepariamo a ospitare un nuovo straordinario evento con l’esposizione
delle opere di uno dei più grandi maestri della fotografia internazionale. Evento frutto della feconda
collaborazione che abbiamo instaurato ormai da tempo con il Multimedia Art Museum e l’Istituto
Italiano di Cultura di Mosca, portando già lo scorso anno all’organizzazione nella capitale russa di
una mostra dedicata alla poetica del paesaggio di Mario Giacomelli. Un’iniziativa, dunque, che va
inserita nel quadro che vede oggi Senigallia fregiarsi del titolo di Città della Fotografia, un contenitore
di opere, talenti, passioni, visioni e capacità organizzative che ci permette di dialogare con i più
prestigiosi poli culturali a livello internazionale e di inserirci nel network delle città d’arte. Il mio più
sentito ringraziamento va naturalmente alla presidente dell’Istituto Italiano di Cultura Olga Strada e
alla direttrice del MAMM Olga Sviblova, che curerà la mostra di Rodchenko”.
Artista a tutto tondo, Alexander Rodchenko nella sua lunga carriera si è dedicato alla pittura, al
design, alla grafica, al cinema e alla fotografia, aprendo per ogni campo artistico vie di cambiamento
fortemente innovative. Il suo imperativo estetico si basava sull’assunto “il nostro dovere è
sperimentare” e fu con questo slogan che nel 1924 decise di abbandonare momentaneamente
la pittura per la fotografia. Il risultato, come afferma Olga Sviblova fu “un mutamento radicale del
modo di concepire la natura del fotografare e il ruolo del fotografo. Il pensiero concettuale
s’introdusse così nella fotografia, non più mero riflesso della realtà ma strumento per la
rappresentazione visiva di costruzioni intellettuali dinamiche.” Il Costruttivismo entrò così nel mondo
della fotografia, con quello che la critica ha definito Metodo Rodchenko, rivoluzionando il modo di
intendere l’immagine e facendola divenire la rappresentazione visiva di costruzioni intellettuali
dinamiche. Nella sua pratica l’artista imposta un rapporto documentario con la realtà ma ne
altera l’obiettivo e lo sguardo per una resa estetica dai tratti astratti o fortemente poetici: la
composizione diagonale da lui scoperta, la prospettiva scorciata, l’ingrandimento dei dettagli, i punti
di ripresa dal basso verso l’alto e viceversa, hanno dato forma a uno stile e a un linguaggio visivo
del tutto unico che ha lasciato il segno nella storia della fotografia.
Le sale di Palazzetto Baviera, riccamente decorate con gli stucchi cinquecenteschi del Brandani,
ospiteranno un nucleo corposo di fotografie che illustrano la bellezza delle architetture moderna, la
vitalità delle città in piena urbanizzazione degli anni Venti e Trenta, la febbre della tecnologia e della
modernizzazione.
Il percorso espositivo apre con l’Autoritratto caricaturale del 1922, esposto accanto a un corpus di
ritratti, in cui appaiono anche amici e familiari, e alle famose fotografie La scalinata (1930) e Ragazza
con una Leica (1934), che incarnano integralmente i principi innovativi del suo “metodo”.
L’itinerario di mostra prosegue con una selezione di immagini sulla realtà industriale raccolte nelle
short series: Fabbrica di automobili AMO del 1929, dedicata al settore dell’industria automobilistica;
MoGES (Centrale Elettrica di Mosca), che documenta la nuova centrale elettrica eretta nel 1927 e il
lavoro degli operai. La verticalità delle moderne costruzioni viene ripresa nelle fotografie di
architetture e particolari costruttivi, come la celebre Scala antincendio (con un uomo) del 1925. Le
spettacolari parate di ginnasti e atleti sono protagoniste degli scatti che raccontano lo spirito
dinamico e la nascente coesione sociale degli anni Trenta in Russia.
La nuova attenzione rivolta da Rodchenko al dettaglio permette di mettere in luce l’armonia delle
architetture e delle nuove forme create dalla tecnologia, illustrata in mostra con l’immagine della
Torre Shukhov del 1929 e con la serie Fabbrica di lampadine elettriche di Mosca realizzata a cavallo
degli anni Venti e Trenta.
Mentre La nuova Mosca è documentata con le fotografie della costruzione del Parco della Cultura e
della asfaltatura delle strade di Leningrado, e con le immagini di edifici simbolo, quali quello
progettato da Ginzburg sul viale Novinski e quello del Mosselprom.
La fotografia di stampo giornalistico è testimoniata dagli scatti dei fotoreportage all’interno dell’ufficio
editoriale e dell’archivio del giornale “Gudok” (1928) e quello sui lavori di costruzione di grandi
imprese ingegneristiche, in particolare la costruzione del canale che collega il Mar Bianco con il Mar
Baltico. Con le acrobazie degli artisti del circo si conclude una narrazione fotografica di grande
suggestione, fortemente rappresentativa dello spirito dei nuovi tempi.
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Alexander Rodchenko.
Revolution in photography
Dal 26 ottobre 2018 al 20 gennaio 2019
Palazzetto Baviera
Piazza Duca – Senigallia (AN)
Orari di apertura
Mercoledì, giovedì e venerdì 15.00 – 19.00
Sabato, domenica, festivi e prefestivi 10.00 – 13.00 e 15.00 – 19.00
Per Info e prenotazioni
www.comune.senigallia.an.it | www.feelsenigallia.it
334 – 105.24.16 – circuitomuseale@comune.senigallia.an.it