AL DI MEOLA “Opus & More tour” @ International Jazz Day, Teatro Comunale D …
by tuttorock
19 Aprile 2019
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Al Di Meola è il pioniere della fusione che l’ha contraddistinto per quattro decadi tra world music, rock e jazz. La sua costante attrazione per i ritmi sincopati, combinati con melodie appassionate e armonie sofisticate gli ha fruttato gli encomi della critica mondiale, tre album d’oro e più di sei milioni di dischi venduti.
Un Maestro virtuoso della chitarra, un compositore prolifico, che ha alle spalle più di venti dischi come leader e, numerose collaborazioni con musicisti del calibro di Frank Zappa, Jimmy Page, Stevie Wonder, Chick Corea, Paco De Lucia, John McLaughlin, Jea-Luc Ponty, Stanley Clarke, Luciano Pavarotti, Paul Simon, Phil Collins, Santana, Steve Winwood, Herbie Hancock.
Dopo i primi lavori “Land of the Midnight Sun” (1976), “Elegant Gypsy “ (1977) e “Casino” (1978), il chitarrista continua a esplorare le ricche influenze del flamenco, del tango, dei ritmi mediorientali, brasiliani e africani con il suo World Sinfonia, un ambizioso gruppo pan-globale formato nel 1991. La loro esilarante fusione musicale è stata documentata in “The Grande Passion” (2000), con la Toronto Symphony Orchestra, “Live in London” (2007), “Pursuit of Radical Rhapsody” (2011) e lo splendido “Morocco Fantasia”, ripreso al Mawazine Festival di Rabat, Marocco, dove tra gli special guest spiccavano Said Chraibi all’oud, Abdellah Meri al violino e Tari Ben Ali alle percussioni.
Cresciuto a Bergenfield, NJ, con la musica di Elvis Presley, dei The Ventures e dei Beatles, Al Di Meola rimane affascinato dalla chitarra da ragazzo e già da adolescente si dimostra un abile musicista. Acquisire abilità così impressionanti alla sua giovane età non è facile per Al, ma è il risultato di una forte dedizione e di un intenso periodo di pratica durante gli anni della scuola e del liceo.
“Mi esercitavo dalle otto alle dieci ore al giorno”, dice a Down Beat,
“Cercavo di ritrovare me stesso, o il tipo di musica che più si adattava al mio stile di suonare”.
I suoi primi modelli di musicisti jazz includono il chitarrista Tal Farlow e Kenny Burrell. Ma quando scopre Larry Coryell, che Al ha poi soprannominato “The Godfather of Fusion”, viene risucchiato dall’inedito mix di jazz, blues e rock del chitarrista.
“Viaggiavo in bus fino al New Jersey per vederlo suonare nei club del Greenwich Village. Ovunque lui suonasse, io c’ero”. Al Di Meola
Nel 1972 Al s’iscrive al Berklee College of Music di Boston e già al secondo semestre comincia a suonare nel quartetto fusion del tastierista Barry Miles. Quando la registrazione del concerto della band finisce nelle mani di Chick Corea, il chitarrista diciannovenne entra a far parte del supergruppo fusion “Return to Forever”.
Dopo tre pubblicazioni decisive con i Return to Forever, Where Have I known You Before (1974), No Mistery (1975), vincitore del Grammy Award, e Romantic Warrior (1976), il gruppo si scioglie e Al lancia la sua carriera da solista. Il suo album di debutto come leader nel 1976, “Land of the Midnight Sun”, è un brillante trampolino, firmato da un cast stellare che include i batteristi Steve Gadd e Lenny White, i bassisti Anthony Jackson e Jaco Pastorius, i tastieristi Jam Hammer, Barry Miles, Chick Corea e il percussionista Mingo Lewis.
Nel corso dei sei album successivi con la Columbia Records, “Elegant Gypsy”, “Casino”, “Splendido Hotel”, “Electric Rendezvous”, “Tour De Force” e “Scenario”, Al si afferma come uno dei mostri sacri della musica contemporanea.
Il 1980 segna il trionfo del trio di chitarra acustica con Paco De Lucia e John McLaughlin. Il loro album di debutto per l’etichetta Columbia Records, “Friday Night in San Francisco”, diventa una pietra miliare della discografia mondiale. Nel 1981 Di Meola viene inserito nella Guitar Player’s Gallery of Greats, dopo cinque vittorie consecutive come Best Jazz Guitarist per la rivista Readers Poll, ed è vincitore del miglior album e miglior chitarrista acustico, per un totale di undici vittorie.
Tra il 1980 e il 1983, il virtuoso trio di chitarristi gira il mondo, realizzando l’album “Passion, Grace & Fire” del 1982. Nel 1995 si riuniscono per un terzo disco, “Guitar Trio”, seguito da un altro trionfale tour mondiale.
Di Meola forma un nuovo trio, The Rite of Strings, con il violinista Jean-Luc Ponty e Stanley Clarke. Il loro omonimo album di debutto esce nel 1995.
Successivamente Al collabora con nomi quali Luciano Pavarotti, Paul Simon, Manuel Barrueco e Pino Daniele.
Nel 2013 Di Meola realizza “All Your Life”, un tour acustico che l’ha visto reinterpretare la musica di una delle band che l’ha maggiormente influenzato, i Beatles.
“Attribuisco gran parte delle ragioni per cui suono la chitarra ai Beatles.
È stato uno degli elementi catalizzatori del mio desiderio di imparare a suonare, il loro impatto è stato veramente forte”. Al Di Meola
Un virtuoso one-man show, che reinterpreta 14 brani dei Beatles con la sola chitarra acustica.
Mentre si destreggia tra tour acustici in Europa ed elettrici negli Stati Uniti, Di Meola raggiunge il perfetto equilibrio delle due estetiche nel suo penultimo album, “Elysium” (2015), nel quale il chitarrista miscela i toni seducenti della sua Conde Hermanos Acustica con quelli della sua Les Paul del ’71, usata con I Return to Forever e in Elegant Gypsy, in una collezione di canzoni che sono al tempo stesso energiche ed affascinanti.
“Rappresenta una nuova fase di composizione per me, nel quale lo scrivere diventa in un certo senso una terapia, in un periodo di transizione personale nella mia vita”.
Nell’estate del 2015 riceve il prestigioso Montreal Jazz Festival’s Miles David Award.
Durante una carriera lunga 40 anni, segnata da una fervida produzione discografica e da tour mondiali, Di Meola ha rigenerato il linguaggio jazzistico tre volte. E, all’età di 60 anni, il Maestro della chitarra sembra ispirato a cominciare un nuovo capitolo della sua carriera. Al Di Meola sta spingendo la sua musica verso nuovi confini ma con una visione più matura.
Il 23 febbraio 2018 è uscito il suo ultimo lavoro discografico, Opus.
“Con Opus voglio approfondire le mie doti di compositore perché penso che l’evoluzione di questa parte della mia persona mi abbia fatto etichettare più come compositore/chitarrista che come chitarrista/compositore. Allo stesso tempo questo album segna una nuova era nella mia vita. Per la prima volta ho composto musica in un momento in cui ero felice. Ho un rapporto meraviglioso con mia moglie, una figlia piccola ed una bellissima famiglia che m’ispira ogni giorno. E credo che questo si rifletta anche nella mia musica”.
www.kinomusic.it
www.aldimeola.com
Un Maestro virtuoso della chitarra, un compositore prolifico, che ha alle spalle più di venti dischi come leader e, numerose collaborazioni con musicisti del calibro di Frank Zappa, Jimmy Page, Stevie Wonder, Chick Corea, Paco De Lucia, John McLaughlin, Jea-Luc Ponty, Stanley Clarke, Luciano Pavarotti, Paul Simon, Phil Collins, Santana, Steve Winwood, Herbie Hancock.
Dopo i primi lavori “Land of the Midnight Sun” (1976), “Elegant Gypsy “ (1977) e “Casino” (1978), il chitarrista continua a esplorare le ricche influenze del flamenco, del tango, dei ritmi mediorientali, brasiliani e africani con il suo World Sinfonia, un ambizioso gruppo pan-globale formato nel 1991. La loro esilarante fusione musicale è stata documentata in “The Grande Passion” (2000), con la Toronto Symphony Orchestra, “Live in London” (2007), “Pursuit of Radical Rhapsody” (2011) e lo splendido “Morocco Fantasia”, ripreso al Mawazine Festival di Rabat, Marocco, dove tra gli special guest spiccavano Said Chraibi all’oud, Abdellah Meri al violino e Tari Ben Ali alle percussioni.
Cresciuto a Bergenfield, NJ, con la musica di Elvis Presley, dei The Ventures e dei Beatles, Al Di Meola rimane affascinato dalla chitarra da ragazzo e già da adolescente si dimostra un abile musicista. Acquisire abilità così impressionanti alla sua giovane età non è facile per Al, ma è il risultato di una forte dedizione e di un intenso periodo di pratica durante gli anni della scuola e del liceo.
“Mi esercitavo dalle otto alle dieci ore al giorno”, dice a Down Beat,
“Cercavo di ritrovare me stesso, o il tipo di musica che più si adattava al mio stile di suonare”.
I suoi primi modelli di musicisti jazz includono il chitarrista Tal Farlow e Kenny Burrell. Ma quando scopre Larry Coryell, che Al ha poi soprannominato “The Godfather of Fusion”, viene risucchiato dall’inedito mix di jazz, blues e rock del chitarrista.
“Viaggiavo in bus fino al New Jersey per vederlo suonare nei club del Greenwich Village. Ovunque lui suonasse, io c’ero”. Al Di Meola
Nel 1972 Al s’iscrive al Berklee College of Music di Boston e già al secondo semestre comincia a suonare nel quartetto fusion del tastierista Barry Miles. Quando la registrazione del concerto della band finisce nelle mani di Chick Corea, il chitarrista diciannovenne entra a far parte del supergruppo fusion “Return to Forever”.
Dopo tre pubblicazioni decisive con i Return to Forever, Where Have I known You Before (1974), No Mistery (1975), vincitore del Grammy Award, e Romantic Warrior (1976), il gruppo si scioglie e Al lancia la sua carriera da solista. Il suo album di debutto come leader nel 1976, “Land of the Midnight Sun”, è un brillante trampolino, firmato da un cast stellare che include i batteristi Steve Gadd e Lenny White, i bassisti Anthony Jackson e Jaco Pastorius, i tastieristi Jam Hammer, Barry Miles, Chick Corea e il percussionista Mingo Lewis.
Nel corso dei sei album successivi con la Columbia Records, “Elegant Gypsy”, “Casino”, “Splendido Hotel”, “Electric Rendezvous”, “Tour De Force” e “Scenario”, Al si afferma come uno dei mostri sacri della musica contemporanea.
Il 1980 segna il trionfo del trio di chitarra acustica con Paco De Lucia e John McLaughlin. Il loro album di debutto per l’etichetta Columbia Records, “Friday Night in San Francisco”, diventa una pietra miliare della discografia mondiale. Nel 1981 Di Meola viene inserito nella Guitar Player’s Gallery of Greats, dopo cinque vittorie consecutive come Best Jazz Guitarist per la rivista Readers Poll, ed è vincitore del miglior album e miglior chitarrista acustico, per un totale di undici vittorie.
Tra il 1980 e il 1983, il virtuoso trio di chitarristi gira il mondo, realizzando l’album “Passion, Grace & Fire” del 1982. Nel 1995 si riuniscono per un terzo disco, “Guitar Trio”, seguito da un altro trionfale tour mondiale.
Di Meola forma un nuovo trio, The Rite of Strings, con il violinista Jean-Luc Ponty e Stanley Clarke. Il loro omonimo album di debutto esce nel 1995.
Successivamente Al collabora con nomi quali Luciano Pavarotti, Paul Simon, Manuel Barrueco e Pino Daniele.
Nel 2013 Di Meola realizza “All Your Life”, un tour acustico che l’ha visto reinterpretare la musica di una delle band che l’ha maggiormente influenzato, i Beatles.
“Attribuisco gran parte delle ragioni per cui suono la chitarra ai Beatles.
È stato uno degli elementi catalizzatori del mio desiderio di imparare a suonare, il loro impatto è stato veramente forte”. Al Di Meola
Un virtuoso one-man show, che reinterpreta 14 brani dei Beatles con la sola chitarra acustica.
Mentre si destreggia tra tour acustici in Europa ed elettrici negli Stati Uniti, Di Meola raggiunge il perfetto equilibrio delle due estetiche nel suo penultimo album, “Elysium” (2015), nel quale il chitarrista miscela i toni seducenti della sua Conde Hermanos Acustica con quelli della sua Les Paul del ’71, usata con I Return to Forever e in Elegant Gypsy, in una collezione di canzoni che sono al tempo stesso energiche ed affascinanti.
“Rappresenta una nuova fase di composizione per me, nel quale lo scrivere diventa in un certo senso una terapia, in un periodo di transizione personale nella mia vita”.
Nell’estate del 2015 riceve il prestigioso Montreal Jazz Festival’s Miles David Award.
Durante una carriera lunga 40 anni, segnata da una fervida produzione discografica e da tour mondiali, Di Meola ha rigenerato il linguaggio jazzistico tre volte. E, all’età di 60 anni, il Maestro della chitarra sembra ispirato a cominciare un nuovo capitolo della sua carriera. Al Di Meola sta spingendo la sua musica verso nuovi confini ma con una visione più matura.
Il 23 febbraio 2018 è uscito il suo ultimo lavoro discografico, Opus.
“Con Opus voglio approfondire le mie doti di compositore perché penso che l’evoluzione di questa parte della mia persona mi abbia fatto etichettare più come compositore/chitarrista che come chitarrista/compositore. Allo stesso tempo questo album segna una nuova era nella mia vita. Per la prima volta ho composto musica in un momento in cui ero felice. Ho un rapporto meraviglioso con mia moglie, una figlia piccola ed una bellissima famiglia che m’ispira ogni giorno. E credo che questo si rifletta anche nella mia musica”.
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