ZAGREB – Intervista alla band veneta
In occasione dell’uscita del nuovo singolo “Satelliti”, ho avuto il piacere di intervistare Alessandro Novello, voce e creatore dei testi dei Zagreb, band nata nel 2014 tra Treviso e Padova dall’insieme di 4 musicisti attivi da molti anni nella scena underground.
Ciao Alessandro e benvenuto su Tuttorock, come sta andando il vostro nuovo singolo “Satelliti”?
Ciao Marco e un saluto agli amici di Tuttorock! Satelliti è il secondo singolo del nuovo ep. “Terra bruciata”. Credo sia il brano più potente a livello di testo, sta girando forte e apprezziamo molto il fatto che, non essendo un brano strutturato in modo standard, stia arrivando alla gente!
Com’è nato questo brano?
Negli ultimi anni, non si fa altro che parlare di tragedie. La società sta cambiando in fretta e sotto certi aspetti, spaventa. Non potevo fare finta di nulla, avevo il bisogno di raccontarlo, ed è nata Satelliti. Racconta la storia malata di due amanti inizialmente travolti da una grande passione, poi sfociata in violenza e brutta fine. Quando tutto diventa morboso, sporco, ingestibile, bisogna avere il coraggio di fermarsi, bisogna capire che farsi del male, non è amore.
Il video è nato da una vostra idea o vi siete affidati totalmente al regista?
È tutta farina del nostro sacco e il regista è Giulio Beniero, batterista della band. In dieci anni di Zagreb, abbiamo prodotto svariati videoclip, adoriamo accostare la musica all’immagine. Stavolta volevamo creare un progetto diverso, non tradizionale: 5 brani, 5 videoclip molto simili, differenziati solo dagli attori e dalle storie che quest’ultimi raccontano. Storie di sofferenza, di vita reale…parole e temi che non sono entrati nelle nostre canzoni, ma che meritavano spazio. Così che è nato tutto!
“Satelliti” andrà a far parte di un Ep, puoi anticiparci qualcosa sugli altri brani?
Gli altri 3 brani usciranno tra Novembre e Gennaio e sono tutti caratterizzati da qualcosa di diverso l’uno dall’altro: il brano “Magnifica” è un feat. con un rapper padovano, “”Vorrei vedere voi” è molto grezza e d’impatto, “Non dimenticare” è una rock ballad tutta da cantare.
Un Ep registrato in tre studi diversi, un fatto più unico che raro!
In dieci anni di Zagreb abbiamo avuto la fortuna di conoscere molte persone del settore, alcuni poi sono diventati anche amici e ci hanno così permesso di realizzare questo progetto. Presso l’ Animal House Studio (Ferrara) di Federico Viola abbiamo registrato 3 brani, con produzione di Andrea Sologni dei Gazebo Penguins (Stai attento/Satelliti/Magnifica); presso il Riviera Studio (Venezia) di Francesco Scarpa (Vorrei vedere voi); presso il Phonix Studio (Padova) di Devis Costa/Ivan Zora (Non dimenticare). Un’esperienza unica, un disco itinerante che ci ha permesso di sfruttare tutta la nostra e loro creatività.
Quando e come nasce il progetto Zagreb?
Zagreb nasce nel Settembre 2014, quasi per gioco, di ritorno da un mio viaggio a Zagabria. Arrivavamo tutti da esperienze musicali diverse, chi dal grunge, chi dal blues, chi dal cantautorato. Ci siamo trovati in sala prove e si è creata una magia che ancora oggi persiste. Dal quel giorno non ci siamo più fermati, sono passati 10 anni e stiamo bene. Abbiamo suonato in quasi tutta Italia sfiorando i 400 concerti, il live è per noi vitale, abbiamo calcato palchi prestigiosi e collaborato con artisti importanti, siamo al quinto disco e abbiamo ancora un sacco di roba da dire.
Fate parte di quel filone molto prolifico definito alternative rock del quale i Maneskin sono i più recenti esponenti, bistrattati da molti ascoltatori e rispettati invece dalla maggior parte degli altri musicisti (tra cui Cristiano Godano e Manuel Agnelli). Secondo me è un bene che ci siano nuove leve che tengono viva la musica “suonata” e che invogliano qualche ragazzino a prendere in mano uno strumento, siete d’accordo con me?
La musica sta cambiando radicalmente, il rock italiano quasi non esiste più e quei pochi che ancora ci sono purtroppo si vendono o si riciclano. Tutto per denaro. Sinceramente non ci siamo mai sentiti parte di un filone: noi facciamo musica per pura passione, la nostra è una limpida urgenza di voler dire qualcosa, di salire su palco, di macinare chilometri per conoscere, trasmettere, condividere. Non ha importanza se il palco è grande o piccolo, per noi rimane essenziale esserci, esprimerci. Stimiamo e cerchiamo di coinvolgere chi ancora ci crede, chi imbraccia una chitarra per la prima volta, chi la tira fuori dopo molto tempo. A noi la musica ha salvato la vita ed ha il potere di donare, non solo tante lacrime, ma anche tante gioie e soddisfazioni.
C’è uno (o più di uno) vostro concerto che ricordate in maniera particolare?
Ricordiamo sempre con immenso piacere e orgoglio l’Uno Maggio di Taranto, dove eravamo i piccoli tra i “grandi” ma nessuno di loro ce lo ha mai fatto pesare, anzi! Per non parlare delle grandi emozioni e deliri in condivisione del palco con artisti quali Ministri, Pedrini, Il Teatro degli Orrori, Agnelli e molti altri. Quante ne abbiamo viste e sentite…
A proposito, avete già qualche data live in programma?
Il 9 novembre ci sarà il release party di “Terra bruciata” al Vinile Club di Rosà in provincia di Vicenza dove si alterneranno con noi sul palco molti e amici che in questi anni hanno collaborato con noi. Sarà una grande festa, sarà l’inizio di una serie di concerti. Nei nostri social trovate tutte le informazioni per venire a vederci e seguirci.
Grazie mille per il tuo tempo, ti lascio piena libertà per chiudere questa intervista come preferite.
Grazie mille Marco e Tuttorock per la spazio. Ne approfitto per invitare tutti a seguire la musica indipendente, ad andare ai concerti delle band della vostra città. Ricordate che dietro a questi progetti c’è cuore e fatica, Forse “non tutta la terra è bruciata”.
Venite a trovarci a “Zagreb”, vi aspettiamo! Love, Ale e Z.
MARCO PRITONI
Band:
Alessandro Novello, voce/testi
Ermanno De Luchi, basso
Alessandro Meneghello, chitarra
Luca Zilio, chitarra
Giulio Beniero, batteria
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Sono nato ad Imola nel 1979, la musica ha iniziato a far parte della mia vita da subito, grazie ai miei genitori che ascoltavano veramente di tutto. Appassionato anche di sport (da spettatore, non da praticante), suono il piano, il basso e la chitarra, scrivo report e recensioni e faccio interviste ad artisti italiani ed internazionali per Tuttorock per cui ho iniziato a collaborare grazie ad un incontro fortuito con Maurizio Donini durante un concerto.